Joyce 130 anni

130 anni dalla nascita di James Joyce.

Un’intervista con Carmelo Bene in cui legge Joyce mi sembra appropriata.

L’audio è un po’ basso. Quello che segue, da You Tube, è circa una metà del programma Una sera, un libro da cui è tratta l’intervista. A questo indirizzo, sul sito RAI, trovate l’intero programma (però dovete installare il plugin Microsoft Silverlight; se non va su Firefox, usate Google Chrome).

A proposito, vorrei sapere perché la RAI, che è servizio pubblico, usa dei codec proprietari.

Passing Cloud

Perché viaggiare ad alta velocità? Perché avere sempre una destinazione definita?

L’architetto Tiago Barros ha ideato Passing Cloud, una pseudo-nuvola, composta da diversi palloni aerostatici di forma circolare, in grado di fluttuare su un territorio guidata dal vento.

Le immagini del progetto sono molto poetiche. Solo due appunti:

  1. gli omini accennati nella prima immagine, sulle sfere sopra le nuvole, sono quantomeno improbabili: sopra le nuvole la temperatura è alquanto bassa e i venti molto forti;
  2. ovviamente il sistema deve prevedere un qualche tipo di motore, se non altro per scendere e per evitare i tornado.

Altre immagini sul sito.

Douglas Trumbull

Douglas TrumbullDouglas Trumbull è uno dei più prestigiosi creatori di effetti speciali per il cinema. Ha partecipato a film come 2001 Odissea nello Spazio, Blade Runner, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Star Trek. Il suo team ha costruito i modellini delle astronavi che ruotano a tempo di valzer e il panorama apocalittico della città di Blade Runner.

Il suo nuovo sito svela come sono stati realizzati molti di questi effetti. Per ora, la maggior parte dei contenuti è relativa a Blade Runner, ma altri saranno aggiunti prossimamente (gira voce che stia preparando il documentario definitivo sul making of 2001). Andate nella pagina dei video.

Weightless

Secondo studi non ben identificati (sembrano essere della British Academy of Sound Therapy) Weightless, della band Marconi Union. sarebbe il brano più rilassante mai realizzato, in grado di ridurre l’ansia e i battiti cardiaci.

All’ascolto è un incrocio fra il primo Eno e i Pink Floyd vecchio stile. Sembra comunque che la band di Manchester abbia lavorato con dei terapisti per produrlo. I particolari in questo articolo del Daily Mail.

Intanto ascoltatelo (ma vi consiglio di procurarvelo in originale, piuttosto che basarvi sull’audio compresso di YouTube in versione da 10 ore)

Il Popolo Migratore

Questa notte hanno dato su RAI1 Il Popolo Migratore, un bel documentario naturalistico che conoscevo da tempo (realizzato da jacques Perrin nel 2001) che racconta le migrazioni stagionali degli uccelli senza pomposità o atteggiamenti infantili, con affascinanti riprese aeree.

Lo sto guardando proprio adesso. La sua diffusione in orari più consoni potrebbe forse convincere qualcuno a non prenderli a fucilate quando passano. Ne trovate qualche stralcio su You Tube, ma la visione in HD su grande schermo è insostituibile.

Un estratto

I Metallica calmano le scimmie

Per l’esattezza si tratta dei tamarini, scimmiette dalla lunga criniera bianca che vivono nelle Americhe Centrale e Meridionale.

BEIJING, Sept. 2 (Xinhuanet) — Monkeys prefer heavy metal to classical music, according to researchers at the University of Wisconsin whose findings are published this week in Biology Letters.

Scientists played a selection of music to a group of cotton-top tamarin monkeys but the only tunes that got a reaction were from the heavy metal band Metallica. They were seemingly disinterested in Led Zeppelin, Miles Davis and Bach, but after the dulcet tones of Master of Puppets by Metallica was played the tamarins calmed down.

“Monkeys interpret rising and falling tones differently than humans. Oddly, their only response to several samples of human music was a calming response to the heavy-metal band Metallica,” said Professor Charles Snowdon, from the University of Wisconsin-Madison.

Rather than making them agitated or aggressive, the heavy metal tracks had a soothing effect.

Fonte: Biology Letters

Sidney’s Siberia

Fra le molte meraviglie del sito Secret Technology di Jason Nelson spicca questa Sidney’s Siberia.

