Ooooh, guitar!

Mi sono spesso lamentato della scarsa considerazione della chitarra elettrica, che io considero veramente un nuovo strumento musicale dotato di enormi potenzialità sonore, da parte dei compositori contemporanei. Il fatto è che non si può pretendere che persone che negli anni del boom di questo strumento, i roaring ’60, erano già adulti e in carriera, di colpo se ne possano rendere conto. Nello stesso tempo occorre anche che si formino degli strumentisti in gradi di interpretare partiture complesse come quelle contemporanee e per di più non standard, perché non esiste ancora una semiografia condivisa dedicata a questo strumento.

Fortunatamente oggi sono ormai attivi compositori nati negli anni ’50/60 per i quali la chitarra elettrica è un dato di fatto e ci sono anche solisti che hanno cercato di valorizzare lo strumento con un lavoro di ricerca sonora che va al di là dei generi tradizionali (citiamo Fred Frith o Henry Kaiser, fra tutti).

Ermes, che ringrazio, mi ha mandato il link di Trash TV Trance, un brano di Romitelli disponibile su internet in varie interpretazioni, che mi ha colpito perché, oltre alle qualità compositive che erano già note, rivela una notevole conoscenza dello strumento e delle sue possibilità anche sul versante degli effetti, naturalmente ammesso che il tutto sia prescritto in partitura e non lasciato all’esecutore.

Premetto che non conosco la partitura, ma il confronto fra le varie esecuzioni, tutte abbastanza simili, rivela che esistono delle indicazioni precise, sia sul materiale musicale che sull’effettistica.

Non avendo la partitura, non mi sento di giudicare la qualità delle esecuzioni, comunque quella di Gilbert Imperial è la mia preferita, se non altro perché mi sembra quella registrata meglio. Le altre, comunque sono di Yaron Deutsch e di Lucia D’Errico.