Nel 1913, Duchamp creò un ‘musical erratum’ che portava lo stesso titolo del suo Grande Vetro, “La mariée mise à nu par ses célibataires, même” (il che, visto che oggi è un giorno di matrimoni (non il mio) mi sembra appropriato).
Più che di un brano, si tratta di un metodo compositivo che utilizza un imbuto, delle palline e un trenino con vagoncini aperti.
Le palline sono numerate per indicare le note e vengono buttate a caso nell’imbuto posizionato sui vagoncini del trenino che avanza lentamente. In tal modo ogni vagoncino viene riempito casualmente da una pallina e la loro sequenza designa la serie dei suoni nella composizione.
Duchamp non esprime preferenze di organico, salvo indicare che gli strumenti devono essere di nuovo tipo. Questa versione, eseguita da Mats Persson and Kristine Scholz nel 1980, utilizza un panoforte preparato le cui corde sono messe in vibrazione da un disco rotante collegato a un motore elettrico.
Marcel Duchamp
La mariée mise à nu par ses célibataires, même (musical erratum)
Version by Mats Persson and Kristine Scholz