Hello, by Alexander Schubert (2014) For {any number of} instruments, live-electronics and video
Excerpts from composer’s notes:
The piece is audio-visual. It’s basically a video that is accompanied by the instruments. The video consists of video recordings of the composer performing certain actions / gestures. These gestures are notated in the score as well and need to be interpreted by the musicians (as musical events – not as theatrical actions / physical movement – the idea is to find corresponding or contrasting music events for the given gestures).
The piece is really based on the video and the electronics in the tape, meaning that in the rehearsal progress, rather use the video as an orientation and not the only the score. The score is a tool to make it easier to play along with the video, but eventually the video is the real score.
The piece can be played more or less by any combination of instruments. It is advised to have at least four players, one of which is a piano/guitar/accordion or similar to play chords. Also a percussionist should be included. For combinations that do not fall into this description please contact the composer to check.
You are invited to use other small instruments or props other than those found in your ensemble. For example toy instruments, everyday household tools or found objects. Chose these instruments in order to fit a given video gesture you want to accompany.
Abjad helps composers build up complex pieces of music notation in an iterative and incremental way. Use Abjad to create a symbolic representation of all the notes, rests, staves, tuplets, beams and slurs in any score. Because Abjad extends the Python programming language, you can use Abjad to make systematic changes to your music as you work. And because Abjad wraps the powerful LilyPond music notation package, you can use Abjad to control the typographic details of the symbols on the page.
Questo frammento è tratto da Désordre di Ligeti. Notare la metrica diversa fra le due mani. In realtà, il software capace di scrivere queste figurazioni è LilyPond, perché Abjad genera istruzioni per quest’ultimo.
Noteflight è un tool su web per scrivere musica via browser. In pratica un programma di video-scrittura musicale che risiede su un sito.
Le partiture introdotte possono essere condivise e/o esportate in MusicXML, quindi, poi, possono essere importate nei principali software di questo tipo. L’applicazione è free per l’uso non commerciale e offre una versione più potente, chiamata Crescendo, per l’utilizzo commerciale a $49/anno (o $7.95 per un mese).
Gira con HTML5 quindi i browser lo devono supportare. Secondo loro dovrebbe andare su:
Browser
Minimum Version
Google Chrome
21
Safari
5
Internet Explorer
9
Firefox
14
Mobile Safari
iOS 6
Android
2.3
Sebbene, dal mio punto di vista, sia sempre meglio tenersi tutto in casa (io diffido anche delle varie clouds), probabilmente è bene che esista una cosa del genere che offre interessanti prospettive per la condivisione e la collaborazione (ma che cosa accade se in due cercano di editare contemporaneamente una partitura, è tutto da vedere).
La Comunità Elettroacustica Canadese (CEC) pubblica un interessante articolo a firma Aki Pasoulas sulla partitura e la performance nella musica elettroacustica.
Michele ha segnalato questo sito, online da Febbraio 2009.
Contiene varie partiture di musica classica libere (copyright scaduto) e parecchi MP3 (non tutti di buona qualità sotto l’aspetto interpretativo). I link per scaricare le partiture in pdf si trovano in fondo alla relativa pagina. La trasmissione è un po’ lenta.
Interessante anche il progetto Music Theory Textbook che si propone di elencare i testi e gli articoli di teoria musicale liberamente scaricabili (pochi, per ora) e una radio online che propone una selezione delle esecuzione presenti sul sito.
Sul sito della Biblioteca di Stato di Berlino è in linea il manoscritto originale della 9a Sinfonia di Beethoven. Il sito è solo in tedesco; cliccate “Digitale Abbildungen” nel menu a sin. per aprire l’indice che permette di andare all’inizio di ciascun movimento.
Ecco una delle pagine con la famosa melodia, con tanto di testo autografo (click per ingrandire). Emozionante.
Potete portarvi a casa l”intero manoscritto in un singolo pdf di quasi 30 Mb (425 immagini) scaricandolo dall’IMSLP.
