Il 14 luglio ho scritto lo stesso. Non è che non sono contro questo decreto. Lo trovo grave perché avvicina di un altro passo l’Italia alla Cina, all’Uzbekistan, al Kazakhistan e all’Iran ed è pericoloso, perché assimila nuovi e vecchi media, ma francamente non mi sembra così tremendamente lesivo della libertà personale.
Forse mi sfugge qualcosa, ma se scrivo quanto segue:
VENEZIA, 10 LUG – La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a due mesi, con sospensione condizionale della pena, nei confronti di Flavio Tosi, sindaco di Verona, per propaganda di idee razziste. [fonte: ANSA]
non vedo come qualcuno possa chiedermi una smentita. Il dato di fatto è che il nostro sindaco è stato condannato con sentenza definitiva per propaganda di idee razziste. In un qualsiasi altro paese civile, la stampa farebbe un bel casino e Tosi sarebbe costretto a dimettersi. Qui non succede, anzi, non se ne parla nemmeno e trovo che questo sia ancora più grave.
Questa sera in TV, curiosamente su 7Gold, che di solito parla di calcio e non manda film particolarmente impegnati, è passato un vecchio film del 1976, di Alan Pakula. Si intitola “Tutti gli uomini del Presidente”, con Redford e Hoffman nella parte di Bob Woodward e Carl Bernstein, i due giornalisti che, con la loro indagine, fecero scoppiare lo scandalo Watergate in seguito al quale il presidente Nixon fu costretto a dimettersi.
Woodward e Bernstein hanno fatto semplicemente il loro lavoro: hanno fatto domande, molte domande, a tutti, fino a quando qualcuno, in modo più o meno anonimo o trasversale, non ha cominciato a parlare.
Qui, ad eccezione di qualcuno, i giornalisti non domandano mai niente. Si limitano a riferire e qualche volta, a commentare. Qualcuno è andato a chiedere a Tosi perché non si dimette? No. Nella maggior parte dei casi si sono limitati a riferire le sue dichiarazioni senza commentarle.
D’altra parte, se scrivo che il tale è un ladro, devo anche stare un po’ attento a quello che dico. Per scendere nello specifico, non posso dire che Berlusconi ha corrotto un testimone, ma posso senz’altro dire che la sentenza di primo grado del processo Mills indica Berlusconi come il corruttore dell’avvocato Mills. Non mi sembra che questa affermazione renda le cose meno gravi rispetto alla precedente. In un paese normale basta e avanza…
Non so cosa ne pensate voi. Secondo me questa legge è idiota e rende palese il desiderio di controllo che i nostri politici (quasi tutti) hanno nei confronti della rete. Però il fatto che i bloggers si mettano a gridare allo scandalo quando, nella maggioranza, non si sono mossi vedendo passare leggi che, a mio avviso, fanno a pezzi principi come l’uguaglianza di fronte alla legge, mi suona un po’ ipocrita.