Dead Elvis

Elvis

Yesterday, August 16, it was 29 year from Elvis Presley death. The Elvis fame don’t fall off. As dead, “The Pelvis” earns more than $30 millions each year from royalties on music, films and image. Here in Europe the majors are asking for a copyright extension to 95 years, like the “Sonny Bono Copyright Term Extension Act” which preserved the Mickey Mouse copyright to Disney.
But the Elvis fame outsell even Mickey Mouse. There is a book called “Dead Elvis: A Chronicle of a Cultural Obsession” which collects all the sights of Elvis after his death (no one see Mickey Mouse instead :-)).
In 1993 the composer Michael Daugherty wrote a piece whose title is again “Dead Elvis”. In the program notes, Daugherty says:

In Dead Elvis (1993), the bassoon soloist is an Elvis impersonator accompanied by a chamber ensemble. It is more than a coincidence that Dead Elvis is scored for the same instrumentation as Stravinsky’s Histoire du Soldat (1918), in which a soldier sells his violin, and his soul, to the devil for a magic book. I offer a new spin on this Faustian scenario: a rock star sells out to Hollywood, Colonel Parker, and Las Vegas for wealth and fame.

The style is a sort of post-modern collage that Boulez don’t like (see previous post).

74 minuti

Mi sento da schifo. Mal di gola, forse febbre. L’arrivo del caldo mi ha fregato. Immaginando che non ve ne freghi più di tanto, vi passo una curiosità sul CD e vado a dormire.
Dunque, la durata del CD Audio è fissata dagli standard in 74 minuti. Questo non significa che tutti i CD debbano durare tanto, ma che un supporto, per aderire allo standard CD Audio, deve avere determinate caratteristiche che, fra l’altro, fanno sì che possa ospitare almeno 74 minuti di audio stereo, 16 bit, SR 44100 (i CD da 80 sono arrivati dopo e 74 min. è sempre rimasta la durata minima; notare che il prototipo Philips era un disco da cm 11.5 invece di 12 e di durata 66 min.).
Ma perché proprio 74 minuti? Forse perché era il massimo possibile o ragionevole all’epoca? No. Sarebbe stato facile arrivare anche a 75 o 76. D’altra parte, se il problema era di non stringere troppo le tracce, 72 o 70 minuti sarebbero stati più ragionevoli. Perché proprio 74?

La leggenda, riportata da molte fonti come vera, racconta che Philips/Sony scelsero 74 semplicemente per farci stare l’intera 9a Sinfonia di Beethoven che, nelle esecuzioni dell’epoca, aveva una durata che si avvicinava a questo limite.
In realtà alcune esecuzioni duravano anche di più. Per esempio, la versione di Kubelik del ’74 arriva a 77’16”. Quindi il problema si sposta a quale versione si voleva mettere in un solo CD.
Qui le leggende divergono. Una prima versione afferma che si trattava di una versione di Karajan di circa 73′ incisa per Polygram che allora era parte di Philips. Questo spiegherebbe la volontà di Philips di pubblicare l’esecuzione di uno dei propri artisti più famosi in un solo CD. La cosa è stata confermata dallo stesso Karajan in una intervista. Ma la stranezza è che l’esecuzione in mio possesso, su CD DG del ’77 dura solo 67′. Esiste una versione di Karajan che supera i 70′?
La seconda versione ne dà una spiegazione più banale/romantica, in base ai punti di vista. Secondo quest’ultima, la versione della 9a era quella preferita dalla moglie di Norio Ohga, altissimo dirigente Sony e presidente dal 1982. Anche in questo caso, la leggenda è avallata da un’intervista del 1992 allo stesso Ohga.
Comunque sia, è certo che la 9a di Beethoven è stata presa in considerazione nella definizione dello standard CD Audio perché vari documenti Philips dell’epoca la consigliano come opera di test della qualità di un supporto, sia per l’escursione dinamica che per la durata “vicina al massimo teorico”.