Notations, la leggendaria antologia edita nel 1969 da John Cage ed Alison Knowles, contenente molti esempi di notazione grafica e ormai da anni fuori catalogo, è disponibile per il download qui. (att.ne pdf di 300+ pagine, circa 74 Mb)
The three scores below are by John Stump, composer of several joke musical scores which are impossible to play, wildly complex and contain bizarre stage warnings such as “shock therapy may be necessary to finish”.
The fourth is by the japanese composer Yamasaki Atushi. I have no info about him.
Già più di 10.000 partiture sono disponibili. Il sito risiede in Canada e segue le leggi locali secondo le quali il copyright decade dopo 50 anni dalla morte dell’autore, mentre in altri stati i termini sono più lunghi (75 anni da noi). Di conseguenza, all’atto del download, è stato aggiunto un disclaimer che avvisa l’utente di questo possibile problema e lo invita a rispettare i termini in vigore nel proprio paese. Speriamo che basti.
Il problema, comunque, si pone solo per gli autori del ‘900.
Ora c’è anche un forum su cui discutere di argomenti musicali.
IMSLP era uno degli archivi più forniti di partiture ormai prive di copyright per decorrenza dei termini e quindi liberamente scaricabili. Purtroppo i termini di scadenza del copyright non sono uguali in tutti gli stati. In Canada, dove risiede il sito di IMSLP, sono più brevi rispetto agli USA e all’Europa (50 anni dalla morte dell’autore contro i 75 o peggio di molti altri stati).
Di conseguenza, nell’ottobre 2007, Universal Edition aveva minacciato di portare il sito in tribunale per alcune partiture il cui copyright era scaduto in Canada, ma non in Austria.
Era chiaro a tutti che IMSLP aveva ragione e la suddetta minaccia era pretestuosa. Quello della scadenza del copyright è effettivamente un vuoto legislativo causato dall’internazionalità di Internet, ma, finché non sarà colmato, quello che tutti dobbiamo fare è rispettare le leggi in vigore nello stato in cui il sito risiede.
Tuttavia il gestore di IMSLP non aveva i mezzi per affrontare una causa internazionale che, quasi certamente, alla fine avrebbe vinto, ma che, nel frattempo, avrebbe generato un sacco di spese ed era stato costretto a chiudere.
La chiusura di IMSLP era stata vista da tutta la rete come un sopruso, anche perché non era sicuramente la presenza di quattro partiture del ‘900 che avrebbe potuto danneggiare Universal Edition.
Il dato di fatto è che gli editori ricorrono a questi mezzi nel tentativo di conservare il controllo di un mercato che viene effettivamente ridotto dalla stessa esistenza della rete. Il copyright sulle partiture di, per es., J.S. Bach è scaduto in tutto il mondo, tuttavia, fino ad alcuni anni fa, l’unico modo legale che avevamo di procurarcene una era comprarla da chi la stampava e la rivendeva con un certo margine di guadagno per tutta la filiera.
Oggi, invece, basta che qualcuno impagini la suddetta partitura con un qualche software, ne faccia un pdf e lo metta in rete per distribuirla gratuitamente a tutto il mondo.
Questa situazione, però, è senza uscita. Deriva direttamente dai cambiamenti imposti dalla tecnologia. Non è possibile proibire la diffusione di qualcosa che è libero da diritti e gli editori devono rassegnarsi e puntare su prodotti derivati. Per esempio, la stessa partitura, opportunamente commentata e rivista da un qualche esecutore, magari importante, ricade nel copyright. Ecco quindi che l’esistenza della rete può spingere alla creazione di prodotti migliori.
Il caso di IMSLP è di enorme importanza per l’esistenza stessa del concetto di public domain e in sua difesa si sono mosse quasi tutte le associazioni del settore. Forte di questo sostegno, Feldmalher, il gestore di IMSLP, ne ha annunciato la riapertura per Luglio 2008.
Il pianista John Mark Harris ha realizzato una bella trasposizione grafica di Evryali, una composizione di Xenakis per solo piano del 1973, basata sul concetto di “arborescenze”, ramificazioni che si sviluppano a partire da un nucleo come si può intuire dal disegno (quella in figura è solo una piccola parte della partitura).
