Archivi autore: Mauro
Libri dal Guggenheim Museum
Da questa pagina potete scaricare circa 200 libri d’arte dedicati principalmente all’arte del ‘900, in formato PDF o ePub.
I testi sono stati messi a disposizione dal Guggenheim Museum.
Istruzioni:
- cliccate il testo che vi interessa
- si apre una pagina in cui potete vedere la copertina e i dati del libro (sotto)
- a destra della copertina ci sono due icone: un con 4 frecce (apertura) e una lente (ricerca nel libro)
- cliccate l’icona con 4 frecce per avere il libro a finestra intera; qui potete sfogliarlo
- subito sopra c’è il bottone PDF/ePub: clicatelo, scegliete il formato e parte il download.
- enjoy
Avatar
Avatar is video for a dance performance that conveys the formation of the human body into the avatar on the computer screen while it is inprocess of questionning it . Avatar exposes some occasions such as “loading” and “Disconnected” through its own way, while using the internet .
Avatar, 10 min. ,2009
Visuals: Candas Sisman – csismn.com
Sound design: Mert Kizilay – myspace.com/mertkizilay
Choreography: Yigit Daldikler
Concept: Neylan Ogutveren
Performance: Yigit Daldikler
Tarots Upgrade
L’illustratore italiano Jacopo Rosati ha creato una serie di immagini dei tarocchi ispirate all’esperienza dei social network. Così potrebbe uscire la carta delle Fake News, quella della Cospirazione (tutto è connesso), dell’Hacker Russo (ti becchi un ransomware) o Cinese (ti hanno fregato la password).
14&15 Mobile Photographers
14&15 Mobile Photographers is the first international showcase dedicated exclusively to mobile photographers and to their work. We are driven by a great curiosity to explore the new frontiers of digital photography, the mobile photography. For this reason, in 2015 we launched this platform, with the aim of promoting this sector of photography which is growing fast worldwide. We believe that the smartphone is only a tool to take pictures and does not represent anything more than an easy and fast camera. But this smart tool is always with us, ready to record our life in every moment.
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Removed
Non stanno giocando a carte. Removed è un progetto del fotografo americano Eric Pickersgill in cui la pervasività del cellulare si evidenzia attraverso la sua assenza. Normalissime immagini di un quotidiano in cui l’oggetto centrale, quello su cui si fissa l’attenzione di tutti, è rimosso e in questo modo la scena appare in tutta la sua assurdità.
Lo stesso Pickersgill commenta
La famiglia che siede accanto a me nel caffé Illium a Troy, NY, è così scollegata. Non si parla molto. Il padre e le due figlie guardano i loro cellulari. La mamma non ne ha uno o sceglie di non usarlo. Fissa fuori dalla finestra, triste e sola, in compagnia della sua famiglia. Papà guarda gli altri ogni tanto per annunciare qualche oscuro pezzo di informazioni trovato on-line. Per due volte parla di un grosso pesce che è stato catturato. Nessuno risponde. Sono addolorato nel vedere una tecnologia creata per l’interazione usata per non interagire. Una cosa del genere non è mai accaduta prima e dubito che abbiamo scalfito la superficie dell’impatto sociale di questa nuova esperienza. Adesso anche la mamma ha tirato fuori il suo telefono…
[trad. mia]
Il sito del progetto Removed è qui, con molte altre immagini.
La tecnologia ha sempre inciso profondamente sulla vita delle persone e sui rapporti sociali. Basti pensare al frigorifero, all’automobile, alla televisione. Ma mai come oggi ci siamo trovati di fronte a qualcosa che incide così duramente sulla comunicazione. È interessante notare come, a causa del (o grazie al) cellulare, le persone non si trovino mentalmente nel luogo in cui sono fisicamente. Ora, è normale che questo accada in certe situazioni. Io passo circa 5/6 ore alla settimana in treno ed è ovvio che, in questo caso, la gente impieghi il tempo leggendo qualcosa, lavorando o, al limite, dormendo, ma con il cellulare, questo accade sempre. Vedo gente che sale in autobus digitando o parlando; continua per tutto il tragitto e prosegue anche quando scende. Si parla o si digita anche mentre si cammina per strada e mentre si guida.
