La chiave “segreta” di cifratura che, secondo le intenzioni delle major, avrebbe dovuto proteggere dalla copia i nuovi DVD in alta definizione (standard HD-DVD) è stata decodificata e pubblicata su internet.
Come nel caso dell’algoritmo e della chiave dei DVD, la MPA (Motion Picture Ass.) si è affrettata a mandare diffide per bloccarne la pubblicazione e come in quel caso, le diffide hanno ottenuto l’unico effetto di diffondere la chiave su migliaia di siti.
Come in quel caso, poi, il testo della chiave, costituito da una serie di numeri in esadecimale, è stato codificato in modo da non violare l’ordinanza dei tribunali, che vieta la pubblicazione dei numeri. Al tempo del DVD, infatti, l’algoritmo e la chiave apparvero in centinaia di formati: inseriti in immagini, cantati in una canzone, recitati da un attore shakespeariano, stampati su una maglietta, trasformati in MIDI file che produceva musica insensata, ma che, visto come serie di numeri, era la chiave e così via, come testimonia questa Gallery of CSS Descramblers mantenuta dalla Carnegie Mellon University.
Così sta andando adesso. Un tipo particolarmente perverso ha perfino notato che, se si introduce la chiave incriminata come testo di ricerca sul sito della stessa MPA, viene prodotta una pagina che contiene la suddetta chiave nella scritta “No pages that matched your query [chiave] were found”.
In tal modo proprio il sito della MPA generava una pagina che conteneva la chiave la cui diffusione loro stessi avrebbero voluto bloccare e quindi diventa passibile di diffida!.
Ma c’è anche chi sostiene che anche questa diffusione di un “segreto” è in realtà pilotata dai produttori di masterizzatori HD-DVD. La presenza in rete di una massiccia quantità di film sprotetti, infatti, darebbe una spinta decisiva a questo standard rispetto al rivale Blue Ray, incrementando notevolmente la richiesta di masterizzatori, in una guerra industriale in cui, come ho già fatto notare, noi utenti siamo semplici ostaggi.