Primarie centro-sinistra: risposte sulla scienza

In occasione delle primarie del centro-sinistra, il gruppo Facebook “Dibattito Scienza” ha posto sei domande ai candidati.

Le domande sono:

  1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
  2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?
  3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?
  4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
  5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
  6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?

Le risposte dei cinque candidati sono pubblicate sul sito de Le Scienze.

Non esprimo nessuna opinione personale, dato che devo ancora leggerle anch’io perché in questo mese sono ingolfato dalla partenza dell’anno accademico, visto che mi ritrovo a gestire il triennio di Musica Elettronica, alcuni studenti rimasti al corso tradizionale di Musica Elettronica, il Biennio di Musica e Nuove Tecnologie, i corsi di Informatica Musicale per tutti gli altri trienni più varie attività personali.

Il 2012 profetizzato dagli scrittori di fantascienza

Nel 1987, il sito Writers of The Future, legato al discusso Ron Hubbard, invitò vari scrittori di fantascienza a fare una predizione cercando di immaginare il mondo a 25 anni distanza. Una capsula del tempo da aprire dopo 25 anni e vedere quante delle predizioni fatte da persone abituate a immaginare il futuro si sono avverate. Ora, 1987 + 25 = 2012, cioè oggi, per cui è il momento di verificare.

In realtà, nella media, anche qui vale la legge della predizione: più è precisa, meno è azzeccata.

Alcuni fra i più famosi hanno toppato clamorosamente. Per esempio, Zelazny che prevede una società trasformata dalla robotica e dall’automazione, con spese militari diminuite, rallentamento della crescita della popolazione, medicina trasformata dalle biotecnologie e un mondo un po’ più conservatore, ma mediamente più sano, con più tempo libero e una più ampia gamma di opzioni educative e ricreative di cui godere.

Fra quelli che hanno più o meno indovinato spiccano i pessimisti:

Jack Williamson

Vi preghiamo di perdonarci. Vi abbiamo gravato di debiti impossibili, sprecato e inquinato il pianeta che avrebbe dovuto essere il vostro ricco patrimonio, lasciandovi invece una terribile eredità di ignoranza, povertà, e guerra.

Orson Scott Card

Dobbiamo ritenerci fortunati se qualcuno avrà abbastanza tempo libero nel 2012 per aprire questa capsula del tempo e preoccuparsi di ciò che contiene. Nel 2012 gli americani vedranno il crollo dell’Impero Americano, la Pax Americana, perché abbiamo chiuso con la nostra perdita di volontà nazionale e altruismo nel 1970. Il collasso economico mondiale costerà all’America il suo ruolo dominante, ma non si tradurrà in egemonia russa

Un nuovo ordine mondiale emergerà da carestie, malattie, e dislocazione sociale: la ri-tribalizzazione d’Africa, la distruzione dell’illusione di unità islamica, la lotta tra aristocrazia e proletariato in America Latina, senza il sostegno finanziario dei paesi industrializzati, il vecchio ordine finirà.
I cambiamenti saranno grandi come quelli che emersero dalla caduta di Roma

L’omogeneità di Israele probabilmente gli permetterà di sopravvivere, Messico e Giappone potranno cambiare governanti, ma saranno ancora forti.

Si fa notare per lucidità Sheldon Lee Glashow, forse proprio perché non è uno scrittore, ma un fisico, premio Nobel nel 1979 insieme a Steven Weinberg e Abdus Salam per aver teorizzato il quarto quark (charm) che ha permesso di completare la costruzione della teoria unificata delle interazioni elettromagnetiche e deboli (teoria elettrodebole).

Non ci sarà alcuna guerra nucleare.

Il Giappone sarà la principale potenza economica del mondo, in possesso o in controllo di una parte significativa delle industrie europee e americane. Questa “dittatura economica” sarà utile agli stati clienti del Giappone, dal momento che lo stesso Giappone ricava benefici dal mantenere i propri clienti sani e ricchi.

Molte malattie saranno curabili: il diabete e la gotta, per esempio, saranno trattati con tecniche di ‘ingegneria genetica’. La sclerosi multipla e il morbo di Parkinson saranno effettivamente curabili. Tuttavia, l’AIDS non sarà ancora sotto controllo.

