Arte Informativa

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Le rappresentazioni della scienza spesso sfiorano l’arte.
Questa immagine tratta dal Washington Post, che potete vedere ingrandita qui, è stata realizzata dal Professor Barbara Block della Stanford’s Hopkins Marine Station per tracciare gli spostamenti di varie creature marine e alcune specie di uccelli attraverso il pacifico.
Trovo che sia un bellissimo esempio, per quanto artisticamente ingenuo, di arte informativa. Una categoria che forse non esiste, ma che dovrebbe esistere. Un’arte che, pur producendo anche qualcosa di bello da vedere, ci dia delle informazioni su quanto accade sul pianeta.
È così difficile piazzare nelle grandi città degli schermi che si aggiornano in tenpo reale e rappresentano, con forme e colori, una serie di dati che impattano sulla nostra realtà quotidiana o futura?
Cosa ne dite di una mappa delle temperature rilevate in tutti gli aeroporti del mondo (i dati sono già su internet, aggiornati ogni 6 ore circa) con la possibilità di veder scorrere gli ultimi 10 o più anni in un minuto? Forse così il riscaldamento globale sarebbe percepito da tutti.
E una immagine dell’andamento della borsa un po’ meno squallida di quella serie di numeri che scorre a Wall Street? E il procedere delle spese governative suddiviso per comparti per cui tutti, passando di lì, possano vedere in che proporzioni il governo distribuisce le nostre tasse?
Ma anche cose meno drammatiche, come la migrazione delle balene nel pacifico o il fiorire dei ciliegi in giappone…

WTC Outline Project

WCT Outline

Questo è un lavoro di Fynnegan Sloyan, artista residente a Brooklyn. Il vuoto ha una sua poetica. Qui si rende evidente un’assenza.
Un turista alieno che ignora quello che è successo non noterebbe niente di strano guardando la skyline di Manhattan. Qui una skyline cancellata si può scaricare in pdf per essere riportata su un acetato e comunicare l’assenza e (parte de) i sentimenti che ne derivano.
Non so come lo leggiate voi. Per me questa è una di quelle idee che solo un artista poteva avere. È per quello che esistiamo (almeno, una delle ragioni).

This is a work by Fynnegan Sloyan, artist based in Brooklyn. The void has its poetica. The perception of an absence.
An alien tourist ignoring what has happened would notice nothing strange looking at the Manhattan’s skyline. Here an erased skyline can be downloaded in pdf to be brought back on an acetate and communicate the absence and (part of) the connected feelings.
I do not know what do you think about. IMHO this is an idea that only an artist can have. It’s why we exist (at least, one of the reasons).