A Boosey&Hawkes, agli Editori e alle Major del disco

Signori, siete dei derelitti.
Perfino la fruttivendola (con tutto il rispetto) giù all’angolo sa gestire le relazioni con i clienti meglio di voi.
Questo è quanto mi passa per la testa dopo aver visto come si è comportato Boosey & Hawkes in occasione dei 70 anni di Steve Reich (post seguente), ma indubbiamente vale per tutti voi.

Per celebrare l’evento, avete aggiunto al vostro sito una pagina con una animazione, che porta alla vostra pagina su Reich, che esisteva già, in cui tutto il materiale liberamente scaricabile è costituito da una decina di estratti da 1 minuto ciascuno e tre foto (le altre sono a pagamento).
I vari link, poi, guidano all’acquisto di partiture, foto, suonerie per cellulari.
In verità, uno sforzo lo avete fatto e non proprio banale: avete organizzato manifestazioni e concerti in varie città, fra cui Londra, New York, Los Angeles.

Non avete capito niente.

Non avete capito che sarebbe bastato mettere insieme un po’ di pezzi rappresentativi del lavoro di Reich, un video, allegare qualche pagina di commento critico con discografia, un po’ di belle foto, 5 suonerie, una partitura magari facile, impacchettare il tutto in un file liberamente scaricabile e regalarlo (sì, regalarlo, conoscete il significato di questa parola? se non lo sapete, sicuramente conoscete il termine “investimento promozionale” che non è nemmeno un costo perché detraibile) lasciando che la gente lo scarichi, mettendolo sulle reti P2P, regalando i singoli brani via iTunes, per far ascoltare la musica di Reich a un numero di persone impressionante, immensamente superiore a quelle raggiungibili con 10 concerti a Londra, Parigi, New York, senza contare che il 90% di quelli che vengono a tali concerti (che non credo siano gratuiti), i dischi di Steve Reich li hanno già.
Così, via internet, P2P, iTunes avreste raggiunto decine di milioni di persone, una sia pur piccola percentuale delle quali, una volta aperto il pacchetto, avrebbe detto “bello, che altri dischi ha fatto?”.
Avreste potuto raggiungere tutti, le grandi città lontane (ma come, non avete organizzato concerti a Tokyo, Singapore, Hong Kong, Delhi? e a Pechino?) e le piccole città vicine e lontane (non c’è un concerto a Verona? e a Gand? e nel Vermont?). Bastava un po’ di battage su internet per far passare la notizia su tutti i blog e questo pacchetto avrebbe continuato a girare per mesi, facendo sapere a tutti che questa musica esiste.

Signori, siete dei derelitti.