Le forme sono state disegnate su un monitor dal compositore e poi trasposte in notazione tradizionale via software. A permettere questa modalità compositiva basata sulla grafica è la workstation dell’UPIC di cui abbiamo già parlato qui.
Il fatto è che Evryali è composta senza alcun riguardo per l’anatomia umana, per cui alcuni punti della partitura sono semplicemente ineseguibili. Di conseguenza l’esecutore è chiamato a fare delle scelte. John Mark Harris afferma di aver utilizzato il grafico anche come ausilio nel compiere le predette scelte, oltre che per capire la struttura del brano, in quanto la partitura è troppo complicata per farsene un’idea a una prima lettura.
La cosa interessante, però, era che, sul suo sito, l’intero grafico scrollava insieme all’esecuzione ed era molto interessante seguirlo. Purtroppo questa pagina non esiste più. Però ho trovato questo che è uno degli esempi di MuseScore, per cui quello che suona non è un vero pianoforte, ma in questo modo può suonare tutto e il grafico c’è.
Questa, invece, è una esecuzione umana (purtroppo il nome dell’esecutore non è riportato)
Su YouTube si trovano anche altri video che permettono di seguire una partitura di ascolto insieme alla musica.
Eccone uno di Metastaseis (Metastasis), un brano per orchestra composto nel 1954 da Xenakis, in cui gli eventi sonori erano definiti quasi completamente su base statistica.
In effetti, il processo compositivo di Xenakis è strettamente collegato alla matematica. Per risolvere problemi quali la distribuzione dei suoni e delle figure, la densità, la durata, le note stesse, Xenakis utilizza molto spesso distribuzioni statistiche, il calcolo combinatorio, ma anche le leggi fisiche e la logica simbolica.
Il suo approccio è conseguente alla sua critica al serialismo integrale espressa nel suo scritto “La crise de la musique serielle”, che si può sintetizzare come segue:
L’applicazione della serie a tutti i parametri compositivi al fine di ottenere un controllo totale sulla composizione produce invece una incontrollabile complessità che “impedisce all’ascoltatore di seguire l’intreccio delle linee e ha come effetto macroscopico una dispersione non calcolata e imprevedibile dei suoni sull’intera estensione dello spettro sonoro”.
Ne consegue una evidente contraddizione fra l’intento compositivo che vorrebbe essere totalmente deterministico e l’effetto sonoro.
Dato che il serialismo permette di trasporre la serie su ognuna delle 12 note e permette anche di utilizzare l’inversione, il retrogrado e l’inversione del retrogrado con relative trasposizioni, allora esso non è che un caso particolare del calcolo combinatorio [cioè la branca della matematica che studia i modi per raggruppare e/o ordinare secondo date regole gli elementi di un insieme finito di oggetti – da wikipedia].
Di conseguenza, il calcolo combinatorio costituisce una generalizzazione del metodo seriale e quindi un suo superamento.
Da queste due considerazioni e dalla preparazione di carattere fisico e matematico, oltre che musicale, di Xenakis nasce un approccio compositivo totalmente nuovo. Se la contraddizione del serialismo è dovuta alla sua complessità che genera una dispersione non calcolata dei suoni, si tratta dunque di trovare nuovi criteri di controllo. La linea deduttiva di Xenakis si può riassumere nei seguenti passi:
il serialismo integrale, adottando i meccanismi della trasposizione, inversione e retrogrado è approdato quasi spontaneamente al calcolo combinatorio
le scienze statistiche, di cui il calcolo combinatorio fa parte, hanno messo a punto strumenti matematici e concettuali capaci di studiare e definire fenomeni complessi
il calcolo delle probabilità, concettualmente e storicamente legato al calcolo combinatorio e sua potente generalizzazione, si presenta come lo strumento più idoneo per determinare l’effetto macroscopico generato da una polifonia lineare di alta complessità
la serie viene quindi sostituita con il concetto di insieme sonoro organizzato mediante distribuzioni statistiche che permettono di controllare le varie caratteristiche sonore quali altezze, densità, durate, timbro, etc.
il livello di controllo [quello su cui lavora il compositore] si innalza dal singolo suono all’insieme sonoro. L’aspetto microscopico della composizione può essere anche disordinato, ma a livello macroscopico si ha una chiara percezione di una figura sonora.
