CharmingBurka

Markus Kison ha realizzato un burka “bluetooth enabled” che invia una immagine a tutti i cellulari raggiungibili.

Ovviamente, trattandosi di un abito che da noi è percepito come simbolo di oppressione nei confronti delle donne, si suggerisce che queste ultime potrebbero utilizzarlo per rendere manifesta la propria immagine (o un proprio avatar).

L’inventore afferma che

The virtual appeals can not be gathered by the laws of the Koran and so the CharmingBurka fulfills the desire of living a more western life, which some Muslim women have today.

Bisogna sempre vedere cosa ne pensano i giudici della sharia che hanno condannato donne per molto meno.

Francamente, non so se prenderlo come una cosa seria o una provocazione. E se è una provocazione, è una provocazione utile o fine a se stessa?

D’altra parte Markus Klein non è nuovo alle provocazioni. Guardate questo Ticker Cross, un crocifisso collegato in rete con un display che, oltre a esibire la tradizionale scritta INRI, fa scorrere le quotazioni delle azioni in mano al Vaticano.

Via Boing Boing

T-clock

La vedete? È una T-shirt con un orologio sopra. Ma l’orologio non è stampato. Funziona. C’è anche una funzione cronometro.
Il problema è che dovete tirarvi dietro anche 4 batterie AAA con autonomia da 12 a 36 ore in base alle modalità di funzionamento (il display si può spegnere o lampeggiare).
L’altro punto è che vi trasforma in un orologio ambulante: gli altri leggono bene l’ora, voi no.
Costa $89.95 da groovygadgetsonline

Però l’idea è interessante. In tempo di wireless è facile pensare a magliette con film che vanno, news, immagini e magari, visto il numero di webcam non protette in giro, prima o poi, passeggiando per un aeroporto qualcuno vedrà, sulla schiena di qualcun altro, la moglie che se la spassa con il classico migliore amico…

I am a Terrorist

t-shirt
Resto sempre colpito da come l’ideologia commerciale e/o capitalista riesca a digerire e utilizzare qualsiasi cosa senza farsi toccare da nessun dubbio di qualunque natura possa essere.
Sulla maglietta che vedete a sinistra sta scritto “I am a Terrorist”.
Per non essere troppo spudorati e creare un aggancio con la tecnologia, l’hanno scritto in binario codificandolo in ASCII, così come fa il computer, per cui il tutto si presenta così

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Bene, mi rendo conto che una dichiarazione come questa, isolata da un contesto, può avere molti significati, fra i quali parecchi sono positivi (sono un terrorista artistico, culturale, lo sono nel campo delle relazioni sociali, eccetera), ma CafePress, fra le moltissime T-shirt e altri oggetti stampati di propria produzione, vende in questa pagina, una serie di scritte che loro stessi definiscono come

una traduzione in codice binario di qualche dannatamente fottuta merda offensiva

Non nego che la parte nichilista di me stesso la trovi anche un’idea simpatica, ma mi chiedo anche se esista qualcosa che i commerciali non osano toccare, non perché non conviene farlo, ma perché ritengono che non sia etico farlo.
Ma costoro, a parte l’idea di profitto e perdita, hanno il concetto di bene, male, giusto, ingiusto, costruttivo, distruttivo, positivo, negativo, etc? Si pongono il problema degli effetti del loro agire? Accetto anche il fatto che il post-modernismo aborre gli opposti, però mi ricordo anche che la mancata distinzione fra le categorie di cui sopra e il non essere consci delle conseguenze delle proprie azioni è sufficiente per dichiarare qualcuno incapace di intendere e volere…

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[trad: devi morire]

Da Boing Boing