Oracoli e dadi musicali

dadi musicaliSe qualcuno ha bisogno di un dado a 12 facce con le note sopra può dare un’occhiata qui. Questo tipo dice di averli inventati e li vende in set di 12 a soli $34.95.

Se invece vi accontentate di dadi, sempre a 12 facce, ma con sopra semplicemente dei numeri, vi basta entrare nel più vicino negozio di giochi di ruolo.

Delle stesso autore, un po’ più interessante sembra essere il Muzoracle, presentato come “a divination system based on music, utilizing cards and twelve-sided dice”. 55.00 plus shipping in USA.

Il più antico strumento

flute

Quello che vedete è il più antico strumento musicale ritrovato finora. Si tratta di un flauto che misura circa 20 cm. È stato ricavato dall’osso dell’ala di un avvoltoio e risale a circa 35000 anni fa.

Un team di ricercatori dell’Università di Tubinga ne ha rinvenuti tre scavando nelle caverne di Hohle Fels, nel sud-ovest della Germania. Questo ritrovamento porta il numero degli strumenti musicali che ci sono giunti da questa epoca remota a otto, quattro dei quali ricavati dall’avorio dei mammut e altrettanti da ossa di uccello.

In questa pagina potete anche sentirne il suono (peccato che la pagina esista ancora ma il file audio no).

La cosa sorprendente è che l’accordatura è una scala pentatonica piuttosto precisa. Naturalmente non ci è dato sapere come questi strumenti venissero suonati 35000 anni fa. È difficile pensare che si eseguissero melodie come quelle dell’esempio, però, a quanto sembra, le note erano già quelle.

Un’altra questione è quella della funzione della musica a quell’epoca.

According to Professor Nicholas Conard of Tubingen University, the playing of music was common as far back as 40,000 years ago when modern humans spread across Europe.

“It’s becoming increasingly clear that music was part of day-to-day life,” he said.

“Music was used in many kinds of social contexts: possibly religious, possibly recreational – much like we use music today in many kinds of settings.”

“The modern humans that came into our area already had a whole range of symbolic artifacts, figurative art, depictions of mythological creatures, many kinds of personal ornaments and also a well-developed musical tradition.”

Qui trovate l’articolo di BBCNews.

Ipse Dixit

So che ridere (o piangere) sulle perle dei giornalisti è come sparare sulla Croce Rossa, ma ogni tanto non resisto.

Leggo su l’Unità online di oggi (NB: era il 22/09/2008)

Sono nati molti «negozi» on line che vendono registrazioni in formati digitali dai nomi improbabili come Aiff, Flac o Wav che sono la copia esatta, bit per bit, della registrazione originale.
[il neretto è mio, il pezzo è firmato Toni De Marchi]

Magari il giornalista sa esattamente di cosa parla e in effetti il resto dell’articolo non è male, ma frasi come questa danno l’impressione che non ne abbia proprio idea. Oppure è humour?

IMSLP ha riaperto

Come già annunciato, l’International Music Score Library Project, la biblioteca di spartiti musicali di pubblico dominio, ha riaperto i battenti da Luglio.

Già più di 10.000 partiture sono disponibili. Il sito risiede in Canada e segue le leggi locali secondo le quali il copyright decade dopo 50 anni dalla morte dell’autore, mentre in altri stati i termini sono più lunghi (75 anni da noi). Di conseguenza, all’atto del download, è stato aggiunto un disclaimer che avvisa l’utente di questo possibile problema e lo invita a rispettare i termini in vigore nel proprio paese. Speriamo che basti.
Il problema, comunque, si pone solo per gli autori del ‘900.

Ora c’è anche un forum su cui discutere di argomenti musicali.

Robot Players

Se è per questo, date un’occhiata qui. Elgar si incazzerà un po’, ma la difficoltà di far fare una cosa del genere a un robot è da brivido. È difficile pensare che possa suonare in modo puramente meccanico, senza ascoltarsi, altrimenti come regola l’inclinazione dell’arco?

E qui con la tromba e tanto di respirazione visibile

IMSLP riaprirà

Una buona notizia: l’International Music Score Library Project (IMSLP) riaprirà a Luglio.