Chiariamo questi postulati (soprattutto il 5).
Se io faccio fare a 40 archi una lunga nota scelta a caso ma con distribuzione uniforme (tutte le note hanno la stessa probabilità) fra il DO3 e il DO4, la percezione sarà quella di un cluster cromatico di 8va.
Altro esempio: se n strumenti suonano note a caso con altezze distribuite in modo uniforme fra il DO3 e il FA3 e durate scelte nello stesso modo fra semicroma e croma, la percezione sarà quella di una fascia con movimento interno la cui velocità dipende dalla durata media e il cui timbro dipende dalla distribuzione strumentale.
Il compito del compositore non è più di scegliere le singole note, compito lasciato alla distribuzione statistica, ma quello di determinare la forma dell’insieme stabilendo quali distribuzioni statistiche governano i vari parametri sonori e i movimenti dell’insieme attraverso il controllo dei parametri delle suddette distribuzioni.
Notate che l’impostazione concettuale di Xenakis non è dissimile da quella di Stockhausen, quando crea il concetto di gruppo e sposta la sua attenzione dal singolo suono al gruppo ed è analoga a quella di Ligeti quando compone per fascie introducendo l’idea di micro-polifonia.
La posizione di Xenakis, determinata anche dalle sue conoscenze matematiche, è, però, estrema. Lui abbandona completamente il livello del singolo evento sonoro, per porsi a un livello più alto, quello degli insiemi di suoni. Se consideriamo che anche quello che il compositore strumentale definisce “suono singolo” è, in realtà, un agglomerato di suoni semplici (armonici e/o parziali sinusoidali), questa posizione è ampiamente giustificata. I possibili livelli di controllo dell’evento sonoro sono molti: dal “comporre il suono” dell’elettronica in sintesi additiva, fino all’organizzazione dell’evento privo di una precisa determinazione del risultato sonoro (Fluxus). Spetta al compositore decidere dove porsi.
Notate, infine, che questa musica di Xenakis è statistica, non casuale. La casualità c’è, ma si annulla nella molteplicità degli eventi.
Ecco il video. Volendo potete anche andare a vederlo su YouTube che vi permette anche di ingrandirlo a tutto schermo.
E per darvi modo di ascoltarli meglio, ecco un isolamento dei famosi glissandi le cui trame riproducono la struttura delle superfici del padiglione Philips progettato da Le Corbusier con l’assistenza di Xenakis nel 1958 per l’esecuzione del Poème Électronique di Edgar Varèse (immagini qui e qui).
Lo stesso d21d34c55, di cui al post precedente, ha realizzato anche questo video sulla partitura di Mycenae Alpha (1978) di Xenakis.
Qui però non si tratta di un disegno a posteriori, ma è il disegno stesso che genera il suono tramite una sorta di sintesi granulare. Uno dei software del CEMAMu (Centre d’Etudes de Mathématiques et Automatique Musicales), il centro di ricerca in cui Xenakis lavorava, permette, appunto, questo.
Si tratta dell’UPIC (Unité Polyagogique Informatique du CEMAMu), una tavoletta grafica 75×60 cm su cui il compositore può disegnare delle forme che vengono trasformate direttamente in suono dal computer a cui è collegata (e a mio avviso, spesso e volentieri sembra che si preoccupi più del disegno che del suono).
Negli anni ’70, Rainer Wehinger ha creato una partitura analitica e d’ascolto per Artikulation, un lavoro elettronico di Ligeti, composto nel 1958 allo studio di Colonia.
Un volonteroso il cui nick è d21d34c55, ha passato il tutto allo scanner e ha creato un video sincronizzato con l’audio, mettendolo poi su YouTube.
____________________________
In the 70’s, Rainer Wehinger created a visual listening score to accompany Gyorgy Ligeti’s Artikulation.
A person whose nick is d21d34c55 has scanned the pages and synchronized them with the music, posting the video on YouTube.
