Mauro Graziani

V'ger (2009)

Potete ascoltare il brano in streaming cliccando qui.
NB: MP3 compresso a bitrate 256. Versione stereofonica dall'originale in 4 canali.

Questo brano è stato composto per l'anno internazionale dell'astronomia (2009) e per il convegno "Musica e Astronomia" organizzato dal Conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda.

V'ger
(pron. Vyger) è il nome che, nel primo film tratto dal serial Star Trek, i Borg danno a una fittizia sonda intelligente Voyager 6, lanciata dalla Terra e da loro recuperata dopo una serie complessa di peregrinazioni nello spazio esterno. Il tutto si rifà alle vere sonde Voyager 1 e 2, lanciate alla fine degli anni '70 e destinate a perdersi nello spazio interstellare, dopo una serie di passaggi intorno ai pianeti esterni da cui ci hanno inviato non solo splendide immagini, ma anche suoni.
Per chi si chiedesse come sia possibile trovare dei suoni nel vuoto dello spazio, puntualizziamo che non si tratta di rumori udibili da orecchie umane, ma di vibrazioni rilevabili solo dalla strumentazione posta sulle sonde e derivano, ad esempio, dall'interazione del vento solare con la magnetosfera del pianeta, che rilascia particelle ioniche con una frequenza di vibrazione che ricade dell'estensione udibile, oppure sono radio-frequenza generate dai campi magnetici del pianeta e delle sue lune e in questo caso è stato necessario abbassarle di parecchie ottave per renderle udibili.
Per realizzare V'ger, di cui, per esigenze organizzative, viene presentato un "condensato", i suddetti suoni sono stati analizzati e risintetizzati per renderli utilizzabili musicalmente, perché nella realtà la loro evoluzione si svolge in tempi circadiani (ore, a volte giorni). Questi suoni, poi, sono stati strutturati in "accordi" in base alle distanze medie dei pianeti dal sole, mentre la loro evoluzione è governata dalla legge di Newton (la gravitazione).

V'ger onora i viaggi dei due Voyager che, guidati solo dalla gravitazione, hanno percorso miliardi di kilometri e oggi sono gli oggetti più lontani che l'uomo abbia mai costruito (Voyager 1 si trovava a 16.560.484.000 km dalla Terra nell'Agosto 2009).

Io ho avuto il mio primo telescopio quando ero alle medie. Per chi, come me, già da bambino era solito passare qualche notte a scrutare il cielo ed era convinto che, nel 2000, avrebbe potuto farsi una vacanza su Marte come un semplice turista, l'avvento del terzo millennio è stata una vera delusione. Niente auto volanti. Niente androidi intelligenti che ci sostituiscono nel lavoro. Niente basi sulla Luna e su Marte. Uno skifo. A parte la musica, le missioni come quelle dei Voyager e delle sonde che li hanno seguiti sono le uniche cose che mi danno la percezione di una frontiera.

V'ger è stato composto utilizzando il software di composizione assistita AlGen, creato dal sottoscritto e sintetizzato in 4 canali tramite Csound.


Ok. Vediamo alcuni particolari della struttura. Quello in figura è lo stereogramma di V'ger, con i 4 canali mixati in uno (frequenze in ordinata e tempo in ascissa).

spectrum


Le diverse forme nello spettrogramma corrispondono a diversi tipi di organizzazione del materiale su diversi parametri, tutte ispirate, più o meno liberamente, a oggetti dello spazio vicino o profondo. Alcuni esempi:

Struttura delle frequenze

La struttura delle frequenze si basa sulla distanza media dei pianeti dal Sole, espressa in unità astronomiche (distanza media Terra - Sole = 1).

Tali distanze sono (alcuni valori sono arrotondati; fra parentesi il valore reale):


mercurio 0.4 (0.387032086)
venere 0.7 (0.723262032)
terra 1.0
marte 1.5 (1.523395722)
giove 5.2
saturno 9.5
urano 19.6
nettuno 30.0

Se ora si associa la frequenza di una nota al valore 1.0 (Terra), è facile calcolare tutte le altre e trovare le note corrispondenti. Se, per ipotesi, al valore 1.0 si associa la frequenza di un Sol (97.993331 Hz), abbiamo


pianeta
distanza media dal Sole in UA
Frequenza
Nota
mercurio 0.4
39.197332
D# 1 +14
venere 0.7
68.595332
C# 2 -18
terra 1.0 97.993331
G  2 +0
marte 1.5
146.989996
D  3 +2
giove 5.2 509.565320
C  5 -46
saturno 9.5 930.936642
A# 5 -3
urano 19.6 1920.669283
B  6 -49
nettuno 30.0 2939.799923
F# 7 -12

Le note sono scritte in notazione anglosassone (A=La, B=Si, C=Do, etc.). Il numero successivo è l'ottava. L'ultimo è l'intonazione in cents (100 cents equivalgono a una stonatura di mezzo tono, quindi 50 corrisponde a 1/4 di tono, 25 a 1/8).

Quindi, utilizzando un sistema che, in fondo, risale a Keplero, abbiamo un accordo. A questo punto, però, niente ci impedisce di fare lo stesso con gli altri pianeti. Misurare tutto secondo una unità astronomica basata su Mercurio, Venere, Marte, eccetera e ottenere altri accordi che sono i seguenti:


mercurio
G   2 +0
F  3 -31
B  3 -14
F# 4 -12
D# 6 +40
D  7 -16
D  8 +38
A# 8 -26
venere
A   1 +31
G  2 +0
C# 3 +17
G# 3 +19
F# 5 -28
E  6 +15
F  7 -31
C  8 +6
terra
D#  1 +14
C# 2 -18
G  2 +0
D  3 +2
C  5 -46
A# 5 -3
B  6 -49
F# 7 -12
marte
G#  0 +12
F# 1 -20
C  2 -2
G  2 +0
F  4 -48
D# 5 -5
D# 6 +49
B  6 -14
giove
B  -2 -41
G# -1 +28
D  0 +46
A  0 +48
G  2 +0
F  3 +43
F# 4 -3
C# 5 +34
saturno
C  -2 +16
A# -2 -15
E  -1 +2
B  -1 +4
A  1 -43
G  2 +0
G# 3 -46
D# 4 -9
urano
C  -3 -38
A  -3 +31
D# -2 +49
A# -2 +51
G# 0 +3
F# 1 +46
G  2 +0
D  3 +37
nettuno
E  -4 +25
D  -3 -6
G# -3 +12
D# -2 +14
C# 0 -34
B  0 +9
C  2 -37
G  2 +0

e possono essere ascoltati qui.

Questa serie di accordi, resa più suggestiva da una diversa distribuzione delle note fra le ottave, forma l'incipit e la chiusura del brano.


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