IMSLP era uno degli archivi più forniti di partiture ormai prive di copyright per decorrenza dei termini e quindi liberamente scaricabili. Purtroppo i termini di scadenza del copyright non sono uguali in tutti gli stati. In Canada, dove risiede il sito di IMSLP, sono più brevi rispetto agli USA e all’Europa (50 anni dalla morte dell’autore contro i 75 o peggio di molti altri stati).

Di conseguenza, nell’ottobre 2007, Universal Edition aveva minacciato di portare il sito in tribunale per alcune partiture il cui copyright era scaduto in Canada, ma non in Austria.

Era chiaro a tutti che IMSLP aveva ragione e la suddetta minaccia era pretestuosa. Quello della scadenza del copyright è effettivamente un vuoto legislativo causato dall’internazionalità di Internet, ma, finché non sarà colmato, quello che tutti dobbiamo fare è rispettare le leggi in vigore nello stato in cui il sito risiede.
Tuttavia il gestore di IMSLP non aveva i mezzi per affrontare una causa internazionale che, quasi certamente, alla fine avrebbe vinto, ma che, nel frattempo, avrebbe generato un sacco di spese ed era stato costretto a chiudere.

La chiusura di IMSLP era stata vista da tutta la rete come un sopruso, anche perché non era sicuramente la presenza di quattro partiture del ‘900 che avrebbe potuto danneggiare Universal Edition.

Il dato di fatto è che gli editori ricorrono a questi mezzi nel tentativo di conservare il controllo di un mercato che viene effettivamente ridotto dalla stessa esistenza della rete. Il copyright sulle partiture di, per es., J.S. Bach è scaduto in tutto il mondo, tuttavia, fino ad alcuni anni fa, l’unico modo legale che avevamo di procurarcene una era comprarla da chi la stampava e la rivendeva con un certo margine di guadagno per tutta la filiera.
Oggi, invece, basta che qualcuno impagini la suddetta partitura con un qualche software, ne faccia un pdf e lo metta in rete per distribuirla gratuitamente a tutto il mondo.
Questa situazione, però, è senza uscita. Deriva direttamente dai cambiamenti imposti dalla tecnologia. Non è possibile proibire la diffusione di qualcosa che è libero da diritti e gli editori devono rassegnarsi e puntare su prodotti derivati. Per esempio, la stessa partitura, opportunamente commentata e rivista da un qualche esecutore, magari importante, ricade nel copyright. Ecco quindi che l’esistenza della rete può spingere alla creazione di prodotti migliori.

Il caso di IMSLP è di enorme importanza per l’esistenza stessa del concetto di public domain e in sua difesa si sono mosse quasi tutte le associazioni del settore. Forte di questo sostegno, Feldmalher, il gestore di IMSLP, ne ha annunciato la riapertura per Luglio 2008.

Effetto Mozart

L’effetto Mozart è una controversa teoria secondo la quale l’ascolto della musica del predetto compositore rende più intelligenti o almeno migliora certe funzioni intellettuali, soprattutto se somministrato in età prescolare. Il termine è stato coniato nel 1991 da Tomatis e studiato, con riscontri positivi, nel 1993 da Rauscher, Shaw, and Ky.

Da allora sono stati effettuati vari studi con risultati alterni, per cui non è ancora chiaro se questo effetto sia reale o meno. Tuttavia, grazie anche ad alcuni libri di Don Campbell e alla sua raccomandazione di far ascoltare Mozart ai bambini in tenera età per accrescere il loro QI, la nozione di “effetto Mozart” ha acquisito una certa popolarità negli USA, tanto da far scoppiare una moda che, nel 1998, ha portato il governatore della Georgia a stanziare circa 100.000 dollari per regalare una cassetta di musica classica a ogni neonato.

Premesso che, a prescindere dal fatto che l’effetto funzioni, si tratta di un’ottima idea (ammesso che i genitori la mettano in pratica), non si vede perché solo Mozart debba avere il suo effetto e si può ironizzare su tutto ciò cercando di immaginare quale potrebbe essere, per i bambini, l’effetto dell’ascolto di altri compositori. Le seguenti definizioni sono tratte dalle pagine umoristiche dell’Oratorio Society of New York (la traduzione è mia e in un paio di casi ci ho messo del mio).

