Dalle 6 alle 7: Pour le Piano

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Iniziata nel 1894/96 e terminata del 1901, la suite Pour le Piano è un’importante opera di transizione nel linguaggio di Debussy: da una parte la scrittura pianistica risente ancora di influenze determinanti (i claviembalisti settecenteschi nei movimenti esterni, Satie nella sarabanda centrale), ma dall’altro vi si scopre una grande disinvoltura e originalità.
Il primo brano, Prélude (Assez animé et très rythmé, in La minore), fu probabilmente l’ultimo ad essere scritto: è un pezzo è pieno di slancio e di carattere quasi rude, che sembra liberamente ispirarsi ai Preludi e alle Fantasie per strumento a tastiera di Bach. La successiva Sarabande fu composta verso la fine del 1894, ed in origine doveva far parte delle tre Images inédites dedicate a Yvonne Lerolle. E una pagina dalla linea melodica purissima e dall’andamento nobilmente composto, e costituisce probabilmente il momento più alto dell’intera composizione. Chiude la suite una Toccata di grande brillantezza (composta con ogni probabilità nel 1896), una sorta di moto perpetuo in cui fanno capolino le ombre dei grandi clavicembalisti del Settecento, con François Couperin e Domenico Scarlatti in testa.

Claude Debussy – Pour le Piano – Tessa Catchpole, pianoforte

Esecuzione registrata presso il Conservatorio Dall’Abaco, Verona, 30/01/2007

Dalle 6 alle 7: L’isle joyeuse

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Continuano gli estratti dalla rassegna “Dalle 6 alle 7” che si tiene presso il Conservatorio E.F. Dall’Abaco tutti i martedì.
Dal concerto dedicato all’impressionismo, L’isle joyeuse di Claude Debussy, composta nel 1904.

Pare che l’idea per questo brano fosse suggerita da un quadro del pittore settecentesco Watteau, raffigurante L’imbarco per l’isola di Citera e che inizialmente questo pezzo dovesse concludere un’ipotetica seconda Suite Bergamasque. Ma nello stesso tempo, l’isola gioiosa è forse anche l’isola di Jersey nella Manica, rifugio in cui il compositore passò l’estate del 1904 in compagnia dell’amante Emma Bardac.

In questo brano Debussy alterna le atmosfere create dalla scala a toni interi costruita sul LA, con quelle della tonalità di LA Maggiore usando il modo lidio come mediatore. Una breve analisi è reperibile qui.

Claude Debussy – L’isle joyeuse (1904) – Oana Dancescu, pianoforte

È possibile esaminare il manoscritto autografo della partitura, conservato presso la Bibliothèque nationale de France.