Sud

Il primo movimento di Sud di J.C. Risset, è un bell’esempio di composizione elettroacustica che sfrutta ed elabora alcuni elementi del paesaggio sonoro che, ad onta delle immagini del video, è quello della Francia meridionale (NB: il video non ha niente a che fare con il brano).

La composizione è del 1985. Qui abbiamo solo la prima sezione. Più sotto, le note di copertina

The first movement of Sud may be perceived as a sequence of soundscapes and sonic fields represented as the subsections shown in figure I below. Transitions between subsections are characterised by subtle transformations of character and juxtaposition of extrinsic identities, as discussed below. The various subsections cohere into sections that suggest a general construction plan for the movement.

The first section (0’00 – 2’49) presents the sonic subjects of the movement, indeed many of the subjects of the composition. It is dominated by mimetic discourse and the manipulation of environmental soundscapes. The transition between sections I and II is the only instance within Sud in which an abrupt interruption is perceived. This pause creates expectation regarding the continuation of the musical discourse. The previous development suggested a sequence of soundscapes clearly connected with extrinsic identities. The second section (2’49 – 5’44) then presents a sequence of sonic fields that suggest extrinsic identities only at the level of basic structures, being dominated by an aural discourse. The identification of relationships between Gestalten occurs in a much less direct way, inviting the listener to penetrate the abstract world devised by the composer with a different approach. The third section (5’44 – 9’45) marks a return to the manipulation of environmental soundscapes, being characterised by a balance between mimetic and aural discourses.

Max Mathews & John Chowning

In questa lunga conversazione con Curtis Roads, compositore e musicologo, Max Mathews & John Chowning ripercorrono varie tappe della storia della Computer Music.

A partire dagli anni ’50, Max Mathews ha creato, per primo, una serie di software che hanno permesso all’elaboratore di produrre e controllare il suono: si tratta della serie MUSIC I, II, III … fino al MUSIC V, largamente utilizzato, fra gli altri da Jean Claude Risset per sintetizzare alcuni famosi brani degli anni ’70, ma soprattutto per fare ricerca e rendere palesi le possibilità offerte dall’audio digitale.

John Chowning, percussionista, compositore e ricercatore, è invece noto come l’inventore della modulazione di frequenza (FM) per la sintesi del suono, tecnica sviluppata negli anni ’70 e poi ceduta a Yamaha che l’applicò in una lunga serie di sintetizzatori commerciali fra cui il DX7 (1983) che resta tuttora il synth più venduto nella storia.

Il video include anche una performance della pianista Chryssie Nanou che esegue Duet for One Pianist di J. C. Risset, in cui il pianista suona un pianoforte a coda Yamaha dotato di MIDI controller e duetta con un computer che “ascolta” l’esecuzione e a sua volta invia comandi MIDI allo stesso strumento i cui tasti iniziano ad abbassarsi da soli in un 4 mani con fantasma.

Dialogues

Jean Claude Risset – Dialogues (1975), per ensemble e suoni sintetici

In questo brano il compositore cerca di costruire un ponte fra i suoni strumentali e quelli sintetici. Queste due realtà a tratti dialogano, a volte si scontrano, ma i momenti, a mio avviso, più interessanti sono quelli in cui i suoni strumentali e quelli sintetici si fondono creando situazioni ambigue da cui, improvvisamente, emerge un suono chiaramente sintetico o strumentale.

Flauto : Renaud François
Clarinetto : Michel Arrignon
Piano : Carlos Rogue Alsina
Percussioni : Jean-Pierre Drouet
Direttore : Michel Decoust
Suoni sintetici realizzati via computer al Centre Universitaire de Marseille-Luminy.

Schèmes

Un lungo documentario (45′) sulla genesi del concerto per violino e orchestra di Jean Claude Risset denominato Schèmes ed eseguito in prima a Tokyo nel 2007 (Tokyo Symphonic Orchestra, Kazyoshi Akiyama direttore, Mari Kimura violino).

Duetto per un pianista

Susanne Achilles performs the Duet for One Pianist by Jean Claude Risset, an important name in computer music.

This piece, composed at MIT in 1989, is for disklavier and computer. The disklavier is a grand piano made by Yamaha, whose mechanics are motorized and can be controlled via MIDI. So the disklavier can play pieces on its own, but, more interestingly, a pianist’s performance data (pitches, dynamics, durations) can be sent, in real time, to a computer which can react by driving the disklavier according to rules formalized in software by the composer.

This is what happens in Duet for One Pianist, hence the title. The piece is divided into eight sketches in which the computer manipulates and sends back the material performed by the performer based on the principles cited in the title of each movement: Double, Mirror, Extensions, Fractals, Stretch, Resonances, Up Down and Metronome.

The pianist is accompanied, like a shadow, by a second, invisible performer, who plays his own piano with lowering keys.