c.v.d.

Un po’ di tempo fa avevo espresso la mia sfiducia sull’apertura dell’iPhone e più precisamente sulla libertà di sviluppare software per il nuovo giocattolo Apple, considerando che, per scaricare il sistema di sviluppo, è necessario identificarsi e che, per espressa dichiarazione di Jobs, Apple si riserva il diritto di bloccare le applicazioni pericolose.

Bene, ora vediamo il significato di “pericoloso” in casa Apple perché abbiamo la prima applicazione per iPhone che è stata bloccata. Ed è un virus? Un malware in grado di cancellare dati dell’utente? Un worm capace di diffondersi via bluetooth?

No. Si tratta semplicemente di un software, chiamato Podcaster, che duplica la funzione di podcasting di iTunes. In altre parole, entra in concorrenza con iTunes. È semplicemente un software che fa le stesse cose di iTunes, ma, a detta del suo creatore, Fraser Speirs, le fa meglio.

E che sia stato bloccato per questo, non lo diciamo noi o Fraser Speirs, lo dice Apple;

Apple Rep says: Since Podcaster assists in the distribution of podcasts, it duplicates the functionality of the Podcast section of iTunes.

Almeno non si nascondono dietro un dito, ma ora l’utente iPhone non avrà alcuna possibilità di verificare se davvero Podcaster sia meglio di iTunes e così muore la concorrenza. Perché la concorrenza non è solo inventare qualcosa di nuovo. È anche fare qualcosa che qualcun altro fa già, ma farlo meglio o a minor prezzo. E non c’è nulla nell’agreement che si sottoscrive scaricando l’SDK che vieti di duplicare applicazioni già esistenti nell’iPhone.

In effetti, i duplicati in vendita su App Store sono parecchi: dalle calcolatrici ai calendari,  ad altre applicazioni che gestiscono i podcast, come Diggnation and Mobility Today. Ma allora perché Podcaster è stato bloccato? Forse perché ha una funzione che gli altri non hanno, cioè consente di scaricare i podcast sulla macchina, invece di ascoltarli soltanto.

Forse la vita mi ha reso malfidente, ma una corporation che lavori per l’interesse dei clienti devo ancora vederla.

Le cose cambiano

Infine, a un anno e mezzo dalla presentazione (gennaio 2007), l’iPhone è arrivato ufficialmente anche in Italia.

Considerando anche la coincidenza delle date, non posso fare a meno di pensare che, a 30 anni di distanza, nel 1977, la stessa persona, Steve Jobs, presentava al mondo un altro prodotto destinato a rivoluzionare le comunicazioni, il modo di lavorare e di divertirsi e cioè l’Apple II, il primo vero microcomputer di massa.

E non posso fare a meno di pensare a una grande differenza fra questi due prodotti. Il vecchio Apple II era aperto, in tutti i sensi. Chiunque ne avesse le capacità poteva programmarlo. Tutte le informazioni necessarie, compresa la mappa della memoria di sistema, erano stampate sui manuali e in effetti le vendite dell’Apple II cominciarono a schizzare quando alcuni programmatori indipendenti crearono le prime “killer application”, come Visicalc di Dan Bricklin (il primo foglio elettronico, 1979; dal sito di Dan Bricklin è possibile scaricarne liberamente una versione perfettamente funzionante (basta salvarlo come file VC.COM); Il programma occupa solo 27 Kb).
Ma l’Apple II era aperto anche dal punto di vista hardware. Si poteva aprire e smontare. I manuali contenevano lo schema della motherboard. Tutto era perfettamente visibile. Non c’erano segreti nell’Apple II. Più che un sistema, era una piattaforma che spingeva i programmatori a creare applicazioni e i tecnici hardware a fabbricare schede.

Al contrario, l’iPhone è chiuso. Non si può programmare. Soltanto Apple può cambiarne i contenuti via update remoto. Le sue funzionalità sono protette ed Apple ha già minacciato chiunque pensasse di sbloccare il codice originale per per farvi girare anche altre applicazioni. Alla fine qualcuno lo farà perché è una sfida, ma lo farà clandestinamente e soltanto pochi potranno beneficiarne.

La differenza essenziale è questa: mentre una volta tutto il mondo ha creato innovazioni per l’Apple II, ora soltanto Apple potrà innovare per l’iPhone. Il primo era generativo, il secondo, al massimo, è funzionale.

Apple II iPhone

Update

Mi è stato fatto giustamente notare che l’iPhone SDK, con tutto il necessario per programmarlo, è scaricabile gratuitamente da un apposito sito Apple.

Però “Free sign up as a Registered iPhone Developer required to download the iPhone SDK”

e praticamente vogliono sapere chi sei, compreso indirizzo fisico e email valida. Questo è quello che mi dà fastidio. Perché devo identificarmi anche solo per vedere come è fatto l’iPhone?

iPod Building

iPad

Dubai-based real estate firm Omniyat Properties plans to construct a tall building in Dubai modeled after the Apple iPod. The name of the 24-story tower: iPad. Architects James Law Cybertecture International will design, and the structure will sit over a six-degree-angled “docking station,” just as the ipod does on its docking station.

Doveva succedere.
La Omniyat Properties, società costruttrice di immobili, dovrebbe costruire a Dubai un edificio, progettato dagli architetti della James Law Cybertecture International con un look ispirato all’iPod.
L’edificio di 23 piani si chiamerà iPad e avrà una inclinazione di circa 6 gradi, uguale a quella che l’iPod assume nella sua docking station. Spero almeno che i pavimenti siano dritti.
Comunque, io lo trovo carino.
Mi chiedo solo quanto ci vorrà prima che qualcuno progetti l’iCar (auto piatta in cui i passeggeri stanno distesi come sardine).

Via Boing Boing