L’economia americana registrerà un calo graduale ma implacabile. I nostri figli non vivranno una vita così comoda come noi. Il differenziale tra ricchi e poveri crescerà e la criminalità si diffonderà al punto da minacciare il tessuto sociale. I ricchi e i poveri formeranno 2 campi armati. La maggior parte delle automobili e dei mezzi di trasporto saranno prodotti in enclaves di proprietà giapponese situate in America. Tuttavia, l’agricoltura e l’istruzione superiore saranno le nostre esportazioni di maggior successo. Non ci saranno treni veloci che collegano le città americane, ma una rete di treni levitati superconduttori sarà in costruzione in Europa occidentale e in Giappone.

Tutto sommato, non male, se allarghiamo il Giappone alle tigri asiatiche (la Corea del Sud soprattutto) che comunque stanno nella stessa area geografica. La sclerosi multipla e il morbo di Parkinson non sono attualmente curabili, ma in molti casi possono essere tenuti sotto controllo. L’AIDS è effettivamente ancora fuori controllo in gran parte del pianeta.

Quasi tutta l’ultima parte è sostanzialmente corretta. Qui in Europa non stiamo costruendo una rete di treni levitati superconduttori, ma una più tradizionale alta velocità.

Colpisce, invece, l’assenza della Cina, che, fra tutti, è citata una sola volta e marginalmente. Sembra che, nel 1987, nessuno potesse pensare che la Cina sarebbe stata in grado di cambiare il proprio sistema al punto da poter entrare fra le grandi potenze economiche mondiali. Eppure già numerosi studi dell’epoca ne avevano parlato.

Frederick Pohl, infine, dà un saggio di sarcasmo, ma in fondo ha toppato anche lui. Il suo intervento inizia dicendo:

Voi vivete in un mondo in pace. Qualcosa di simile a una Corte di Giustizia Mondiale, emanazione delle Nazioni Unite, dirime le controversie internazionali e ha il potere di applicare le proprie decisioni anche con la forza. Per questa ragione vivete in un mondo praticamente senza armi e proprio grazie al fatto che i singoli paesi non hanno bisogno di spendere per mantenere eserciti, voi avete un tenore di vita paragonabile a quello dei miliardari odierni.

E continua prevedendo esplorazione dello spazio, fine della deforestazione, inquinamento sotto controllo, in una parola, Utopia.

Ma poi aggiunge:

Come so tutto questo? Non perché ho fatto una valutazione probabilistica delle attuali tendenze. Anzi, al contrario. Tutto ciò che sta accadendo nel mondo di oggi porta a concludere che nessuna di queste buone cose sta per accadere, perché il nostro paese, la nazione più ricca e potente della storia del mondo (e, ho sempre pensato, la migliore) si sta mandando in rovina per reclutare e addestrare i terroristi in America Latina, dare armi ai terroristi in tutto il mondo, sviluppare ed impiegare eserciti, flotte e sistemi d’arma che non hanno scopo se non di sconfiggere qualsiasi paese che non sia disposto a sottomettersi. Dal momento che, purtroppo per noi, le persone che sono in disaccordo con noi hanno terroristi, flotte, eserciti e propri armamenti, lo scenario futuro più plausibile è una guerra nucleare.

E conclude (riassumo)

Di conseguenza, se potete leggermi, significa che avete risolto i problemi di cui sopra e vivete nella prima ipotesi. In caso contrario, non ci sarà nessuno in grado di leggermi. Quindi ho vinto in ogni caso.

No, Frederick. Non ci sono solo le alternative estreme. L’umanità ha sviluppato la capacità di camminare verso il baratro spingendo l’orlo sempre più in là, sopravvivendo anche alle proprie teorie. Il problema è che questa sopravvivenza ha un costo.

Citando scherzosamente Douglas Adams

La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove. La prima fase, per esempio, è caratterizzata dalla domanda ‘Come facciamo a procurarci da mangiare?’, la seconda dalla domanda ‘Perché mangiamo?’ e la terza dalla domanda ‘In quale ristorante pranziamo oggi?’

Spesso il prezzo della sopravvivenza è il ritorno a una fase precedente.

Se volete leggere tutte le profezie, le trovate qui.

