Ultimamente registro un aumento delle domande sul theremin, segno di un rinnovato interesse per questo strumento.
Beccatevi questa lezione di Thomas Grillo, in cui mostra chiaramente la tecnica sviluppata da Clara Rockmore per controllare l’intonazione e il vibrato, così vi fate un’idea.
E notate che lui ha un bel theremin, quello della Moog, non una cosa qualsiasi.
Gilles Gobeil, canadese, nato nel 1954, è autore di parecchi lavori elettoacustici che utilizzano anche le Onde Martenot.
Questo strumento, come del resto il Theremin, non è mai morto, ma viene utilizzato saltuariamente dai compositori contemporanei per le sue particolari sonorità.
Esistono circa 1500 brani in cui appaiono le Ondes Martenot, composti da autori come Varèse, Messiaen, Honegger, Scelsi, Boulez, Jolivet, Murail e molti altri. È anche utilizzato nella musica da film (Mad Max, Mars Attack, La Marcia dei Pinguini, …) e nella popular music di varie tipologie (Brel, Radiohead, Vanessa Paradis, …).
A differenza di altri, l’interesse di Gilles Gobeil non è episodico. Esiste un suo CD dal titolo Trilogie d’Ondes (empreintes DIGITALes, IMED 0576, 2005) che comprende tre brani per Ondes Martenot e suoni elettronici.
Qui vi facciamo ascoltare Voix Blanche del 1988, che ha vinto il secondo premio per la musica elettroacustica mista nel concorso internazionale di Bourges, edizione 1989.
… il Cracklebox (1975, nome orig. olandese Kraakdoos).
Questo geniale strumento, scaturito dalla mania di Michael Waiswisz di ficcare le dita nei circuiti delle radio a onde corte e alimentato soltanto da una batteria a 9V, utilizzava le proprietà di conduzione elettrica della pelle per connettere le varie parti di un circuito relativamente semplice, ma capace di emettere fischi, borbottii e vari lamenti.
Il corpo umano diventava così parte della circuiteria e la pelle agiva da cavo, potenziometro e condensatore.
Era prodotto dai laboratori STEIM di Amsterdam che, negli anni ’70 ne vendettero circa 4000 esemplari. La produzione era ricominciata alcuni anni fa, ma ora è nuovamente interrotta a causa della mancanza di alcuni componenti ormai obsoleti.
Il mio divertimento preferito, le rare volte che l’ho avuto in mano (prestito del mio amico e collega Roberto ‘Zoo’ Zorzi), era entrare in un grande magazzino con il cracklebox in tasca e accenderlo per qualche secondo guardandomi in giro, insieme a tutti i presenti, per cercare di capire da dove venivano quegli assurdi suoni. E i suoni erano questi:
See Alfred Hitchcock playing (?) the Oskar Sala’s Trautonium.
Sala was a pupil of Friedrich Trautwein, the inventor of the trautonium, and studied with Paul Hindemith in 1930 at the Berlin conservatory.
Oskar Sala further developed the trautonium into the Mixtur-Trautonium. Sala’s invention opened the field of subharmonics, the symmetric counterpart to overtones, so that a thoroughly distinct tuning evolved. Sala presented his new instrument to the public in 1952 and would soon receive international licenses for its circuits. That same year, composer Harald Genzmer delivered the score to the first Concert For Mixtur-Trautonium And Grand Orchestra.
In the 1940s and 1950s he worked on many film scores. He created the non-musical soundtrack for Alfred Hitchcock’s film The Birds. He received many awards for his film scores, but never an Oscar.
Ecco come si faceva musica elettronica qualche anno fa. Visto che qualcuno di voi ci è nato nel 1982, magari così si fa un’idea.
Oggi tutto questo (e anche di più) sta in un laptop.
Questo spiega anche perché, per uno come me, sia così facile usare software come Max/MSP: ho passato anni collegando scatolette e tirando cavi.
Tutto ciò, però, rivela anche un’altra cosa. Chiunque abbia usato Max/MSP si sarà accorto che una patch di media complessità produce un intrico di cavi virtuali paragonabile a quello nella foto. Il che significa che i software attuali non sono affatto una rivoluzione, ma mimano virtualmente la realtà degli anni ’80.
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A good image showing the electronic musician of the 80s.
Now all this devices (and more) run on a laptop.
Clara Rockmore (1911-1998), virtuosa del theremin, esegue l’Habanera di Ravel. Altri video di Clara Rockmore su YouTube.
Ravel’s Habanera performed by Clara Rockmore (1911-1998), the first performer to bring complete musical artistry to the theremin. Other videos from You Tube.
Eduard Nikolayevitch Artemyev, nato il 30 Novembre 1937 a Novosibirsk, russo, è uno dei più importanti compositori dell’era dei sintetizzatori analogici (dal 1960 alla fine degli anni ’80). Dopo aver fatto parte della classe di composizione di Yuri Shaporin, presso il conservatorio di Mosca, è stato introdotto all’elettronica da Yevgeniy Murzin, uno dei primi a costruire un sintetizzatore nel 1958.
In occidente, è noto soprattutto per le colonne sonore dei film di Andrei Tarkovsky, Nikita Mikhalkov e Andrei Konchalovsky.
Grazie a Youtube, possiamo ascoltare la colonna sonora realizzata da Artemiev per Solaris di Andreij Tarkovsky, oggi ripubblicata in un CD che raccoglie estratti dai tre film di Tarkovsky musicati da Artemiev (Solaris (1972), Stalker (1979) e The Mirror (1975)), pubblicato dall’etichetta Electroshock, diretta da suo figlio Artemly.
Ovviamente tutti i suoni vengono da sintetizzatori analogici.