RIP Karlheinz Stockhausen

È morto il compositore Karlheinz Stockhausen; aveva 79 anni.

Stockhausen, riferisce la fondazione che porta il suo nome in un comunicato, è deceduto mercoledì 5/12 a Kuerten, nell’ovest della Germania.
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The composer Karlheinz Stockhausen passed away on December 5th 2007 at his home in Kuerten-Kettenberg and will be buried in the Waldfriedhof (forest cemetery) in Kuerten.

Oskar Sala

Cosa ci fa Alfred Hitchcock sul Trautonium di Oskar Sala?

Ebbene, non molti sanno che Oskar Sala e il suo Trautonium hanno creato gran parte degli effetti sonori nel film “Gli Uccelli”.

Ecco un estratto.
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See Alfred Hitchcock playing (?) the Oskar Sala’s Trautonium.

Sala was a pupil of Friedrich Trautwein, the inventor of the trautonium, and studied with Paul Hindemith in 1930 at the Berlin conservatory.

Oskar Sala further developed the trautonium into the Mixtur-Trautonium. Sala’s invention opened the field of subharmonics, the symmetric counterpart to overtones, so that a thoroughly distinct tuning evolved. Sala presented his new instrument to the public in 1952 and would soon receive international licenses for its circuits. That same year, composer Harald Genzmer delivered the score to the first Concert For Mixtur-Trautonium And Grand Orchestra.

In the 1940s and 1950s he worked on many film scores. He created the non-musical soundtrack for Alfred Hitchcock’s film The Birds. He received many awards for his film scores, but never an Oscar.

Here is an excerpt from The Birds soundtrack.

1/2 Mensch

Gli Einstürzende Neubauten occupano quel territorio di confine in cui confluiscono estetiche legate sia al rock che alla scena rumorista tedesca derivante dalla musica concreta. A differenza di questi ultimi, però, loro tendono ad inserire il materiale concreto in una forma rock, tipicamente con funzioni percussive (su oggetti di metallo e legno) o di drone (usando trapani, fresa e sega a nastro).

Sono fra i fondatori della corrente Industrial che sconvolse la scena musicale europea (e non) all’inizio degli anni 80 con l’utilizzo di strumentazioni atipiche, comprendenti martelli pneumatici, lamiere metalliche, tubi flessibili, compressori e altri elementi capaci di creare un suono alienante, ricco di dissonanze, rappresentativo della moderna civiltà industriale.

Dagli anni 90 in poi, la loro foga distruttiva si è stemperata in brani più lineari.
Devo dire che li preferivo iconoclasti, come in questo estratto di circa 9 minuti dal film Halber Mensch (half humans) di Sogo Ishii.
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A 9 minutes excerpt from the Sogo Ishii film Halber Mensch (half humans) featuring the Einstürzende Neubauten.

 

Alchemists of Sound

Su YouTube si trova questo Alchemists of Sound, documentario della BBC sul BBC Radiophonic Workshop, uno studio creato per la produzione di effetti sonori e nuova musica per la radio, attivo dal 1958 al 1998.

Il documentario è ben fatto, nel solito stile formale e qualche volta un po’ ridicolo della BBC e ha una certa rilevanza storica perché mostra le metodologie di lavoro di quegli anni. Ovviamente è in inglese, ma la pronuncia è abbordabile.
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The rather popular & high quality BBC documentary Alchemists of Sound about the BBC Radiophonic Workshop is on YouTube.

A Little Suite for Christmas

Natale si avvicina e per me le feste comandate sono periodi nefandi e depressi, così cerco di addolcirle con un po’ di musica, magari a tema, ma diversa dal solito.

George Crumb ha scritto questa Little Suite for Christmas per piano solo nel 1980.

Si tratta di un brano dolce e silenzioso, ma nello stesso tempo molto energico, giocato su un dialogo fra suono e silenzio, con eruzioni sonore, lunghe pause e frasi esitanti.
Qui Crumb rinuncia all’amplificazione e agli oggetti inseriti su/fra le corde che usava nel Makrokosmos, ma si concentra sul suono dello strumento, con corde lasciate vibrare, pedali, armonici, risonanze e pizzicati.

Il risultato è contemplativo e affascinante. Un pezzo che mostra come si possa scrivere musica contemporanea ma accessibile e godibile nello stesso tempo.

  • George Crumb – A Little Suite for Christmas for piano – Aleksandra Listova

1982

Ecco come si faceva musica elettronica qualche anno fa. Visto che qualcuno di voi ci è nato nel 1982, magari così si fa un’idea.
Oggi tutto questo (e anche di più) sta in un laptop.
Questo spiega anche perché, per uno come me, sia così facile usare software come Max/MSP: ho passato anni collegando scatolette e tirando cavi.
Tutto ciò, però, rivela anche un’altra cosa. Chiunque abbia usato Max/MSP si sarà accorto che una patch di media complessità produce un intrico di cavi virtuali paragonabile a quello nella foto. Il che significa che i software attuali non sono affatto una rivoluzione, ma mimano virtualmente la realtà degli anni ’80.
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A good image showing the electronic musician of the 80s.
Now all this devices (and more) run on a laptop.

viral symphOny

Post-conceptual digital artist and theoretician Joseph Nechvatal pushes his experimental investigations into the blending of computational virtual spaces and the corporeal world into the sonic register.

Realtime “field recordings” of the audio manifestations of his custom created computer viruses have been reworked and reprocessed by Andrew Deutsch and Matthew Underwood, resulting in the sonic landscape of the ‘viral symph0ny’.

With resonances of Yasunao Tone, Fluxus, Oval, and Merzbow, this 28-minute composition is supplemented by a further 50 minutes of audio, comprising the original raw data field recordings.

Listen to: viral symphOny – 1st mvt

Joseph Nechvatal : original concept viral structures
Mathew Underwood : nano, micro, meso and macro structures
Andrew Deutsch : meso and macro structures
Stephane Sikora : C++ programming

Joseph Nechvatal site and blog

Download viral symphOny from Internet Archive

AGP 57

Tanto per restare in tema di Harry Partch, l’Avantgarde Project (AGP), che si occupa di diffondere vecchie registrazioni non ristampate in CD. ha rilasciato il numero 57 che contiene tre brani del nostro.

Questo archivio era stato proposto anni fa, poi ritirato perché questi pezzi erano distribuiti in una nuova esecuzione, ma oggi viene nuovamente distribuito in considerazione del suo valore storico.

Il formato è FLAC (compressione senza perdita). Lo trovate qui.

L’oscuro lavoro del bassista

Sometimes someone ask me what a bass player exactly does in a rock band. Some people think the bass plays only a few notes.
Well, I don’t know what today’s bass players do, but I know what they could do. Click the link below to see two videos. In the first there are the Who playing Wont Get Fooled Again. In the second, the bass player only.
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Quando, da piccolo, suonavo in una rock band, suonavo il basso. Mi divertivo molto perché il basso è uno strumento che nessuno ascolta e così potevo fare quasi tutto quello che volevo.

Ancora oggi, trovo gente che si chiede cosa faccia esattamente il basso, oltre a quelle poche note che per caso si sentono.
Bene, che cosa faccia nel panorama pop attuale non lo so, ma so cosa dovrebbe fare. Cliccate qui sotto e date un’occhiata. Ci trovate il video di una canzone degli Who dei tempi andati e poi un altro della stessa canzone in cui si vede e si sente solo il basso (va detto che Entwistle era un caso raro; un altro così era Jack Bruce).

L’intera canzone – The whole song

Solo il basso – Bass player only

Pubblicato in Pop