Città private

Visto che parlavamo di nuove città, questa notizia riportata da Adnkronos, è, come minimo, interessante.

Honduras, nascono le città ‘private’ gestite da multinazionali Usa

ultimo aggiornamento: 08 settembre, ore 14:32

Tegucigalpa – (Adnkronos/WashingtonPost) – Saranno tre e avranno legislazione autonoma su ordine pubblico e tasse. L’esperimento è del gruppo d’investitori statunitense Mgk

Tegucigalpa, 8 set. (Adnkronos/WashingtonPost) – Città “private”, con leggi autonome in materia di ordine pubblico, amministrazione e sistema fiscale, “create” per favorire lo sviluppo dell’Honduras. L’esperimento del gruppo d’investitori statunitense Mgk, che stanzierà 15 milioni di dollari per porre le basi del progetto, avrà luogo vicino Puerto Castilla, sul versante caraibico del Paese. Qui sorgerà la prima delle tre “città artificiali”, che seguirà solo in parte l’ordinamento legislativo honduregno.

La città “privata”, scrive infatti il Washington Post, sarà inizialmente amministrata da un team di “nove membri indipendenti”. Solo in un secondo momento i cittadini interverranno con il voto nelle decisioni amministrative, che potranno riguardare tra l’altro anche la firma di propri accordi internazionali sul commercio e autonome politiche di immigrazione. “Il futuro ricorderà questo momento come il giorno in cui l’Honduras è diventato un Paese sviluppato”, ha dichiarato Michael Strong, Ceo della Mgk dopo che il Congresso honduregno ha dato il via all’esperimento.

Non manca, tuttavia, chi si oppone all’iniziativa. Il popolo indigeno dei Garifuna e alcuni gruppi civici di Puerto Castilla hanno manifestato la loro ferma opposizione al progetto. Oscar Cruz, un ex procuratore costituzionale, ha presentato istanza alla Corte Suprema definendo l’idea delle città privatizzate incostituzionale e “una catastrofe per l’Honduras”.

Secondo le stime presentate dal presidente del Congresso honduregno, Juan Hernandez, la “città modello”, che sorgerà dopo l’autorizzazione definitiva del governo agli investimenti sulle infrastrutture, creerà 5.000 posti di lavoro nei primi sei mesi e 200.000 opportunità avorative nel futuro. Dopo Puerto Castilla, gli altri due “siti privatizzati” sorgeranno rispettivamente nella Sula Valley e nel sud del Paese.

[neretti di Adnkronos]

È vero che situazioni simili esistono già, però si tratta quasi sempre di basi militari o di rimasugli coloniali, tipo la vecchia Hong Kong o Macao. Questo, invece, è diverso. Da quel che si legge non sembra essere extra-territorialità, nel senso che queste città non dovrebbero diventare parte di un altro stato, ma sembra trattarsi piuttosto di una forma di autonomia che prima non esisteva. Al massimo si avvicina al caso delle micronazioni.

Città autonome, con proprie leggi, possedute da una multinazionale. Mi sembra un serio passo verso un mondo alla Gibson.

Karl Marx Credit Card

Karl Marx Credit CardIn uno stato che una volta si chiamava Germania Est, in una città un tempo chiamata Karl-Marx-Stadt (oggi Chemnitz), una banca chiamata Sparkasse Chemnitz fa un sondaggio online per decidere quale immagine mettere sulla propria carta di credito, fra 10 immagini comprendenti 3 castelli, 2 municipi, un monumento, un fiume, una pista, una torre, un museo (lista completa qui in un pdf in tedesco).

E chi vince? Il monumento a Karl Marx. E non di poco: vince alla grande prendendosi il 35% dei consensi.

Non solo. Il fenomeno non è locale. La banca ha poi ricevuto numerose richieste da cittadini di altri stati della Germania, che chiedevano di aprire un conto solo per avere la carta di credito con l’effigie di Marx.

Nostalgia? Un sondaggio del 2008 ha rivelato che il 52% degli abitanti dell’ex Germania Est considerava l’economia di libero mercato “inadeguata” e il 43% diceva di rivolere il socialismo. Probabilmente le stesse percentuali che 30 anni fa sognavano di passare all’ovest.

