Electrostatic Bell Choir

electrostatic bell choirAn installation by Darsha Hewitt.

The Electrostatic Bell Choir is an electromechanical sound installation that plays with the static electricity emitted from discarded CRT television monitors. This static (that can be felt when one places their hand on the screen when the TV is turned on) is gleaned for its potential to generate subtle movement and is used as the driving kinetic force in the artwork. Sets of static bells consisting of ultra lightweight pith balls and bells from old grandfather clocks and rotary telephones are mounted in front of an assembly of twenty reclaimed Cathode Ray Tube television sets. A control circuit cycles the TVs on and off in alternating sequences which causes static to build up on the monitors. This static charge agitates the hanging pith balls, causing them to waver and lightly strike the bells ‐ resulting in quasi‐melodic compositions. The TVs are muted, tuned to various channels of white noise and physically spatialized in order to devise a dynamically layered soundscape textured with the signature high-frequency hums, pops and buzzes of the cathode ray tubes warming up. Although compositions are programmed into the piece, it inevitably takes on a character of its own as the static fluctuates and dissipates in response to ethereal nuances (i.e.: changes in air quality such as humidity). The glow of the screens and the subtle resonance of the bells magically punctuate the dark surroundings of the installation.

Electrostatic bells were invented in 1742 by Andrew Gordon, Professor of Natural Philosophy at the University at Erfurt, Germany. This is the first device known to convert electrical energy into mechanical energy (the moving of a bell clapper back and forth between two oppositely charged bells). It was popularly used at the time to predict oncoming thunderstorms by sensing static electricity in the air. The Electrostatic Bell Choir aims to focus the sensibility of this invention to a more personal scale where it demonstrates the intriguing effects of the invisible environment that constitute our domestic spaces. The artwork is at once mysterious yet can be tangibly deconstructed as the relationship between the static charges and the bells is observed as the TVs illuminate and catalyse the effect.

See also: Franklin bells and Oxford Electric Bell.

L’Illuminazione

The Quiet Ensemble è un collettivo artistico formato da Fabio Di Salvo & Bernardo Vercelli.

the enlightenmentNella loro installazione The Enlightenment ogni lampada è dotata di un sensore che ne cattura il campo elettromagnetico. Il ronzio che si genera viene inviato al computer e poi all’impianto di amplificazione. Dalle note degli autori (di seguito), non è chiaro se il suono venga elaborato in qualche modo o semplicemente mixato e amplificato.

Un concerto in cui l’orchestra classica e gli strumenti vengono sostituiti da un set up elettrico. Al posto dei violini suonano i neon, a sostituire i tamburi sono le lampade stroboscopiche e al posto dell’arpa vediamo un faro teatrale che illumina il pubblico. Saranno quindi luci di ogni genere a sostituire gli strumenti musicali.

Ogni tipo di lampada ha un suono proprio, costituito dall’amplificazione della propria “ronza”, quel rumorìo di disturbo che solitamente viene eliminato durante concerti e spettacoli, generato dall’energia elettrica che alimenta ogni singolo faro.

Le frequenze che emettono le luci si sentono sotto pelle e variano in base alla dimensione ed al tipo d’illuminazione della lampada.

Per estrapolare il suono nascosto delle luci viene utilizzata una bobina di rame.

Ogni lampada ha un proprio sensore che ne percepisce il suono; quando la lampada irradia la luce, il sensore ne cattura il campo elettromagnetico presente intorno al flusso energetico e il rumore viene trasportato attraverso dei cavi microfonici al computer per poi uscire direttamente dall’impianto audio rivelando il “concerto invisibile”.

Solaris (not the film)

Un video ispirato a Solaris (suppongo l’ultima versione, visto che ne ha ereditato la musica di Cliff Martinez) realizzato da Odaibe durante lo studio di Touch Designer.

IMHO, la parte musicale è un po’ povera e soprattutto non ha alcun collegamento strutturale con l’immagine, ma quella video, composta da migliaia di particles che si organizzano secondo diversi campi di forza è affascinante.

Peraltro, video come questo segnano punti a favore del tempo differito rispetto al tempo reale.

VPT 8

VPT (VideoProjectionTool) is a free multipurpose realtime projection software tool for Mac and Windows created by HC Gilje.

Among other things it can be used for projecting video on complex forms, adapt a projection to a particular space/surface, combine recorded and live footage, for multiscreen HD playback, for interactive installations using arduino sensors or camera tracking ++

VPT has become a popular tool for theatre and installation use, but is also used by VJs.
The previous version,VPT 6, was downloaded over 20000 times.

The last version is VPT 8. Download from here.

Moon

Un altro video da Possible Metrics (Renaud Hallee) di cui abbiamo già pubblicato Sonar.

Come nel precedente, immagine e suono sono strettamente collegati (si fa prima a vederlo che a descriverlo). Anche qui, comunque, la struttura dell’insieme è piuttosto elementare, basata sulla corrispondenza diretta fra evento acustico e visivo. In questo caso, però, la semplicità è un pregio perché rende il tutto immediatamente percepibile senza bisogno di cercarci dentro chissà quali analogie strutturali. Di conseguenza il video è godibile, anche se al sottoscritto un maggiore tasso di sperimentazione non dispiacerebbe.

Visibile in dimensioni maggiori su vimeo.