Mauro Graziani
Virtualizzazione della tecnologia audio

Questa pagina illustra, con alcune immagini e brevi commenti, il processo di virtualizzazione della tecnologia audio nel campo della sintesi e della registrazione del suono.
Con questo termine si intende la creazione della versione virtuale di una risorsa normalmente fornita fisicamente. Così molti dei dispositivi che costituivano l'armamentario del musicista vengono ad essere emulati via software. Con la parola “dispositivi” ci riferiamo non soltanto agli strumenti musicali che, grazie alle ricerche sulla sintesi del suono, vengono simulati in modo sempre più convincente, ma anche ai sistemi per ideare e notare la musica, alle macchine per la registrazione e la masterizzazione, per arrivare, infine, anche alle modalità di diffusione del prodotto che ormai sta abbandonando il supporto fisico per assumere la forma di un file distribuito via rete.

Sintesi

Data
Commento
Immagine
Anni '50
Nascono i primi studi di musica elettronica analogica. Nell'immagine, una parete dello studio della RAI di Milano, all'epoca uno dei più forniti disponendo di ben 9 (nove) oscillatori.
Studio RAI
              Milano
1955
Gli albori della tecnologia digitale: l'RCA Electronic Music Synthesizer MKI e MKII
Olson e Belar costruiscono per la RCA il primo sintetizzatore composto da oscillatori e filtri (sintesi additiva e sottrattiva) con controlli elettro-meccanici basati su nastro perforato.
Questa macchina aveva una polifonia articolata a 4 note in tempo reale, ma disponeva anche di 12 oscillatori fissi, utili per creare accordi di sottofondo e di un generatore di rumore bianco che, filtrato, poteva produrre dei suoni percussivi. Inoltre, grazie alla possibilità di essere programmabile costituiva, in pratica, il primo sequencer della storia.
Essendo basata sulla tecnologia valvolare, però, divenne obsoleta a soli 10 anni dalla sua costruzione.
Nell'immagine, il modello Mark II.
RCA Electronic
              Music Synthesizer
Anni '70
Lo sviluppo della tecnologia digitale.
Il software musicale degli anni '60/'70 girava in tempo differito su grandi computer: nella foto, l'elaboratore IBM 360 per il quale venne sviluppato il linguaggio di sintesi sonora Music360 (Vercoe 1973), antenato dell'odierno Csound. (click sull'immagine per ingrandire)
IBM 360
Anni '80
Il sistema 4x, un processore dedicato progettato all'IRCAM da Giuseppe Di Giugno e prodotto da Sogitec, permettava di sintetizzare fino a 1000 oscillatori in tempo reale.
4x
Anni 2000
Gli odierni sistemi musicali girano anche sui portatili con software in grado di generare un migliaio di oscillatori anche su macchine di media potenza.
Nella foto, il portatile dell'autore equipaggiato con il software Max/MSP per la sintesi e l'elaborazione audio in tempo reale. (click sull'immagine per ingrandire)
Il portatile
                dell'autore

Registrazione

Data
Commento
Immagine
1935
Uno dei primi registratori a nastro magnetico, costruito dal gruppo tedesco BASF/AEG. Oltre a vederlo, potete ascoltarne la qualità in una registrazione d'epoca cliccando qui. Registratore BASF/AEG
                del 1935
Anni '80
Un registratore multipista analogico prodotto negli anni '80: questa macchina pesava quasi 100 Kg, costava circa $10.000 e disponeva di 16 tracce. (click sull'immagine per ingrandire) Tascam a 16
                tracce
Anni 2000
Un moderno sistema di HD recording gira su un home computer e dispone di centinaia di tracce a costo zero se si utilizza un software open source come Ardour (nell'immagine; click per ingrandire).
Ardour 2.5

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