IRCAM Prepared Piano

UPDATE 2023

L’IRCAM Prepared Piano 2 è una produzione IRCAM in collaborazione con UVI. Trattasi di un VST che simula sia il pianoforte che il piano preparato, basato su più di 12000 campioni di alta qualità per una libreria di circa 18 Gb. Oltre a vari tipi di pianoforte, vengono emulate 45 tipologie di preparazione, tecniche estese ed effetti, tutti copiosamente descritti al link iniziale. Prezzo $ 209.

Uppsala Analog Synthesizer Symphonic Orchestra

Per gli amanti del vintage, ecco la Uppsala Analog Synthesizer Symphonic Orchestra (UASSO). La musica è a tratti banale e nostalgica, ma il suono è quello di una volta. Un po’ più di coraggio non guasterebbe. Con tutti quei synth si può fare l’iraddiddio.

Gli strumenti con relativi strumentisti sono:

Front row:
* Erik Möller – Conductor
* Mario Pierro – Roland Juno 60, Roland SH-101
* Johan Runeson – Roland Jupiter 6
* Hans Möller – Korg Polysix
* Lisa Ulfves – Moog Rogue
* Glenn Liljestrand – Yamaha CS-5
* Kristofer Ulfves – Moog Prodigy, TR-606

Middle row:
* Peter Heerdt – ARP Odyssey
* Måns Sjöstrand – Roland MC-202
* Marcus Mohall – SH-2000

* Maja Stoltz Pierro – Jen SX-1000
* Dan Wistedt – Roland JX-3P
* Per Melander – Roland SH-09
* Tomas Bodén – Korg MS-20
* Olof Liliengren – Korg Mono/Poly

Back row:
* Håkan Lidbo – MC-202
* Daniel Araya – Pearl Syncussion, TB-303, TR-606
* Magnus Danielsson – EMS Synthi A
* Jon Nensén – Serge
* Andreas Tilliander – MS-20
* Jens Kallback – MS-10

Korg MS-20 Kit

Korg_MS-20Il Korg MS-20 è tornato in versione Ikea, ovvero scatola di montaggio prodotta dalla stessa Korg. L’originale è rimasto in produzione dal 1978 al 1983 ed è ormai diventato un pezzo da collezione venduto a cifre che arrivano a € 1600.

Cliccate l’immagine per un ingrandimento mega.

Finora era disponibile una replica prodotta sempre da Korg, ma a dimensioni ridotte di circa il 14% (il cosiddetto MS-20 mini) al prezzo di circa € 600, mentre questa nuova versione è a dimensioni intere.

Secondo i produttori, anche la circuiteria analogica originale è stata replicata accuratamente utilizzando, per quanto possibile, gli stessi componenti e sostituendo quelli non più in produzione con altri che garantiscono la sonorità tradizionale.

Un dato importante riguarda i filtri. Nel corso della produzione, infatti, il disegno dei filtri era stato cambiato. Il primo tipo aveva una caratteristica distorsione e andava facilmente in auto-oscillazione. Qualche anno dopo era stato sostituito da un filtro più dolce e facile da controllare, ma meno “cattivo”. Questa versione dispone di entrambe le versioni dei filtri e consente di passare dall’una all’altra grazie a un jumper sul circuito. Lo switch, quindi, è interno (una cosa da nerd).

Sono state aggiunte anche una porta MIDI IN e una USB con funzioni di MIDI IN e OUT.

Il prezzo, però, sembra elevato: si parla di circa $ 1400 con disponibilità a Marzo. Ecco il sito del produttore e un divertente video promozionale. Effettivamente montarselo deve essere una goduria.

Max Mathews & John Chowning

In questa lunga conversazione con Curtis Roads, compositore e musicologo, Max Mathews & John Chowning ripercorrono varie tappe della storia della Computer Music.

A partire dagli anni ’50, Max Mathews ha creato, per primo, una serie di software che hanno permesso all’elaboratore di produrre e controllare il suono: si tratta della serie MUSIC I, II, III … fino al MUSIC V, largamente utilizzato, fra gli altri da Jean Claude Risset per sintetizzare alcuni famosi brani degli anni ’70, ma soprattutto per fare ricerca e rendere palesi le possibilità offerte dall’audio digitale.

John Chowning, percussionista, compositore e ricercatore, è invece noto come l’inventore della modulazione di frequenza (FM) per la sintesi del suono, tecnica sviluppata negli anni ’70 e poi ceduta a Yamaha che l’applicò in una lunga serie di sintetizzatori commerciali fra cui il DX7 (1983) che resta tuttora il synth più venduto nella storia.

