Una delle non molte composizioni di Steve Reich e di tutta la minimal music che mi piacciono veramente.
Per me, il problema del minimalismo è che si basa su una idea che non ha mai avuto un vero sviluppo. In altre parole, questa musica si basa essenzialmente sulla sovrapposizione di pattern che, nel tempo, possono
cambiare melodicamente, per esempio sostituendo via via le note (Glass) o invertendo note e pause (Reich)
cambiare ritmicamente, introducendo, ogni tanto, una mutazione nelle figurazioni
cambiare timbricamente, sostituendo gradualmente i gruppi strumentali che eseguono i vari pattern
sfasarsi temporalmente accelerando o rallentando il metro (a volte usando metronomi diversi fin dall’inizio)
Non mi sembra ci siano altri espedienti e a mio avviso, il tutto diventa estremamente prevedibile. Ciò non toglie che, a volte, il risultato possa essere affascinante e coinvolgente, ma non si può continuare per una vita così.
Sono rari ma esistono. I linguaggi composti da fischi sono tipici di alcune località con caratteristiche che rendono difficili i contatti ravvicinati fra le persone. Un esempio sono i luoghi molto montagnosi e frastagliati, dove la gente può vedersi da lontano, ma per arrivare a contatto diretto deve camminare un bel po’.
Di conseguenza, per scambiare due parole con il tipo che vedi sull’altro versante, bisognerebbe urlare, invece, in alcuni luoghi, si è sviluppata una forma di comunicazione basata su fischi. A pensarci, anche Venezia è un posto così. Capita spesso di vedere qualcuno che conosci, solo che, invece di essere dall’altra parte della strada, è dall’altra parte del canale e il ponte più vicino è almeno a 200 metri, nella direzione opposta a quella in cui stai andando.
Bene, a Venezia non è successo, ma in Messico, nel nord-est della regione di Oaxaca, è possibile sentire uno dei rari esempi di linguaggio basato sui fischi. Questa lingua non sostituisce quella parlata, che peraltro è complessa perché, pur facendo tutti parte della stessa famiglia linguistica, quella Chinantec, nella zona esistono almeno 14 dialetti mutualmente inintelligibili. I fischi si pongono, invece, come una forma di comunicazione parallela, utilizzata quando le persone si vedono, ma non possono avvicinarsi a causa della natura montuosa del terreno.
In questo video ne sentite un esempio: si tratta di una conversazione cordiale fra due agricoltori che sono al lavoro in due appezzamenti di terreno. Si vede anche la versione scritta della conversazione.
Un altro luogo in cui si è sviluppata questa forma di comunicazione è La Gomera, un’isola delle Canarie. Qui abbiamo un video in cui si vede un buon esempio a partire da 5’35”.
Il primo movimento di Sud di J.C. Risset, è un bell’esempio di composizione elettroacustica che sfrutta ed elabora alcuni elementi del paesaggio sonoro che, ad onta delle immagini del video, è quello della Francia meridionale (NB: il video non ha niente a che fare con il brano).
La composizione è del 1985. Qui abbiamo solo la prima sezione. Più sotto, le note di copertina
The first movement of Sud may be perceived as a sequence of soundscapes and sonic fields represented as the subsections shown in figure I below. Transitions between subsections are characterised by subtle transformations of character and juxtaposition of extrinsic identities, as discussed below. The various subsections cohere into sections that suggest a general construction plan for the movement.
The first section (0’00 – 2’49) presents the sonic subjects of the movement, indeed many of the subjects of the composition. It is dominated by mimetic discourse and the manipulation of environmental soundscapes. The transition between sections I and II is the only instance within Sud in which an abrupt interruption is perceived. This pause creates expectation regarding the continuation of the musical discourse. The previous development suggested a sequence of soundscapes clearly connected with extrinsic identities. The second section (2’49 – 5’44) then presents a sequence of sonic fields that suggest extrinsic identities only at the level of basic structures, being dominated by an aural discourse. The identification of relationships between Gestalten occurs in a much less direct way, inviting the listener to penetrate the abstract world devised by the composer with a different approach. The third section (5’44 – 9’45) marks a return to the manipulation of environmental soundscapes, being characterised by a balance between mimetic and aural discourses.
