The Kelpies

Il primo Entrambi

 

Il kelpie è un demone in grado di assumere la forma di un cavallo e proviene dal folklore celtico, e si crede infesti i laghi ed i fiumi della Scozia e dell’Irlanda. È presente anche nel folklore scandinavo, dove è noto con il nome di Bäckahästen (il cavallo di fiume), e nell’Isola di Man, dove è noto con il nome di Alastyn. [wikipedia]

Ora, la Scozia celebra i Kelpies con queste sculture alte circa 30 metri, opera di Andy Scotts, installate nell’area di Falkirk, alla foce del Forth, non lontano da Edimburgo.

A giudicare dalle foto, il colpo d’occhio è notevole e anche l’impatto paesaggistico non mi sembra male. In un paese normale si riescono a fare anche queste cose nonostante il fatto che qualche polemica ci sia stata (ma, come è giusto, si tratta di polemiche culturali, non politiche o peggio, penali come spesso accade qui).

Alcuni, infatti, si sono chiesti perché celebrare i kelpies che, nella tradizione, sono demoni che convincono gli umani a cavalcarli, per poi trascinarli in acqua e divorarli. Ma in fondo, si tratta di un mito tradizionale e per estensione l’opera celebra anche il cavallo che, nei secoli fino alla rivoluzione industriale, ha avuto un grande ruolo nella civiltà scozzese.

Qui il sito dedicato all’opera con altre immagini dove si vedono anche i modelli in scala 1:10, attualmente esposti al Field Museum a Chicago.

Monumento alla pace

Questo monumento alla pace celebra la fine della guerra civile in Libano (1975-1990). Creazione dell’artista francese Arman. L’idea è tanto interessante quanto minacciosa.

Cliccare le immagini per ingrandire. Altre immagini qui.

A Boy and His Atom

Ancora sulla miniaturizzazione estrema nel campo dell’informatica.

Quelli che vedete nel video qui sotto sono degli atomi. I ricercatori dell’IBM hanno realizzato questo filmato in stop motion interagendo direttamente con alcune molecole di monossido di carbonio e spostandone gli atomi su una superficie di rame.

Come si può immaginare, il fine di questa ricerca non è artistico. Il punto è che, se è possibile costringere degli atomi ad assumere una determinata configurazione e mantenerla, allora i suddetti atomi possono essere utilizzati per memorizzare delle informazioni e questo significa memorie più piccole di quelle attuali di un enorme ordine di grandezza.

Per dare un’idea dell’impatto di una tale tecnologia, Andreas Heinrich, coordinatore del progetto,  afferma che “se oggi sul tuo smartphone hai un paio di film, in futuro potresti metterci tutti quelli esistenti”. Il che apre le porte a interessanti quanto inquietanti scenari.

In quest’altro video, the making of A Boy and His Atom.

Quadricotteri in volo

Questo video ha quasi un anno, ma è decisamente bello.

I quadricotteri sono dei piccolissimi elicotteri con 4 eliche. Dei droni, spesso muniti di videocamera.

Qui Ars Electronica Futurelab ne ha riuniti ben 49, li ha dotati di luce e li ha lanciati, pilotandoli in formazione nella notte di Linz.

Belli da vedere, ma per me il momento più emozionante è quello della partenza, anche se ho l’impressione che il video, in quell’istante, sia stato un po’ accelerato.

Requiem 2019

Requiem 2019 è uno spot per sostenere lo stop totale e definitivo alla caccia alle balene. Un breve film che si avvale della presenza di Rutger Hauer (Blade Runner e molti altri film) in cui l’ultima balenottera azzurra guarda negli occhi il suo unico vero nemico: noi.

Regia di Rutger Hauer e Sil van der Woerd. Guardatelo a schermo intero (click in basso a destra). Questa la sua pagina su vimeo.

Project Genesis

In questo breve film si immagina un interessante cambio di prospettiva…

Un mondo popolato solo da computer, che hanno sempre guardato il mondo da un singolo punto di vista: quello della rassegnazione e della sopravvivenza. La loro conformazione infatti da sempre limita il loro sviluppo, rendendo impegnative anche le azioni più semplici. Oggi un progetto straordinario sta per vedere la luce, aprendo strade fino ad oggi impensate: il mondo conosciuto dai computer diventa più accessibile, semplice, alla portata di tutti. Grazie a “Project Genesis” finalmente tutti i computer potranno aprire la porta ai loro sogni scoprendo una nuova dimensione: una realtà senza più limiti e paure. Ora non resta loro che iniziare a vivere, veramente.

