Octandre è rappresentativo di un modo di comporre tipico di Edgar Varèse, sviluppando e variando piccoli frammenti sonori. Lo stesso compositore lo descrive mediante una analogia con la crescita di un cristallo.
Questo modo di procedere è ben visibile nel corso del primo movimento, mentre il secondo si sviluppa per accrescimento. Gran parte del materiale del terzo, invece, deriva dai primi due, come il tema della tromba del primo movimento o il duetto di oboe e fagotto del secondo.
Octandre, peraltro, è l’unica opera di Varèse divisa in movimenti i cui tempi sono: Assez lent, Très vif et nerveux, Grave-Animé et jubilatoire. Ognuno si apre con uno strumento diverso: oboe, ottavino e fagotto.
Altra cosa interessante in questo brano è l’assenza totale di percussioni, cosa inusuale per Varèse. Il suo tipico ritmare nervoso, però, non scompare ed è affidato ai fiati, nella maggior parte dei casi ai tre ottoni.
- Edgar Varèse – Octandre
per flauto, clarinetto, oboe, fagotto, corno, tromba, trombone e contrabbasso (1923)
ASKO Ensemble, Riccardo Chailly (1997).