Aggiunti altri siti di partiture online alla mia pagina.
Sheet Music Archive
Musica classica da Bach a Rachmaninoff – parzialmente libero: download gratuiti limitati a 2 al giorno
Classical music from Bach to Rachmaninoff – free downloads are limited to 2 per person per day
Chopin Early Editions
Immagini digitali dalla Chopin Collection presso la biblioteca dell’Università di Chicago – JPG a pagina singola
Digitized images of all scores in the University of Chicago Library’s Chopin collection. – Single page JPG
Sibley Music Library
Partiture ma anche articoli dall’Eastman School of Music
Musical scores and papers from the Eastman School of Music
A free Mozart database has been launched on the internet, with 24,000 pages of sheet music incorporating all the composer’s works.
The database also contains more than 8,000 pages of critical commentary, said Ulrich Leisinger, head of research at the International Mozart Foundation. The site has had more than 1m hits since its launch on Monday. Next summer it hopes to make available 270 letters written by Mozart, some 100 original manuscripts and about 2,000 pages of texts accompanying many vocal works.
From The Guardian
Un grande database che contiene l’opera completa di Mozart (partiture, non audio) è stato messo in linea dall’International Mozard Foundation (Mozarteum).
Il db comprende circa 24.000 pagine di partiture e 8000 pagine di commento critico liberamente consultabili e scaricabili in pdf da questo sito.
Il problema, se ce ne è uno, è che la navigazione è tutta in tedesco, quindi vi diamo una dritta. Per arrivare ai pdf dovete cliccare sull’icona con la “i” (quadratino bianco con la i in rosso che significa inhaltverzeichnis, ovvero indice). Qui si apre un indice in cui accanto a ogni brano c’è la classica icona del pdf.
Entro la prossima estate si spera di mettere in linea anche materiale originale: circa 270 lettere e 100 manoscritti, oltre ad altre 2000 pagine di testi.
Fonte: The Guardian
Una libreria di partiture di musica corale in PDF è disponibile qui. Qui, invece, si possono consultare online, ma non scaricare, varie ponderose partiture operistiche.
Ormai siamo così abituati ai software di notazione tipo Finale che non ci rendiamo conto come veniva prodotta una pagina stampata prima di questi programmi.
Andate a vedere questo video. Il commento è in tedesco, ma potete attivare la traduzione con sottotitoli (cliccate [CC] e scegliete la lingua con la ruotina). Comunque, anche se non si capisce, quello che si vede si capisce benissimo (ma non togliete l’audio).
Notate anche che il tipografo incide la pagina come se fosse allo specchio, per ovvii motivi.
Questo spiega perché un tempo le partiture costassero molto e non spiega perché adesso che il tutto è molto più semplice continuino a costare tanto.
Project Gutenberg, noto anche con l’acronimo PG e in Italia come Progetto Gutenberg, è un’iniziativa avviata da Michael Hart nel 1971 con l’obiettivo di costituire una biblioteca di versioni elettroniche liberamente riproducibili di libri stampati oggi chiamati eBook. I testi disponibili in questa biblioteca libera sono per la maggior parte di pubblico dominio, o in quanto mai coperti da diritto d’autore o da copyright, o in quanto questi vincoli sono caduti. Sono disponibili anche alcuni testi coperti dal copyright ma che hanno ottenuto dagli autori il permesso alla nuova forma di pubblicazione.
Normalmente non ci pensiamo, ma il testo di molti libri, come i classici, è liberamente fotocopiabile perché ormai libero da diritti. Il PG ospita ormai 18000 libri.
Il Progetto Mutopia lavora con lo stesso spirito del PG, ma si occupa di partiture. Ovviamente i testi originali (il cosiddetto ur-text) di compositori come Bach, Mozart, Beethoven e molti altri sono ormai di pubblico dominio e infatti si trovano spesso a basso prezzo senza revisione.
Il Progetto Mutopia raccoglie molte partiture trascritte da volontari mediante il software libero GNU Lilypond, disponibile su Linux e le distribuisce in formati leggibili su qualsiasi sistema come Postscript (.ps) e PDF.