Il video include anche una performance della pianista Chryssie Nanou che esegue Duet for One Pianist di J. C. Risset, in cui il pianista suona un pianoforte a coda Yamaha dotato di MIDI controller e duetta con un computer che “ascolta” l’esecuzione e a sua volta invia comandi MIDI allo stesso strumento i cui tasti iniziano ad abbassarsi da soli in un 4 mani con fantasma.

MiniMoog Sofa

UPDATE: questo articolo non esiste più (e in ogni caso costava + di €1000), però era carino

Visto che pochi giorni fa parlavamo dell’anniversario di Robert Moog, beccatevi questo grazioso MiniMoog Sofa, in pieno stile anni ’70, prodotto dalla spagnola Woouf (sul sito cliccate Collection). Ci sono anche parecchi distributori italiani elencati in home page.

Synapse

SynapseLa storica rivista di musica elettronica Synapse, ormai defunta, consultabile e scaricabile online.

Thanks to the this page for info.

Tesla Coil Music

The sound is really produced by the coils. To play an A at 440 Hz the coil generate 440 lightnings per second. The temperature of the lightning is so high that compress the air around generating an audio wave.

Steampunk synth

Queste bellissime immagini (clicca per ingrandire) si riferiscono a un sintetizzatore modulare + sequencer & switchboard in perfetto stile steampunk. A quanto ho capito, questo oggetto è stato costruito da tale Christian Günther per Moritz Wolpert, già noto per il suo Heckeshorn, uno strumento a corde pizzicate o percosse, di foggia altrettanto steampunk, di cui potete vedere alcuni video qui sotto.

Si tratta, in pratica, di una slide guitar arricchita da un capotasto mobile al posto del tubo infilato nel dito. La musica è banalmente tonale, ma è talmente minimale e priva di fronzoli da risultare piacevole.

Lezione di Theremin

Ultimamente registro un aumento delle domande sul theremin, segno di un rinnovato interesse per questo strumento.

Beccatevi questa lezione di Thomas Grillo, in cui mostra chiaramente la tecnica sviluppata da Clara Rockmore per controllare l’intonazione e il vibrato, così vi fate un’idea.

E notate che lui ha un bel theremin, quello della Moog, non una cosa qualsiasi.


Voix Blanche

Gilles Gobeil, canadese, nato nel 1954, è autore di parecchi lavori elettoacustici che utilizzano anche le Onde Martenot.

Questo strumento, come del resto il Theremin, non è mai morto, ma viene utilizzato saltuariamente dai compositori contemporanei per le sue particolari sonorità.
Esistono circa 1500 brani in cui appaiono le Ondes Martenot, composti da autori come Varèse, Messiaen, Honegger, Scelsi, Boulez, Jolivet, Murail e molti altri. È anche utilizzato nella musica da film (Mad Max, Mars Attack, La Marcia dei Pinguini, …) e nella popular music di varie tipologie (Brel, Radiohead, Vanessa Paradis, …).

A differenza di altri, l’interesse di Gilles Gobeil non è episodico. Esiste un suo CD dal titolo Trilogie d’Ondes (empreintes DIGITALes, IMED 0576, 2005) che comprende tre brani per Ondes Martenot e suoni elettronici.
Qui vi facciamo ascoltare Voix Blanche del 1988, che ha vinto il secondo premio per la musica elettroacustica mista nel concorso internazionale di Bourges, edizione 1989.

Suzanne Binet Audet, Ondes Martenot

C’era una volta… (001)

… il Cracklebox (1975, nome orig. olandese Kraakdoos).Cracklebox

Questo geniale strumento, scaturito dalla mania di Michael Waiswisz di ficcare le dita nei circuiti delle radio a onde corte e alimentato soltanto da una batteria a 9V, utilizzava le proprietà di conduzione elettrica della pelle per connettere le varie parti di un circuito relativamente semplice, ma capace di emettere fischi, borbottii e vari lamenti.
Il corpo umano diventava così parte della circuiteria e la pelle agiva da cavo, potenziometro e condensatore.

Era prodotto dai laboratori STEIM di Amsterdam che, negli anni ’70 ne vendettero circa 4000 esemplari. La produzione era ricominciata alcuni anni fa, ma ora è nuovamente interrotta a causa della mancanza di alcuni componenti ormai obsoleti.

Il mio divertimento preferito, le rare volte che l’ho avuto in mano (prestito del mio amico e collega Roberto ‘Zoo’ Zorzi), era entrare in un grande magazzino con il cracklebox in tasca e accenderlo per qualche secondo guardandomi in giro, insieme a tutti i presenti, per cercare di capire da dove venivano quegli assurdi suoni. E i suoni erano questi:

Oskar Sala

Cosa ci fa Alfred Hitchcock sul Trautonium di Oskar Sala?