Via Reuters

I cani della metro di Mosca

Quello dei cani randagi che vivono nella metropolitana di Mosca è uno dei più strani e interessanti ecosistemi urbani esistenti.

Anche a causa della durezza dell’inverno russo, nel sistema di gallerie della metro moscovita, che attualmente si estende per circa 300 km, girano ormai più di 500 cani randagi che sopravvivono chiedendo cibo ai passanti. Contrariamente a quanto si può pensare, non ci sono stati casi di attacco agli esseri umani, anzi, qualche volta è accaduto il contrario.

Alcuni anni fa, per esempio, Yulia Romanova, una modella 22enne, stava rientrando a casa con il suo staffordshire terrier quando, nella stazione Mendeleyevskaya ha incontrato Melchik, un randagio nero che, alla vista dell’altro cane, ha iniziato ad abbaiare per difendere il proprio territorio perché, per lui, quella era la sua stazione. Invece di scansarlo come facevano tutti, Yulia Romanova si è diretta con decisione verso Melchik e lo ha accoltellato, uccidendolo. Di conseguenza è stata arrestata e la sua unica possibilità di evitare il carcere è stata di sottoporsi a un anno di trattamento psichiatrico.

Una statua bronzea di Melchik (nella foto a fianco), pagata da donazioni spontanee, è state eretta all’entrata della Mendeleyevskaya, a testimonianza della simpatia dei moscoviti (Update: è nata una usanza secondo la quale accarezzare il naso di Melchik porta fortuna).

Ma, al di là di queste storie folkloristiche, l’organizzazione sociale dei randagi della metropolitana ha dei tratti di adattamento unici, tali da essere oggetto di studi.

È risultato, infatti, che alcuni cani sono diventati più abili di altri nell’individuare le persone da cui è più probabile ottenere qualcosa e nell’evitare quelle potenzialmente ostili. Questo fatto, in sé, non è così sorprendente, i cani sono intelligenti.

La cosa interessante, però, è che, secondo Andrei Poyarkov, ricercatore presso l’ A.N. Severtsov Institute of Ecology and Evolution, che studia i 35.000 randagi di Mosca ormai da 30 anni, nel caso dei cani della metropolitana sembra essere cambiato il modo in cui nei piccoli branchi si afferma un capo, cioè il cane alfa. Quest’ultimo, normalmente, è il più forte, il che, in campo aperto, equivale anche a una maggiore efficacia nella caccia. Però, in questo caso, sembra invece essere diventato il più abile nel procurarsi il cibo, indipendentemente dalla sua forza fisica.

Il punto più importante è proprio questo: questi cani, che in base al loro comportamento Poyarkov classifica nella categoria dei “mendicanti”, hanno realizzato che, in questo ambiente, la forza fisica non equivale a una maggiore sicurezza di nutrimento, ma, al contrario, un piccolo, ma grazioso esemplare ha più possibilità di ottenere qualcosa avvicinandosi a chi, magari, sta tornando a casa dopo aver fatto la spesa, rispetto a un grosso cane che può anche fare paura.

Notevole è anche il fatto che alcuni di questi cani hanno sviluppato la capacità di muoversi da una stazione all’altra prendendo i treni. Non è ancora chiaro come riconoscano la stazione a cui scendere, ma si presume che si basino su qualche odore particolare e che abbiano imparato a riconoscere l’annuncio della fermata (nella metro russa il conduttore annuncia sempre la prossima fermata). In questo modo, alcuni cani incorporano più stazioni nel proprio territorio e si spostano regolarmente dall’una all’altra a orari precisi. È normale, quindi, vedere un cane, da solo, che aspetta il treno sempre a quell’ora in una certa stazione, come nell’immagine di apertura di questo post.

C’è anche un sito dedicato ai cani della metro di Mosca (in russo): metrodog.ru

Berlusconi ha vinto le elezioni?

  1. Andate sul traduttore di Google (cliccate qui)
  2. Selezionate da Italiano a Inglese
  3. Nella casella a sin. (italiano) scrivete “Berlusconi non ha vinto le elezioni” senza le virgolette e con la lettera maiuscola, come è scritto qui (att.ne: scrivetelo, non fate copia/incolla).
  4. Guardate cosa appare da me (immagine qui sotto – click per ingrandire)
  5. Adesso, nella casella in italiano, cancellate Berlusconi e scrivete un nome qualsiasi: la traduzione diventa giusta.
  6. Rimettete Berlusconi (sempre con la maiuscola): la traduzione ritorna errata.
  7. Basta cancellare una qualsiasi lettera dal nome Berlusconi e la traduzione ritorna giusta.