A world populated only by computers that has always looked at our world with resignation and great sense of survival. Their structure, indeed, has always limited their development making even the simplest actions difficult. Today an extraordinary project is about to see the light, clearing new unexpected ways: the world of computers becomes more accessible, simpler, within the reach of everybody. Thanks to “Project Genesis” every computer will finally be able to open the door to its dreams, discovering a new dimension: a reality with no more limits and fears. Now they can only begin to live, for real.

Sito dedicato: projectgenesismovie.com

Director //Alessio Fava alessiofava.com
Production // Izen Ideas + Green Movie Group
Producers // Alessio Fava + Marijana Vukomanovic
Subject // Alessio Fava
Writers // Alessio Fava + Matteo Lanfranchi effettolarsen.it
Director of Photography // Beppe Gallo beppegallo.com
Original music // Giovanni Dettori + Lorenzo Dal Ri
Sound designer & re-recording mixer // Matteo Milani usoproject.blogspot.it/
Voice Actor // Michael Navarra | Donna Cuddemi | Thomas Blackthorne
Producer Post-production // Alfredo Beretta
Editing // Massimo Magnetti
Visual effects-3D // Andrea Vavassori + Andrea Zimbaro
Colorist // Giorgia Meacci
Stop motion animation // Alessio Fava + Beppe gallo + Matteo Lanfranchi
Set designer //Cristian Chierici ccsettantanove.wordpress.com/
Graphic designer // Lorenza Negri boombangdesign.com
Make up // Cristina Panata
Film studios // Izen + Pietro Baroni Photographer + Studioneon
Mockup printing // Grafix Milano grafixmilano.it
Communications strategy// Alessio Fava + Alice Avallone nastenka.it/
Actors // Alex Cendron + Marta Mazzi + Matteo Lanfranchi + Anna Mykhaylenko + Fabrizio + Giulia Linguanti + Dario Lo Nardo
Special thanks: Luciano Beretta, Gianfranco Negri, Rossella Fugazza, Ann Kroeber, Luigi Toscano, Barbara Alberghini, Grafix Milano, Enrico Bisi, Serivideo Torino, Jacopo Rondinelli, Pietro Baroni, Antonio Serra, Amos Caparrotta, Ivan Merlo, Parco delle Groane, Studio Neon, Philip Abussi, Francesca Cao, Ploonge

Kenzo Electric Jungle

Mat Maitland per Kenzo. Pop raffinato. Gustoso.

Visibile in grandi dimensioni su Vimeo (anche su You Tube, ma io in genere preferisco Vimeo: i video sono meno oppressi dal contorno e più valorizzati. Anche la qualità video mi sembra migliore)

Art Direction: Mat Maitland
Direction: Smith & Read / Mat Maitland
Animation: Natalia Stuyk
Production: Alastair Coe at Big Active
Music: ‘Mädchen Amick’ by Buffalo Tide

Sul nome B.a.c.h.

Se c’è qualcuno a cui Dio deve qualcosa, è J. S. Bach
Emil Cioran

Si tratta di un film di Francesco Leprino che ricostruisce la vita e l’opera del vecchio Bach. Ecco la descrizione dell’autore:

Sul nome B.a.c.h. è un film che si svolge su più piani strettamente interrelati e intercalati: il piano dell’esecuzione musicale dell’Arte della Fuga con elaborazioni strumentali per diversi organici, il piano dell’esplorazione di tutti i luoghi bachiani, quello del racconto biografico, quello dell’analisi discorsiva dell’Arte della fuga raccontata a più voci fra i luoghi bachiani dagli stessi personaggi, quello delle interviste ai vari esperti sugli aspetti del fenomeno bachiano (biografico, numerico-pitagorico, logico-matematico, esoterico, spirituale, profano, umano…), quello di Bach stesso, che in livrea si aggira muto nei “suoi” luoghi e ci guarda, dal remoto passato e dal lontano futuro al tempo stesso (interpretato da Sandro Boccardi, emblematico personaggio che ha promosso la musica antica in Italia fondando l’ultra trentennale festival “Musica e Poesia a San Maurizio”) e a cui dà voce il più grande attore in lingua tedesca: Bruno Ganz. La voce guida è quella altrettanto celebre di Arnoldo Foà e Sonia Bergamasco, insieme ad altri valenti attori che “interpretano” i personaggi principali della vita di Bach: il figlio Carl Philip Emanuel, autore del necrologio, Forkel, primo biografo, Anna Magdalena, la devota consorte, i severi superiori… tutti personaggi che costituiscono i testimoni di ieri.