Un’immagine che contiene una breve poesia e un quadrato, mosso dal mouse, per ingrandirne una parte. Quest’azione rivela che l’immagine di partenza è composta da molte piccole immagini, una modalità già ben nota nel web (esistono dei software per farlo).

Ma presto ci si accorge che ogni piccola immagine, ingrandita, contiene un’altra breve poesia e che il procedimento può continuare all’infinito…

Cliccare le immagini per ingrandire.

Golden Record

La sonda Voyager 1 è stata lanciata il 5 Settembre 1977. Dopo aver sfiorato Giove e Saturno, il Voyager 1 si è lanciato verso i confini del sistema solare, destinato a perdersi nello spazio.

Attualmente è l’oggetto più lontano mai costruito dall’uomo. Si trova a circa 17 miliardi e 900 milioni di chilometri dalla Terra e si allontana alla velocità di 17.056 km/sec. Sembrerebbe aver oltrepassato l’eliopausa (il limite a cui arriva il vento solare) nel 2010, ma sono in corso ulteriori analisi per averne la certezza. Al di là di questo limite c’è solo lo spazio interstellare, pur rimanendo sempre all’interno della nostra galassia. In questa pagina trovate la distanza del Voyager 1 e della sua gemella Voyager 2, costantemente aggiornata.

Non tutti sanno che, nella remota possibilità che il Voyager 1 venga intercettato da una civiltà extraterrestre, è stato sistemato a bordo un disco in oro (la cosiddetta Golden Record) che contiene immagini, suoni e musica della Terra, oltre a messaggi in tutte le lingue e saluti del presidente degli USA Jimmy Carter e del segretario generale dell’ONU Kurt Waldheim, insieme alle istruzioni per accedervi. I contenuti sono stati selezionati da una commissione presieduta da Carl Sagan.

Per essere americani, (ma francamente non so chi erano i componenti la commissione, oltre a Sagan), la selezione è incredibilmente cosmopolita. L’americanismo viene fuori solo nel rock, dove spicca l’assenza (almeno) dei Beatles che negli anni ’70 erano già qualcosa… Naturalmente, per quanto riguarda la musica contemporanea, al massimo si arriva a Stravinsky.

La lista dei contenuti musicali è la seguente:

  • Bach, Brandenburg Concerto No. 2 in F. First Movement, Munich Bach Orchestra, Karl Richter, conductor. 4:40
  • Java, court gamelan, “Kinds of Flowers,” recorded by Robert Brown. 4:43
  • Senegal, percussion, recorded by Charles Duvelle. 2:08
  • Zaire, Pygmy girls’ initiation song, recorded by Colin Turnbull. 0:56
  • Australia, Aborigine songs, “Morning Star” and “Devil Bird,” recorded by Sandra LeBrun Holmes. 1:26
  • Mexico, “El Cascabel,” performed by Lorenzo Barcelata and the Mariachi México. 3:14
  • “Johnny B. Goode,” written and performed by Chuck Berry. 2:38
  • New Guinea, men’s house song, recorded by Robert MacLennan. 1:20
  • Japan, shakuhachi, “Tsuru No Sugomori” (“Crane’s Nest,”) performed by Goro Yamaguchi. 4:51
  • Bach, “Gavotte en rondeaux” from the Partita No. 3 in E major for Violin, performed by Arthur Grumiaux. 2:55
  • Mozart, The Magic Flute, Queen of the Night aria, no. 14. Edda Moser, soprano. Bavarian State Opera,
  • Munich, Wolfgang Sawallisch, conductor. 2:55
  • Georgian S.S.R., chorus, “Tchakrulo,” collected by Radio Moscow. 2:18
  • Peru, panpipes and drum, collected by Casa de la Cultura, Lima. 0:52
  • “Melancholy Blues,” performed by Louis Armstrong and his Hot Seven. 3:05
  • Azerbaijan S.S.R., bagpipes, recorded by Radio Moscow. 2:30
  • Stravinsky, Rite of Spring, Sacrificial Dance, Columbia Symphony Orchestra, Igor Stravinsky, conductor. 4:35
  • Bach, The Well-Tempered Clavier, Book 2, Prelude and Fugue in C, No.1. Glenn Gould, piano. 4:48
  • Beethoven, Fifth Symphony, First Movement, the Philharmonia Orchestra, Otto Klemperer, conductor. 7:20
  • Bulgaria, “Izlel je Delyo Hagdutin,” sung by Valya Balkanska. 4:59
  • Navajo Indians, Night Chant, recorded by Willard Rhodes. 0:57
  • Holborne, Paueans, Galliards, Almains and Other Short Aeirs, “The Fairie Round,” performed by David
  • Munrow and the Early Music Consort of London. 1:17
  • Solomon Islands, panpipes, collected by the Solomon Islands Broadcasting Service. 1:12
  • Peru, wedding song, recorded by John Cohen. 0:38
  • China, ch’in, “Flowing Streams,” performed by Kuan P’ing-hu. 7:37
  • India, raga, “Jaat Kahan Ho,” sung by Surshri Kesar Bai Kerkar. 3:30
  • “Dark Was the Night,” written and performed by Blind Willie Johnson. 3:15
  • Beethoven, String Quartet No. 13 in B flat, Opus 130, Cavatina, performed by Budapest String Quartet. 6:37