Ancora sulla miniaturizzazione estrema nel campo dell’informatica.
Quelli che vedete nel video qui sotto sono degli atomi. I ricercatori dell’IBM hanno realizzato questo filmato in stop motion interagendo direttamente con alcune molecole di monossido di carbonio e spostandone gli atomi su una superficie di rame.
Come si può immaginare, il fine di questa ricerca non è artistico. Il punto è che, se è possibile costringere degli atomi ad assumere una determinata configurazione e mantenerla, allora i suddetti atomi possono essere utilizzati per memorizzare delle informazioni e questo significa memorie più piccole di quelle attuali di un enorme ordine di grandezza.
Per dare un’idea dell’impatto di una tale tecnologia, Andreas Heinrich, coordinatore del progetto, afferma che “se oggi sul tuo smartphone hai un paio di film, in futuro potresti metterci tutti quelli esistenti”. Il che apre le porte a interessanti quanto inquietanti scenari.
In quest’altro video, the making of A Boy and His Atom.
Una delle sfide dei sound designer è la progettazione del suono delle auto elettriche. Infatti, per una popolazione abituata al fatto che le auto fanno rumore, il fatto che il motore elettrico emetta un suono quasi inaudibile è un rischio che fa lievitare notevolmente il numero degli investiti.
È stato dimostrato che il fatto di non sentire alcun rumore di auto provoca un drastico abbassamento di attenzione nel pedone che si appresta ad attraversare una strada, soprattutto se ad alto traffico. Così, anche con l’avvento dell’auto elettrica, non potremo godere della pace in città. Il rischio giustifica l’idea di dotare le auto elettriche di un suono sintetico.
Dal 2019 esiste anche un’ordinanza UE che stabilisce l’obbligo per le auto elettriche di emettere un suono (AVAS: Acoustic Vehicle Alert System). È interessante notare che, secondo la Commissione Europea, il suono dovrebbe essere rappresentativo dei cambiamenti di stato del veicolo cioè, per esempio, suggerire che il veicolo sta accelerando o rallentando e la retromarcia dovrebbe avere un suono diverso.
Questo video ha quasi un anno, ma è decisamente bello.
I quadricotteri sono dei piccolissimi elicotteri con 4 eliche. Dei droni, spesso muniti di videocamera.
Qui Ars Electronica Futurelab ne ha riuniti ben 49, li ha dotati di luce e li ha lanciati, pilotandoli in formazione nella notte di Linz.
Belli da vedere, ma per me il momento più emozionante è quello della partenza, anche se ho l’impressione che il video, in quell’istante, sia stato un po’ accelerato.
Requiem 2019 è uno spot per sostenere lo stop totale e definitivo alla caccia alle balene. Un breve film che si avvale della presenza di Rutger Hauer (Blade Runner e molti altri film) in cui l’ultima balenottera azzurra guarda negli occhi il suo unico vero nemico: noi.
Regia di Rutger Hauer e Sil van der Woerd. Guardatelo a schermo intero (click in basso a destra). Questa la sua pagina su vimeo.
No, non è l’ennesimo appello per una nuova politica, ma la constatazione che nel mondo c’è qualcuno che si diverte a spostare le canzoni da maggiore a minore o viceversa.
In realtà, il fatto che il modo maggiore comunichi felicità, gioia e che il minore sia più adatto alla tristezza e alla malinconia è un po’ più di una credenza. Un ricercatore ha scoperto che l’intervallo di terza minore compare nella parlata degli attori quando vogliono comunicare tristezza (qui l’articolo su Scientific American), almeno nella cultura occidentale. Nella nostra musica, questa connotazione dei modi è in uso fin dal 17mo secolo.
Ora scopro che qualche buontempone impiega tempo e risorse per cambiare il modo delle canzoni producendo curiosi quanto, a mio avviso, discutibili risultati.
Ecco, per esempio, Hey Jude, spostata da maggiore a minore.
Notate che il farlo sarebbe semplice se il pezzo venisse rieseguito, ma questi lo fanno editando digitalmente il file originale e ri-intonando solo le note e gli accordi che vanno cambiati, la qual cosa non è così semplice.
Il principale autore di questo rifacimento è tale Oleg Berg, musicista ucraino, che ha varato il progetto Major versus minor.
