Nella mitologia Maya, Xibalba, traducibile rozzamente come “Luogo di paura”, è l’oltretomba governato dagli spiriti della malattia e della morte. Nel 16° secolo, Verapaz, l’ingresso di Xibalba, era tradizionalmente collocato in una grotta nei pressi di Cobán, Guatemala. Alcuni dei discendenti Quiché delle popolazioni Maya che vivevano nelle vicinanze associano ancora quella stessa zona alla morte. Anche alcuni sistemi di grotte nei dintorni di Belize sono ritenuti essere ingressi per Xibalba. Un’altra manifestazione concreta di un accesso a Xibalba è ritenuto essere dai Quiché la linea scura di separazione visibile nella Via Lattea [wikipedia], il che, secondo me, è un’immagine di rara potenza.
Secondo la Reuters, alcuni archeologi ritengono di aver scoperto quello che per i Maya poteva essere un altro ingresso a Xibalba. Hanno infatti localizzato nello Yucatan un labirintico sistema di templi in un insieme di caverne, alcune delle quali sono oggi sommerse, contenenti anche ossa umane e oggetti funerari.
Dopo una serie di immersioni per esplorare diversi tunnel sommersi, gli archeologi hanno raggiunto alcune caverne libere dalle acque individuando le rovine di undici templi e una strada di circa 100 metri.