Qualcuno me lo spiega?

 

UPDATE

È più di un anno che questo chiamiamolo bug è qui. Francamente mi chiedo se sia proprio un bug, visto che basta scrivere una qualsiasi altra parola al posto del nome del nostro, oppure metterlo in minuscolo e la traduzione diventa d’incanto giusta.

Dopo quella di fine 2010 in cui ha attribuito il tutto al classico errore informatico, Google non ha più dato spiegazioni e il bug è ancora lì.

La maledizione del 39

Da ieri in Afghanistan circa 2000 leader di comunità locali, generalmente rappresentanti anziani delle tribù ma anche capi religiosi e militari, sono riuniti a Kabul nella tradizionale Loya Jirga, l’assemblea consultiva in cui si discute delle questioni importanti per il Paese.

Quest’anno sono due i temi principali su cui il presidente afghano, Hamid Karzai, ha incentrato i quattro giorni di lavori:

  1. I futuri rapporti da stabilire con gli Stati Uniti a partire dal 2014, ovvero dal momento in cui verrà completato il ritiro ritiro delle truppe Nato
  2. Come proseguire nei negoziati con i talebani dopo il fallimento dei colloqui di pace.

Ebbene, i 2000 delegati sono stati suddivisi il 40 comitati, ma i membri del comitato numero 39 si sono rifiutati di riconoscere questa assegnazione per via di una credenza popolare molto diffusa secondo cui il 39 sarebbe un numero maledetto.

La superstizione arriva al punto che gli automobilisti rifiutano le targhe quando hanno un numero 39, e sono disposti anche a pagare una mazzetta per ottenerne un’altra. Lo stesso accade per i numeri di telefono dei cellulari.

È interessante ricordare che, per chiamare l’Italia dall’Afghanistan, come da ogni altro stato, si fa +39… Immagino l’atteggiamento dei funzionari pubblici e privati quando viene loro ordinato di contattare qualcuno in Italia.

Per la cronaca, nella Loya Jirga l’impasse è stata superata soltanto saltando il numero maledetto e assegnando a quel comitato il numero 41. Così l’assemblea  è stata suddivisa in 40 comitati numerati da 1 a 41.

Trattandosi di folklore, queste notizie passano in secondo piano. Qui le fonti sono: BBC News, il Journal, Ticino News. Ma, secondo me, queste cose sono indicative delle difficoltà di trattare con altri paesi, difficoltà che derivano dalle differenze culturali.

Restando sempre in Afghanistan, sentite questa.

Un anno fa, si era deciso di intavolare delle trattative di pace con i Talebani. Il punto è che i Talebani non hanno un governo e sono clandestini, perciò non possono mandare un ambasciatore con tanto di credenziali unanimemente riconosciute e verificabili. Ne consegue che, dopo aver investito nei colloqui di pace per mesi credendo di essere riusciti a parlare con uno dei più alti comandanti dei talebani, tale Mullah Akhtar Muhammad Mansour considerato il numero due della gerarchia talebana, secondo solo al Mullah Omar, si è scoperto che la persona con cui si negoziava non era Mansour, ma un impostore, un semplice negoziante pakistano, anche se molti sospettano sia stato inviato dai servizi segreti di quel paese.

Un diplomatico occidentale ha candidamente dichiarato: “Non è lui, e gli abbiamo dato un sacco di soldi”. E un ufficiale americano a Kabul ha ribadito: “D’altra parte, anche se incontrassimo il Mullah Omar in persona travestito da commerciante, sono sicuro che i nostri maghi dell’intelligence non se ne accorgerebbero”.

Fonte: Washington Post.

Un nuovo Monopoli

Questo enorme tabellone di un monopoli in versione crisi è apparso fra le tende degli attivisti di Occupy Wall Street.

Si dice che a crearlo sia stato il famoso artista di strada Bansky. Altre e più grandi immagini qui.