Ancora più strana suona The House of Rising Sun
Vi riporto questa cosa come curiosità. Ovviamente non sono contrario. Ognuno è padrone di usare il suo tempo come vuole. Mi lascia solo un po’ perplesso il fatto che una cosa che facevamo per gioco quando eravamo al liceo venga proposta come un’idea interessante e soprattutto che venga messa in vendita. $10 per l’album e $1 per il singolo brano, come se fosse roba sua. Oltretutto, cambiare un brano di un autore senza il suo permesso e venderlo non è una cosa simpatica. Tecnicamente è anche un reato. Ora, a me del diritto d’autore interessa poco. I miei brani sono in CC, ma se qualcuno prende un mio pezzo cambiando qualcosa e lo vende, mi inca**o anch’io.
In questo breve film si immagina un interessante cambio di prospettiva…
Un mondo popolato solo da computer, che hanno sempre guardato il mondo da un singolo punto di vista: quello della rassegnazione e della sopravvivenza. La loro conformazione infatti da sempre limita il loro sviluppo, rendendo impegnative anche le azioni più semplici. Oggi un progetto straordinario sta per vedere la luce, aprendo strade fino ad oggi impensate: il mondo conosciuto dai computer diventa più accessibile, semplice, alla portata di tutti. Grazie a “Project Genesis” finalmente tutti i computer potranno aprire la porta ai loro sogni scoprendo una nuova dimensione: una realtà senza più limiti e paure. Ora non resta loro che iniziare a vivere, veramente.
A world populated only by computers that has always looked at our world with resignation and great sense of survival. Their structure, indeed, has always limited their development making even the simplest actions difficult. Today an extraordinary project is about to see the light, clearing new unexpected ways: the world of computers becomes more accessible, simpler, within the reach of everybody. Thanks to “Project Genesis” every computer will finally be able to open the door to its dreams, discovering a new dimension: a reality with no more limits and fears. Now they can only begin to live, for real.
Director //Alessio Fava alessiofava.com
Production // Izen Ideas + Green Movie Group
Producers // Alessio Fava + Marijana Vukomanovic
Subject // Alessio Fava
Writers // Alessio Fava + Matteo Lanfranchi effettolarsen.it
Director of Photography // Beppe Gallo beppegallo.com
Original music // Giovanni Dettori + Lorenzo Dal Ri
Sound designer & re-recording mixer // Matteo Milani usoproject.blogspot.it/
Voice Actor // Michael Navarra | Donna Cuddemi | Thomas Blackthorne
Producer Post-production // Alfredo Beretta
Editing // Massimo Magnetti
Visual effects-3D // Andrea Vavassori + Andrea Zimbaro
Colorist // Giorgia Meacci
Stop motion animation // Alessio Fava + Beppe gallo + Matteo Lanfranchi
Set designer //Cristian Chierici ccsettantanove.wordpress.com/
Graphic designer // Lorenza Negri boombangdesign.com
Make up // Cristina Panata
Film studios // Izen + Pietro Baroni Photographer + Studioneon
Mockup printing // Grafix Milano grafixmilano.it
Communications strategy// Alessio Fava + Alice Avallone nastenka.it/
Actors // Alex Cendron + Marta Mazzi + Matteo Lanfranchi + Anna Mykhaylenko + Fabrizio + Giulia Linguanti + Dario Lo Nardo
Special thanks: Luciano Beretta, Gianfranco Negri, Rossella Fugazza, Ann Kroeber, Luigi Toscano, Barbara Alberghini, Grafix Milano, Enrico Bisi, Serivideo Torino, Jacopo Rondinelli, Pietro Baroni, Antonio Serra, Amos Caparrotta, Ivan Merlo, Parco delle Groane, Studio Neon, Philip Abussi, Francesca Cao, Ploonge
Visibile in grandi dimensioni su Vimeo (anche su You Tube, ma io in genere preferisco Vimeo: i video sono meno oppressi dal contorno e più valorizzati. Anche la qualità video mi sembra migliore)
Art Direction: Mat Maitland
Direction: Smith & Read / Mat Maitland
Animation: Natalia Stuyk
Production: Alastair Coe at Big Active
Music: ‘Mädchen Amick’ by Buffalo Tide