Non ho mai smesso di considerare i compositori di musica da film fra i principali responsabili del fatto che la musica contemporanea e elettronica, per il grande pubblico è associata a emozioni come suspence, orrore, ansia e simili.
Adesso perfino Ennio Morricone, intervistato dal Guardian, conferma questa tesi affermando, a proposito di Dario Argento,
“His films are full of blood, so contemporary electronic music works perfectly and the audience accepted the music as linked to those strong scenes.”
[trad mia: I suoi film sono pieni di sangue, per cui la musica elettronica contemporanea funziona benissimo e il pubblico ha accettato questa musica come collegata a quelle scene forti].
A parte queste considerazioni, Morricone mostra una corretta attitudine nei confronti delle major cinematografiche (leggi: Hollywood). Non si è mai trasferito a Hollywood e non ha mai imparato l’inglese.
“They said they would give me a villa, I told them I liked it in Italy, and there was no need to leave Rome because I only speak with the director about the score, not the studio.” [trad mia: Mi hanno detto che mi avrebbero dato una villa. Ho risposto che mi piace l’Italia e che non c’era nessun bisogno che io lasciassi Roma, tanto io parlo della partitura solo con il direttore, non con lo studio.]
È la grande lezione di Hemingway che suggeriva che il modo migliore per uno scrittore di fare affari con Hollywood era di incontrarsi con i produttori al confine della California e poi “tu gli butti il libro, loro ti buttano i soldi. Poi tu schizzi in macchina e guidi nella direzione opposta alla maggior velocità possibile” [cit. da CNN].