師走 : gli insegnanti corrono

Dato che, a quanto ne so, parecchi fra voi sono insegnanti di vario ordine e grado, vi farà piacere sapere quanto segue.

Rispolverando un po’ del mio malandato giapponese, mi torna in mente che, in Giappone, il mese di Dicembre viene chiamato anche shiwasu (師走) che letteralmente significa “teachers running” (insegnanti che corrono). Il primo dei due ideogrammi, infatti, è “shi”: insegnante, maestro, mentre il secondo è la radice del verbo hashiru che significa correre, muoversi rapidamente.

Tutto ciò a riflettere il fatto che Dicembre è un mese così “busy” che perfino gli insegnanti, che normalmente ciondolano qui e là senza avere molto da fare, sono in estrema agitazione perché ci sono un sacco di carte da presentare e cose da chiudere.

A peggiorare la considerazione di noi insegnanti c’è anche il fatto che una mia amica giapponese mi ha tradotto shiwasu con “teachers run around” che a prima vista sembra uno dei tanti phrasal verb tipo run about, ma invece c’è una bella differenza. Secondo il Merriam-Webster, infatti, run around significa “mettere in atto una azione evasiva e/o ritardante in risposta a una richiesta precisa”.

Andiamo bene… 😯

AK-47 con glamour

Ecco un vero, utile regalo di natale, cazzo!
Un bel kalashnikov carrozzato Hallo Kitty! Nel 2007 era in vendita su GlamGuns: armi con glamour.
Le note al prodotto dicono

This fully functional firearm fires standard 7.62mm 125 or 150 grain ammunition with a muzzle velocity of approximately 710 meters per second and a maximum effective range of approximately 300 meters. Several choices in stock wood are available. With a limited run of only 500, buy now before they’re gone! A mere $100 extra includes Glambo’s signature wood-burnt into the opposite side of the handguard. A perfect gift for the young lady of the house.
A bargain at only $1072.95!

Fortunatamente il sito è una parodia 🙂 che però ci offre lo spunto per raccontare la storia di quello che è davvero uno dei prodotti di maggior successo di tutti i tempi.

L’AK-47 (acronimo per Автомат Калашникова образца 1947 года, Avtomat Kalashnikova modello 1947) fu ideato da Mikhail Kalashnikov e entrò in produzione nel ’47.
Secondo la leggenda, il sergente dei carristi Kalashnikov, ferito nella battaglia di Bryansk (seconda guerra mondiale, fronte russo), nel suo letto d’ospedale avrebbe a lungo riflettuto sulla possibilità di realizzare un’arma che potesse garantire all’Unione Sovietica un’adeguata supremazia d’armamento. Avendo saputo che i comandi strategici del Cremlino erano alla ricerca di un’arma da breve raggio che potesse usare una cartuccia di calibro 7,62 mm, già usata per il poco soddisfacente Simonov SKS, avrebbe subito pensato alla possibilità di realizzare qualcosa di simile all’StG-44, lo strabiliante sturmgewehr tedesco, mantenendone le qualità e correggendone i difetti.
La CIA, ribatté che si trattava di pura propaganda, sostenendo che si cercasse di sfruttare il nome di un eroe di guerra per ammantare di sentimenti idealistici una frenetica ricerca condotta da diversi gruppi di armaioli; comunque la ricerca, anche secondo gli americani, puntava a costruire l’arma intorno al calibro, ed il progetto fu sviluppato con questo preciso obiettivo.

Che l’AK-47 fosse in qualche modo ispirato dall’StG-44 anche i sovietici cessarono presto di smentirlo. Dal rifinitissimo fucile d’assalto tedesco aveva mutuato la classe di dimensionamento ed il tipo di dislocamento, i concetti di recupero del gas, i caricatori ricurvi. Per mitigare i principali difetti dell’arma germanica aveva invece radicalmente abbandonato il tipo di realizzazione: se l’StG era un costosissimo capolavoro di forgia, il Kalashnikov sarebbe stato composto di economico scatolato di lamiera stampata, con vantaggio di peso e di facilità nella produzione di massa. Anche la meccanica fu rivista in quest’ottica.
Da parte statunitense si tende a sminuire l’ispirazione dell’StG, sostenendo che sarebbe stato invece il fucile americano Garand M1 ad essere “copiato”, sebbene molti esperti neutrali non avallino questa presunta primogenitura.
La massa della singola cartuccia è di 18.21 grammi, mentre quella del proiettile è di 8 grammi. Ha un’energia in uscita di 1.990 Joule.

Nel 1959, ne comparve una nuova versione alleggerita a soli 3.14 Kg: praticamente può manovrarlo anche un bambino. Apparve poi anche la versione con calcio metallico ripiegabile, ancora più maneggevole.
Ne vennero poi prodotte varie versioni, più o meno modificate e con nomi differenti, in tutti i paesi del Patto di Varsavia, ma anche in Cina, Corea del Nord, Israele, Finlandia, India, Egitto, Cuba, Iran, Marocco, Pakistan, Vietnam, Venezuela e Iraq (dove si chiama Tabuk, come una storica battaglia avvenuta ai tempi del Profeta).

Se un successo si giudica dal numero delle imitazioni, questo lo è. Ma è anche il fucile più utilizzato da governi non troppo leciti, ribelli, criminali, civili, nonché dai gruppi rivoluzionari di tutto il mondo e lo si è visto nei Balcani, in Afghanistan (fra l’altro, nel famoso video di Bin Laden), in Somalia… L’AK-47 o qualche sua variante è usato da circa 55 eserciti. In molti luoghi del mondo è decisamente a buon mercato: in Africa, per esempio, costa fra i 30 e i 120 dollari.