Golden RecordSe poi volete anche ascoltare le registrazioni, andate qui, poi cliccate la sonda che appare al centro e infine il disco dorato. Apparirà un’immagine come quella a destra.

Cliccate il cerchio a sinistra in altro e una applicazione vi permetterà di accedere alle registrazioni.

La maledizione del 39

Da ieri in Afghanistan circa 2000 leader di comunità locali, generalmente rappresentanti anziani delle tribù ma anche capi religiosi e militari, sono riuniti a Kabul nella tradizionale Loya Jirga, l’assemblea consultiva in cui si discute delle questioni importanti per il Paese.

Quest’anno sono due i temi principali su cui il presidente afghano, Hamid Karzai, ha incentrato i quattro giorni di lavori:

  1. I futuri rapporti da stabilire con gli Stati Uniti a partire dal 2014, ovvero dal momento in cui verrà completato il ritiro ritiro delle truppe Nato
  2. Come proseguire nei negoziati con i talebani dopo il fallimento dei colloqui di pace.

Ebbene, i 2000 delegati sono stati suddivisi il 40 comitati, ma i membri del comitato numero 39 si sono rifiutati di riconoscere questa assegnazione per via di una credenza popolare molto diffusa secondo cui il 39 sarebbe un numero maledetto.

La superstizione arriva al punto che gli automobilisti rifiutano le targhe quando hanno un numero 39, e sono disposti anche a pagare una mazzetta per ottenerne un’altra. Lo stesso accade per i numeri di telefono dei cellulari.

È interessante ricordare che, per chiamare l’Italia dall’Afghanistan, come da ogni altro stato, si fa +39… Immagino l’atteggiamento dei funzionari pubblici e privati quando viene loro ordinato di contattare qualcuno in Italia.

Per la cronaca, nella Loya Jirga l’impasse è stata superata soltanto saltando il numero maledetto e assegnando a quel comitato il numero 41. Così l’assemblea  è stata suddivisa in 40 comitati numerati da 1 a 41.

Trattandosi di folklore, queste notizie passano in secondo piano. Qui le fonti sono: BBC News, il Journal, Ticino News. Ma, secondo me, queste cose sono indicative delle difficoltà di trattare con altri paesi, difficoltà che derivano dalle differenze culturali.

Restando sempre in Afghanistan, sentite questa.

Un anno fa, si era deciso di intavolare delle trattative di pace con i Talebani. Il punto è che i Talebani non hanno un governo e sono clandestini, perciò non possono mandare un ambasciatore con tanto di credenziali unanimemente riconosciute e verificabili. Ne consegue che, dopo aver investito nei colloqui di pace per mesi credendo di essere riusciti a parlare con uno dei più alti comandanti dei talebani, tale Mullah Akhtar Muhammad Mansour considerato il numero due della gerarchia talebana, secondo solo al Mullah Omar, si è scoperto che la persona con cui si negoziava non era Mansour, ma un impostore, un semplice negoziante pakistano, anche se molti sospettano sia stato inviato dai servizi segreti di quel paese.

Un diplomatico occidentale ha candidamente dichiarato: “Non è lui, e gli abbiamo dato un sacco di soldi”. E un ufficiale americano a Kabul ha ribadito: “D’altra parte, anche se incontrassimo il Mullah Omar in persona travestito da commerciante, sono sicuro che i nostri maghi dell’intelligence non se ne accorgerebbero”.

Fonte: Washington Post.