  • LISZT EFFECT: il bambino parla rapidamente e in modo stravagante, ma non dice mai nulla di veramente importante
  • BRUCKNER EFFECT: il bambino parla molto lentamente e si ripete frequentemente, ma guadagna una certa reputazione di profondità
  • WAGNER EFFECT: il bambino si comporta da megalomane. Potrebbe eventualmente tentare di sposare la propria sorella
  • MAHLER EFFECT: il bambino urla continuamente, con grande estensione e volume, che sta morendo
  • SCHOENBERG EFFECT: il bambino non ripete mai una parola finché non ha utilizzato tutte quelle che fanno parte del suo vocabolario. Qualche volta parla al contrario. A volte la gente smette di ascoltarlo e allora si lamenta di non essere compreso
  • IVES EFFECT: il bambino sviluppa una abilità notevole nel portare avanti diverse conversazioni nello stesso tempo
  • GLASS EFFECT: il bambino si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete e si ripete ancora
  • STRAVINSKY EFFECT: il bambino si lascia andare a esplosioni selvagge, gutturali e profane che spesso provocano risse e pandemonio nella scuola materna
  • BRAHMS EFFECT: il bambino è in grado di parlare in modo bellissimo, a patto che le sue frasi contengano un numero di parole multiplo di tre (3, 6, 9, 12, etc). Inoltre, le frasi di 4 o 8 parole gli riescono stranamente poco ispirate
  • E infine, ovviamente, the CAGE EFFECT: il bambino parla a caso, poi, di colpo, non parla per 4 minuti e 33 secondi. Questo ultimo comportamento è amato dagli insegnanti.
  • Per chi conosce il compositore esiste anche uno RZEWSKI EFFECT: il bambino afferma, in 36 modi diversi, di essere vittima della società capitalista

Test tube collection

La netlabel portoghese test tube sta diventando rapidamente una delle mie preferite. Prima di tutto per la sua produzione, sempre orientata allo sperimentalismo e alla drone music. Poi per la dimensione del suo catalogo: più di 100 releases in 4 anni non sono poche per una etichetta non-profit, il tutto senza sacrificare la qualità.
Infine, per la cura delle copertine, ideate dalla stessa etichetta.

In realtà test tube è l’emanazione non-profit dell’etichetta mono¨cromatica. Mentre quest’ultima è una vera e propria etichetta che distribuisce fisicamente e a pagamento le proprie produzioni, test tube le diffonde gratuitamente via internet in Creative Commons.

Oggi test tube mette in vendita un DVD con gran parte della propria produzione a soli € 9.50.
Si tratta dei primi 75 dischi (da 001 a 075 pubblicati dal 2004 a metà del 2007), per un totale di più di 400 brani e oltre 40 ore di musica.

Tutti gli album inseriti nella raccolta si possono ascoltare da queste pagine: 2004, 2005, 2006, 2007 (solo fino alla release 075).

L’acquirente può anche personalizzare la copertina, scegliendo una fra le 10 piante disponibili.
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This is a special offer by the netlabel test tube: a collection of everything released + some bonus stuff included (it’s a secret) on one DVD-R beautifully packaged in 10 different sleeve designs to choose from!
Roughly 400 tracks and more than 40 hours of excellent music from the 5 continents, ranging from pop-rock/dancefloor radio-friendly tunes to experimental, minimal, drone and improv. electronic and acoustic music. Really eclectic stuff!

You can listen to all the albums that are in the DVD going to the test tube archive pages: 2004, 2005, 2006, 2007 (until the release 075).

Price is very low: € 9.50 outside Portugal.

Cronologie

Su classical.net si trovano un po’ di liste cronologiche, timelines e statistiche basate sulle date di nascita e morte dei compositori.

Niente che non si possa trovare in una qualsiasi wikipedia, ma qui i dati sono tutti uniti, ordinati in vari modi e in formati facilmente scaricabili. La timeline, poi, è utile per vedere al volo chi era contemporaneo di chi.
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Some useful chronological lists and composer timelines here at classical.net.