Ebbene, non molti sanno che Oskar Sala e il suo Trautonium hanno creato gran parte degli effetti sonori nel film “Gli Uccelli”.

Ecco un estratto.
________________________

See Alfred Hitchcock playing (?) the Oskar Sala’s Trautonium.

Sala was a pupil of Friedrich Trautwein, the inventor of the trautonium, and studied with Paul Hindemith in 1930 at the Berlin conservatory.

Oskar Sala further developed the trautonium into the Mixtur-Trautonium. Sala’s invention opened the field of subharmonics, the symmetric counterpart to overtones, so that a thoroughly distinct tuning evolved. Sala presented his new instrument to the public in 1952 and would soon receive international licenses for its circuits. That same year, composer Harald Genzmer delivered the score to the first Concert For Mixtur-Trautonium And Grand Orchestra.

In the 1940s and 1950s he worked on many film scores. He created the non-musical soundtrack for Alfred Hitchcock’s film The Birds. He received many awards for his film scores, but never an Oscar.

Here is an excerpt from The Birds soundtrack.

1982

Ecco come si faceva musica elettronica qualche anno fa. Visto che qualcuno di voi ci è nato nel 1982, magari così si fa un’idea.
Oggi tutto questo (e anche di più) sta in un laptop.
Questo spiega anche perché, per uno come me, sia così facile usare software come Max/MSP: ho passato anni collegando scatolette e tirando cavi.
Tutto ciò, però, rivela anche un’altra cosa. Chiunque abbia usato Max/MSP si sarà accorto che una patch di media complessità produce un intrico di cavi virtuali paragonabile a quello nella foto. Il che significa che i software attuali non sono affatto una rivoluzione, ma mimano virtualmente la realtà degli anni ’80.
___

A good image showing the electronic musician of the 80s.
Now all this devices (and more) run on a laptop.

Artemiev

Eduard Nikolayevitch Artemyev, nato il 30 Novembre 1937 a Novosibirsk, russo, è uno dei più importanti compositori dell’era dei sintetizzatori analogici (dal 1960 alla fine degli anni ’80). Dopo aver fatto parte della classe di composizione di Yuri Shaporin, presso il conservatorio di Mosca, è stato introdotto all’elettronica da Yevgeniy Murzin, uno dei primi a costruire un sintetizzatore nel 1958.
In occidente, è noto soprattutto per le colonne sonore dei film di Andrei Tarkovsky, Nikita Mikhalkov e Andrei Konchalovsky.
Grazie a Youtube, possiamo ascoltare la colonna sonora realizzata da Artemiev per Solaris di Andreij Tarkovsky, oggi ripubblicata in un CD che raccoglie estratti dai tre film di Tarkovsky musicati da Artemiev (Solaris (1972), Stalker (1979) e The Mirror (1975)), pubblicato dall’etichetta Electroshock, diretta da suo figlio Artemly.
Ovviamente tutti i suoni vengono da sintetizzatori analogici.

Una lezione di theremin

Nel Febbraio 1991, durante un giro di musicisti americani in Russia, John Chowning (l’inventore della FM), George Lewis (trombonista) e il compositore Paul Lansky si trovarono a salire le scale di una vecchia casa.
In quell’appartamento di due stanze abitava il 95enne Leon Theremin (Lev Sergeyevich Termen, August 15, 1896–November 3, 1993) che, naturalmente, possedeva un theremin originale a valvole.
In questo video qucktime girato da George Lewis con una videocamera dell’epoca, si vede Theremin impartire una veloce lezione a Paul Lansky, il cui assolo finale ci viene graziosamente risparmiato ;-).
Si vede anche lo strumento: uno scatolotto con antenna (le versioni odierne stanno nel palmo di una mano), grosso, per colpa delle valvole.
Ne potrebbe nascere l’ennesima diatriba fra i sostenitori della superiorità del valvolare nei confronti del transistor.
Ecco il video.

Cronologia della Musica Elettroacustica

Theremin
Un po’ di autopromozione non guasta.
Vi segnalo la mia Cronologia della Musica Elettroacustica, una pagina piena di stravaganti curiosità come la voce di Edison registrata da uno dei suoi fonografi alla fine dell’800, oppure un incredibile carillon orchestrale con ance, flauti, campane, piatti, tamburi costruito in Svizzera da Gueissaz nel 1904 e inviato a San Pietroburgo per essere donato dallo Zar allo Scià di Persia, e naturalmente il suono dei primi strumenti elettrici e altro ancora.