Quello che accade è che questo oggetto e in ultima analisi, internet, ci inseriscono in un flusso continuo di comunicazione che ci astrae dal “qui e ora” inserendoci in una chat room virtuale permanente. E la tecnologia va in questa direzione sviluppando oggetti che tendono a incorporare il flusso direttamente nel nostro corpo, come i google glass, ovvero la realtà aumentata che, se da un lato è molto comoda quando sto cercando un certo negozio in una zona poco conosciuta della città, alla fine ci costringerà ad avere sempre un cellulare acceso davanti agli occhi. E, come alcuni di voi avranno sperimentato, è inutile dire che basta lasciarlo spento o non averlo. Presto sarà praticamente obbligatorio, così come è diventata letteralmente obbligatoria una connessione internet.
L’effetto mi sembra quello di annullare qualsiasi possibilità di restare soli con sé stessi, che invece è una condizione che mi piace. E mi sconvolge il fatto che sembra far paura alla maggior parte della gente…
6 Agosto 2015
Incipit: A Tale of Two Cities
It was the best of times, it was the worst of times, it was the age of wisdom, it was the age of foolishness, it was the epoch of belief, it was the epoch of incredulity, it was the season of Light, it was the season of Darkness, it was the spring of hope, it was the winter of despair, we had everything before us, we had nothing before us, we were all going direct to Heaven, we were all going direct the other way—in short, the period was so far like the present period, that some of its noisiest authorities insisted on its being received, for good or for evil, in the superlative degree of comparison only.
[Charles Dickens, A Tale of Two Cities, 1859]
Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità; il periodo della luce, e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell’altra parte – a farla breve, gli anni erano così simili ai nostri, che alcuni che li conoscevano profondamente sostenevano che, in bene o in male, se ne potesse parlare soltanto al superlativo.
[Trad. di Silvio Spaventa Filippi]
The Man who was Spock
€ Banknotes Bombing
L’artista greco stefanos ha elaborato un modo interessante per esprimere la propria insoddisfazione nei confronti delle istituzioni europee.
Il suo intervento consiste nel modificare le banconote, dipingendo in inchiostro nero figure angoscianti, emblematiche della situazione in cui versa il suo paese. Le banconote così modificate vengono poi scannerizzate per documentazione e rimesse in circolazione.
In una intervista ha dichiarato
Observing the euro banknote landscapes one notices a lack of any reality, whatsoever for the last five years the crumbling greek economy has hatched violence and social decay – so, I decided to fuse these two things. Through hacking the banknotes I’m using a european a document, that is in cross-border circulation, including greece – thus, the medium allows me to ‘bomb’ public property from the comfort of my home.
Altri esempi sono visibili qui.
Melter 3-D
Created by digital artist Takeshi Murata, this rippling, reflective sculpture was unveiled at Ratio 3 gallery as part of the Frieze art fair. Titled Melter 3-D, the sculptural animation is technically a zoetrope, and only achieves the illusion of motion with the help of a strobe lights or perfectly synchronized still images captured with a camera.
DarkAngelØne
DarkAngelØne è un artista che lavora con le GIF animate. Anche se lui stesso, con una certa umiltà, afferma
Some people call me an artist, I say I’m just a guy who likes to play with photos
ottiene dei risultati sorprendenti. Cliccate l’immagine qui sotto per vedere l’animazione (datele il tempo di caricarsi: una GIF animata è composta da molte immagini e questa, in totale, è 2.5 Mb) e guardate.
Stereopublic
Stereopublic è un progetto lanciato dal sound artist australiano Jason Sweeney. Il fine è quello di individuare e segnalare i punti più tranquilli di una città e condividerli. Sweeney, inoltre, compone un breve brano di ambient music per ogni luogo segnalato.
Si tratta di un progetto a libera partecipazione, nel senso che, dopo essersi registrato, chiunque può segnalare un luogo in qualsiasi città. Sulla mappa si vedono già parecchie città. Nell’immagine, alcuni luoghi di Londra.