È finito anche nella bandiera nazionale del Mozambico, come negli stemmi di Zimbabwe, Timor Est, Burkina Faso, Hezbollah e nel logo dei guardiani della rivoluzione iraniani. In alcuni paesi africani, una sua forma abbreviata, Kalash, è usata come nome maschile.

Nel 2006, il musicista e pacifista colombiano César Lopez ne ha trasformato alcuni in altrettante chitarre, chiamate escopetarre. Quella che vedete in figura è stata esposta alle Nazioni Unite, come emblema della conferenza sul disarmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[parte del testo proviene da wikipedia, vers. italiana e inglese]

Cattiverie (1)

Questa fin’adesso non l’avevo mai raccontata perché non è proprio politically correct, comunque adesso ho le p…e girate e la metto.

Dunque, siamo negli USA e c’è Bocelli che canta in TV.
Lui e lei si stringono commossi davanti allo schermo e lui dice: “Però, come canta bene Pavarotti…”
E lei fa: “Sì, ma deve aver fatto una dieta; guarda com’è dimagrito…”
Lui: “È vero. Ma non deve avergli fatto bene: sembra orbo…”

Non sono i primi

Igudesman & Joo non sono i primi a farci ridere con i classici. Guardatevi Dudley Moore, nei primi anni ’60, mentre si lancia in una parodia della sonata beethoveniana usando il tema del Ponte sul Fiume Kwai.

In this clip from the 1950’s-60s British comedy group “Beyond the Fringe,” Dudley Moore plays a very funny but also very musically well-done parody of a Beethoven Piano Sonata, using the famous whistling tune from “Bridge Over the River Kwai” as a thematic subject.

Nella possibilità di fichi di cenare di un’apertura in ciò il processo

No, non sono io che deliro.
Non so se conoscete quel gioco che consiste nel prendere una frase, farla passare per una serie di traduttori computerizzati, che come è noto prendono cavoli per mandarini, e vedere cosa esce alla fine.
È la variante digitale del telefono senza fili (c’era anche in un vecchio romanzo di Philip Dick).
OK, partiamo con il titolo di un film, “Indovina chi viene a cena” e facciamogli fare un po’ di giri attraverso inglese → olandese → francese → greco → inglese → giapponese → inglese → cinese trad. → inglese → russo → inglese → francese → portoghese → inglese → coreano → inglese → spagnolo → francese → tedesco → inglese → arabo → inglese → francese → italiano usando Babelfish e Google translate.
NB: per vedere tutte le traduzioni, dovete avere un browser che supporta unicode con tutti i font installati, altrimenti vedrete linee di quadratini o punti di domanda al posto delle lingue non europee. Linux è multilingue di suo, gli altri si arrangino.
Qui ogni frase è la traduzione della precedente.


    Indovina chi viene a cena
    Fortune teller who comes to supper
    De teller van het fortuin die aan avondmaal komt
    Le compteur du fortune qui vient au dîner
    Ο μετρητής της τύχης που έρχεται στο δείπνο
    The meter of chance that comes in the dinner
    夕食入って来チャンスのメートル
    Dinner meter of chance which enters
    進入機會的晚餐米
    Enters the opportunity the supper rice
    Входит в возможность рис ужина
    It enters into the possibility fig of supper
    pénétrer dans dans le possibilité figue dîner
    penetrar em na possibilidade figo jantar
    to penetrate in in the possibility fig supper
    안으로 가능성 무화과 저녁밥안에 관통한 위하여
    In inside it penetrated inside the possibility fig supper to respect
    En adentro él penetró dentro de la cena del higo de la posibilidad al respecto
    Dans à l’intérieur lui a pénétré dans le dîner de la figue de la possibilité à ce sujet
    In innerhalb ihm im Abendessen der Feige der Möglichkeit eingedrungen ist in diesem Zusammenhang
    In within it in the dinner of the fig of the possibility penetrated in this connection
    في داخلها في عشاء التين من امكانيه اختراق في هذا الصدد
    Within the dinner figs possibility of a breakthrough in this the process
    Dans la possibilité de figues de dîner d’une percée en cela le processus
    Nella possibilità di fichi di cenare di un’apertura in ciò il processo

Visto il balzo concettuale?

Bene, ora prendiamo una illuminante e recente dichiarazione di Benedetto XVI:

Un’attenzione prioritaria merita la famiglia che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobby capaci di incidere negativamente sui processi legislativi

e sottoponiamola allo stesso processo che ne svela il reale, esoterico e profondo significato:

Il covo pericoloso di qualità accetta la pressione del corridoio, se decide la ricerca nella posizione della famiglia nella latta spaziale della settimana di priorità nel processo di legislazione al peso corrente.

Visto il balzo concettuale? :mrgreen:

Shining lascia il segno

Sul forum di Slashdot, qualche giorno fa, uno chiedeva consigli su come proteggere la propria casa mentre lui era via per tutto l’inverno. Non dai ladri, ma da incidenti, freddo, temporali, neve etc.
Qualcuno suggeriva di affittarla. Sembrava un’ottima idea: l’affittuario avrebbe tenuto la casa sotto controllo…
Poco dopo è apparso il seguente commento:

All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
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All work and no play makes Jack a dull boy.
All work and no play makes Jack a dull boy.
….