Testimoni di oggi sono invece i personaggi intervistati, fra i più autorevoli in campo bachiano: Enrico Baiano, eccellente clavicembalista, Alberto Basso, che ha scritto il monumentale Frau Musika, Hans Eberhard Dentler, musicista e studioso, che nel suo volume su l’Arte della fuga ne ha decodificato il livello pitagorico-numerico, Ton Koopman, massimo interprete e direttore specializzato nelle esecuzioni bachiane, Douglas Hofstadter, autore dell’originalissimo saggio Goedel, Escher e Bach e studioso di intelligenza artificiale, Piergiorgio Odifreddi, logico matematico che ha approfondito le relazioni con il linguaggio musicale, Quirino Principe, autorevole musicologo e germanista particolarmente sensibile agli aspetti esoterico-cabalistici, Don Luigi Garbini, responsabile per la musica della Curia di Milano, che ha scritto una pregevole Introduzione alla musica sacra, Benedetto Scimemi, musico-matematico che con le sue lezioni-concerto ha divulgato le complessità delle fughe bachiane, Matteo Messori, clavicembalista e studioso di Bach, che ha inciso l’Arte della fuga al clavicembalo, Luca Cori, compositore e studioso che ha approfondito le relazioni strutturali e simboliche dell’Arte della fuga, Salvatore Natoli, filosofo da sempre interessato alle relazioni fra filosofia e musica. Tutti nomi riuniti in un grande convegno internazionale virtuale che fa il punto sulla figura di Johann Sebastian Bach.
Le elaborazioni strumentali, ad opera di due autorevoli compositori (Ruggero Laganà e Alessandro Solbiati), per quanto si mantengano fedeli alla scrittura bachiana (non aggiungendo né togliendo alcuna nota), sono volta a volta traduzioni ad hoc per il particolare organico, con un’opportuna assegnazione e circolazione delle voci, che ne mette in luce relazioni nascoste e virtuali, prendendo ad esempio la strumentazione del Ricercare a sei da “L’offerta musicale” di Anton Webern.
Infine gli interpreti, oltre 50 musicisti che costituiscono un insieme unico di grandi solisti riuniti appositamente per l’esecuzione di un’opera.

Puntualizzo che io non ho visto il film. Mi sono imbattuto nei vari frammenti posti su You Tube. Alcuni mi piacciono, altri meno. Nell’insieme, però, mi sembra un lavoro abbastanza interessante da segnalarlo.

Qui la pagina di cinema italiano mentre a questo link trovate la playlist su You Tube.

Intanto, eccovi il primo capitolo, con il primo Contrappunto dell’Arte della fuga eseguito con la glass-harmonica.

Stille Post

Stille post è un gioco tedesco che equivale al nostro telefono senza fili, che gli anglosassoni chiamano chinese wisphers. In pratica ognuno sussurra al seguente quello che ha capito della frase sussurrata dal precedente, in una catena che può alterarne sensibilmente il contenuto.

Questo video è stato costruito in modo apparentemente analogo: ogni artista doveva creare un video di durata compresa fra 5 e 30 secondi, avente come tema il concetto di PAUSA, partendo dall’ultimo frame del video realizzato dall’artista precedente. Molto importante: ognuno non vedeva l’intero video precedente, ma riceveva solo l’ultimo frame.

Guardando il risultato si può notare come, nella maggior parte dei casi, il ricevente non si sia minimamente sforzato di sviluppare il contenuto del frame ricevuto, ma abbia cercato un modo elegante e rapido per disfarsene e piazzare la propria idea. Il che la dice lunga sull’attitudine collaborativa degli artisti in genere.

Ora non so se dirvi subito quando cambiano i video (la lista appare alla fine). Sappiate, però, che i contributi sono 13 e che due artisti non si sono adeguati alla durata massima prescritta (30″); uno ha sforato di soli 3″, ma un altro è andato oltre per ben 24″.

Ok, ecco il video. La lista dei punti di giunzione la metto dopo.

Stille Post, collaborative project from BUILT. visual communication on Vimeo.

Project Management: BUILT.
Motion Designer:
00:00 Anja Mewes
00:07 Tina Löwenstern
00:33 Media Sound & Pictures
01:06 Jochen Braun
02:00 Marcus Martinez
02:15 Deborah Arp
02:28 Eduard Lefter
02:38 Dennis Herzog
02:53 Kemane Ba
02:58 Dino Muhic
03:28 Jim Tabladillo
03:48 Matthias Winckelmann
04:10 BUILT.
Audio montage: BUILT.