È stata anche sviluppata una applicazione per cellulare, purtroppo solo per iPhone/iPad, il che limita notevolmente le potenzialità di un progetto di questo tipo, che invece conta molto sulla partecipazione pubblica.
stereopublic: crowdsourcing the quiet is a participatory art project that asks you to navigate your city for quiet spaces, share them with your social networks, take audio and visual snapshots, experience audio tours and request original compositions made using your recordings.
Horror Movie
Un breve film sui film, anzi un film sui DVD in cui i DVD sono protagonisti e in effetti fa parte di una serie realizzata da Portal Party, un canale You Tube che si presenta così:
PORTAL PARTY consists of Aaron Maurer, Eric Clem, and Dylan Dawson. Together, they make fun, weird videos for the internet and for themselves.
Il titolo della serie è, appunto, Movies Starring Movies.
Questo è il quinto episodio, in perfetto stile weird. Gli altri li trovate qui su You Tube e qualcuno anche su Vimeo. Non snobbatelo. Sotto certi aspetti è geniale.
Intemporalité
intemporalitéè un film sperimentale su Parigi realizzato a partire da un gran numero di fotografie volutamente deformate e animate.
Come al solito lamento il fatto che la parte visuale è così sperimentale, mentre la musica è più o meno la solita: semplice tonalità arricchita da effetti. Non che non ci stia, anzi segue bene il ritmo delle immagini, solo che è evidente che la ricerca è visuale e la musica è intesa come commento (peraltro ben integrato).
Film by Didier Viode
Musica: Chris Komus – Cordyceps “Cannibal in Utero”
Mozart in the Jungle
Adesso esiste (per ora solo negli USA) anche una serie TV ambientata in una orchestra sinfonica.
Si intitola Mozart in the Jungle e su IMDb è descritta come segue:
Sex, drugs and classical music illustrate what happens behind the curtains at the symphony can be just as captivating as what occurs on stage.
Ascoltando wikipedia
Listen to Wikipedia è una sonification dei cambiamenti fatti in wikipedia in tempo reale, con relativa visualizzazione. Quest’ultima esisteva già, ma adesso Hatnote ha aggiunto un gradevole audio.
Dei suoni tipo campana indicano aggiunte a un articolo, mentre le corde pizzicate suonano quando si cancella qualcosa. Le altezze sono pilotate dall’entità dell’editing (più grande = nota più bassa). Un dolce accordo di archi sottolinea l’entrata di un nuovo utente.
Circuit Diagram
xkcd è fantastico, ma bisogna essere un po’ nerd (click to enlarge)
The Making of 2001
Come addendum al post precedente, qui c’è il Making of 2001 A Space Odyssey
2001: A Space Odyssey
2001 Odissea nello Spazio, di Stanley Kubrick e Arthur Clarke, ritornerà nei cinema in edizione restaurata. L’uscita in Gran Bretagna è prevista per il 28 Novembre.
È una bella notizia soprattutto per quelli che non hanno potuto vederlo al cinema (il film è del 1968), ma anche per gli amanti del genere. Io, per esempio, credo proprio che andrò a vederlo quando uscirà in Italia (almeno, spero che esca anche qui).
Non ricordo se l’edizione originale qui da noi uscì proprio del 1968 o l’anno dopo. Ricordo solo che ero al liceo, ma ricordo molto bene l’effetto che mi fece. Avevo 14 o 15 anni e alla fine del film rimasi nel cinema per vederlo una seconda volta spostandomi in prima fila, nelle poltrone più vicine allo schermo (e da allora ho sempre avuto la mania di vedere certi film da sotto lo schermo).
Per pubblicizzare l’evento, il British Film Institute (BFI) ha messo in circolazione un nuovo trailer che potete vedere qui sotto e un sito.
Il trailer è notevole. Alcune di queste scene sono entrate a buon diritto nella storia del cinema. Non mi viene in mente un altro film di fantascienza così profondo, bello da vedere e da sentire (grande colonna sonora, da Strauss a Ligeti (anche se quest’ultimo è un po’ manipolato)). E pensate che all’epoca non avevano la computer graphic attuale.
Oltretutto credo sia uno dei pochi film del genere a rispettare la realtà fisica. Non si devono sentire le esplosioni nello spazio o nel vuoto, maledizione!