5000 campanelli

5000 campanelli da bicicletta compongono questa installazione sonora di Ronald van der Meijs (o, forse, componevano, visto che il lavoro ha 2 anni e non sempre le installazioni durano molto).

L’idea, però, è bella. I campanelli sono sospesi su steli metallici oscillanti piantati nel terreno e possono toccarsi ad ogni alito di vento.

Submerged Turntable

In questa scultura di Evan Holm dei giradischi, con relativo disco in vinile, sono leggermente sommersi e tuttavia funzionano. Dico leggermente sommersi perché il braccetto e la maggior parte del blocco che decodifica la vibrazione della puntina stanno fuori, quindi si tratta solo di qualche millimetro di acqua.

Ciò nonostante, come si può sentire nel video qui sotto, il suono è praticamente perfetto come non avrei mai immaginato. È evidente che il motore deve essere protetto dall’acqua e che la stessa non deve penetrare il blocco della puntina. La prima cosa non è complicata (qui c’è un making of  in cui si vede che la parte elettrica del motore è esterna, appesa all’albero), ma la seconda mi riesce difficile immaginare come sia possibile. Dal making of  non si evincono particolari accorgimenti per impedire all’acqua di penetrare nel foro da cui esce il sostegno della puntina. Evidentemente l’acqua è così poca che non ci arriva.

Tuttavia il moto che si genera nell’acqua dovrebbe interferire con l’aderenza della puntina al solco, arrivando a far levitare il braccetto. L’unica spiegazione è che quest’ultimo sia decisamente pesante e in effetti la lunghezza del braccetto depone a favore di questa ipotesi. Il tutto, comunque, non è un gioco e nemmeno uno studio sulla resa del giradischi. Ecco la nota dell’autore:

There will be a time when all tracings of human culture will dissolve back into the soil under the slow crush of the unfolding universe. The pool, black and depthless, represents loss, represents mystery and represents the collective subconscious of the human race. By placing these records underneath the dark and obscure surface of the pool, I am enacting a small moment of remorse towards this loss. In the end however this is an optimistic sculpture, for just after that moment of submergence; tone, melody and ultimately song is pulled back out of the pool, past the veil of the subconscious, out from under the crush of time, and back into a living and breathing realm. When I perform with this sculpture, I am honoring and celebrating all the musicians, all the artists that have helped to build our human culture.

Zimoun

Zimoun è svizzero. Crea sculture e installazioni in movimento in cui la componente sonora è essenziale.

Nei suoi lavori, il movimento di una gran quantità di semplici oggetti industriali mossi da piccoli motori crea un flusso sonoro granulare caotico. Come nel Poema Sinfonico per 100 Metronomi di Ligeti, anche qui il flusso è creato dalla sovrapposizione sfasata di molti elementi semplici, tutti uguali, ognuno dei quali ha una pulsazione ritmica regolare.

The Singing Ringing Tree

Questa scultura sonora, progettata dagli architetti Anna Liu e Mike Tonkin (Tonkin Liu Ltd), si trova in un luogo remoto non lontano dalla città di Burnley, nell’Inghilterra del nord ed è chiamata The Singing Ringing Tree.

Completata nel 2006, è alta circa 3 metri e formata da canne di acciaio galvanizzato che, grazie al vento, possono produrre una sonorità corale che si estende su varie ottave. Il suono, leggermente dissonante, non è casuale. Alcune delle canne, infatti, sono state forate per accordarle.

Non tutte le canne, inoltre, suonano. Parecchie hanno solo una funzione strutturale o estetica.

Ecco un video in cui potete anche ascoltarla.

Sonorità Liquide

Sonorità Liquide è una proposta del gruppo Handmade Music, dedito alla progettazione e costruzione di strumenti elettroacustici e sculture sonore.

Il filmato, che spiega anche il funzionamento delle sculture sonore, si riferisce alla rassegna del 2007, rinnovata, con altre installazioni, pochi giorni fa, il 15 luglio, sempre alla Casa da Música a Porto.

I patch di composizione algoritmica e di sintesi sono sviluppati in Max/MSP mentre i sensori sono stati elaborati basandosi sull’Arduino board. Ideazione e realizzazione di Rui Penha con la collaborazione di Luís Girão.

Sculture Sonore

sound sculpturesContinuo’s weblog recupera una bella incisione Wergo del 1985, ormai fuori catalogo, dedicata alle sculture sonore.

I costruttori degli oggetti sonanti rappresentati nel disco appartengono tutti all’area austro-tedesca, selezionati dal critico Klaus Hinrich Stahmer. Vi si trovano compositori come Anestis Logothetis, di origini greco/bulgare, naturalizzato austriaco, già noto per le sue partiture grafiche degli anni ’70, o costruttori di strumenti come Hans-Karsten Raecke, fino a Herbert Försch-Tenge, con un bel brano generato suonando le proprie sculture.

I singoli brani si possono ascoltare su UbuWeb, l’opera completa su Continuo’s weblog.

Alcuni estratti:

 

Mumma

Gordon Mumma è una figura storica della musica elettroacustica negli USA, Fondatore dell’Ann Arbor’s Cooperative Studio for Electronic Music con Robert Ashley, ha lavorato per la Merce Cunningham Dance Company (con John Cage e David Tudor) ed è stato membro della Sonic Arts Union con Ashley, Alvin Lucier e David Behrman.

Qui vi propongo due brani: Epifont (1984), un breve studio dalle sonorità sostenute scritto in memoria del compositore George Gacioppo e il monumentale Megaton for William Burroughs del 1963, che meriterebbe di essere visto più che ascoltato, dato che gli esecutori (Robert Ashley, Harold Borkin, Milton Cohen, George Manupelli, Joseph Wehrer, Tony Dey e Gordon Mumma) sono alle prese con varie sculture sonore.

Gordon Mumma – Epifont (1984)

Megaton for Wm. Burroughs is a theatrical live-performance electronic-music composition with ten channels of sound. An ensemble of electro-acoustical sculpture,performed by five players, is heard from four of the channels. Six channels of composed tape are heard from the remaining loudspeakers. The performance takes place in the center of the space, with the audience surrounding the sculpture ensemble. All ten channels are heard from loudspeakers surrounding the audience.

“The thunderous four-minute introduction begins abruptly with a blackout. As the introduction fades, the sculpture gradually becomes visible, illuminated so that the performers are isolated from each other in the space. The performers communicate with each other by means of aircraft headsets. This communication coordinates the performance and is not heard by the audience.

“The live-performance section with the sculpture, which grows out of the fading introduction, occupies nearly half of the piece. The performers, isolated in space but communicating by their headsets, develop an increasingly complex sound montage with the electro-acoustical sculpture. Invisible taut-steel wires above the audience carry speeding, projectile-like flashing objects. The movement of these objects sets the overhead wires into vibrating resonances which, when amplified, become part of the sonic montage.

“As the illumination fades near the end of this live-performance section, a drone emerges and becomes recognizable as that of an aircraft squadron. The isolated images of the performed sculpture evolve through the drone into the sounds of World War II bomber crews communicating with each other from isolated parts of their aircraft during the course of a raid.

“The piece has evolved gradually but directly from its thunderous, abstract beginning through the electro-acoustical montage and into a cinema-real air raid. A brief burst of heroic movie music introduces the closing sequence: in an entirely different part of the space, in an isolated pool of light a lone drummer quietly rides his traps.”