CAN: the lost tapes

Can 1972Le registrazioni perdute dei Can, che non sono mai state veramente perdute, si possono ascoltare, in parte, su Youtube.

La storia è questa. Quando lo studio dei Can venne venduto al German Rock’n’Pop Museum, tutto il contenuto, compresi i materassi attaccati alle pareti per insonorizzare il locale, venne smontato e rilocato a Gronau (2007).

Nell’insieme erano compresi parecchi nastri (circa 30 ore) registrati fra il 1968 e il 1977, mai editi e sommariamente etichettati (peraltro le etichette erano ormai quasi illeggibili). Nessuno sapeva che cosa contenevano, finché Irmin Schmidt, ex tastierista della band, non si prese la briga di rimettere ordine.

Alla fine, il prossimo 18 Giugno verrà pubblicata ufficialmente da Spoon Record che è anche il sito ufficiale della band, una selezione di tutto questo materiale in un box di 3 CD di cui si possono già ascoltare 10 brani nel sito di cui sopra.

Il materiale è tipico di questa band, che mi sempre piaciuta perché capace di inquinare il rock conservando pochi stilemi essenziali e distorcendone molti altri. Il fatto che due membri (Czukay e Schmidt) fossero stati studenti di Stockhausen, aiutava.

In queste registrazioni la formazione è quella classica: Holger Czukay on bass, Michael Karoli on guitars, Jaki Liebezeit on drums and Irmin Schmidt on keyboards, con i due cantanti che si sono succeduti negli anni, Malcolm Mooney e Damo Suzuki.

Fra i pezzi, alcuni sono chiaramente prime versioni di brani poi pubblicati un po’ diversi e con altri titoli (Swan Song, che qui si intitola A Swan is Born), altri sono dei live (Mushroom) e altri sono del tutto inediti, ma tutti conservano la tipica impronta Can.

Att.ne: questa è una playlist di 29 brani

Bob Dylan is 71

Tre giorni fa, il 24, Dylan ha compiuto 71 anni. (NB: il post è del 2012)

Che da quando lo ascoltavo da giovane, le cose siano cambiate non c’è dubbio. Nel 1965 “The Times they are a-changin” veniva urlata per la strada, mentre, nel video qui sotto, del Febbraio 2010, Dylan la canta alla Casa Bianca. Quest’anno Obama gli consegnerà la Presidential Medals of Freedom, la più alta onorificenza civile della nazione. Come aveva predetto John Cage, “tutto quello che facciamo, prima o poi finirà per diventare melodico”.

Nel frattempo, in una lunga intervista a 60 Minutes, Bob Dylan ha detto qualcosa che può essere interpretato come una ammissione di aver venduto l’anima al diavolo. Ancora più sorprendentemente, un sacco di gente gli ha creduto. È incredibile come la gente sia pronta a credere a uno che in un film dichiarava di chiamarsi Alias (il film è Pat Garrett & Billy the Kid).

Forse è meglio ascoltare questa stessa canzone nella versione originale, sotto la scena di apertura di Watchmen, in quest’altro video con la storia virata nel grottesco di una realtà alternativa.

Comunque mi piace sempre Dylan. Mi sembra un sopravvissuto, uno dei più onesti di tutta la scena pop. Il che è tutto dire.

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Supersilent + Joshua Light Show

Supersilent è una band norvegese con cui ho avuto il piacere di condividere un concerto al Göteborg Art Sound festival il 12 Maggio. Qui con Stian Westerhus alla chitarra.

Il Joshua Light Show è un team di artisti e tecnici che esiste da più di 40 anni e differenziandosi dai tanti VJ con laptop, porta avanti uno stile legato alle visioni psichedeliche dei roaring sixties, generate da proiezioni di pura luce e trasparenze imbevute di coloranti ad olio, proprio come tanti anni fa.

Eccoli insieme.

Synapse

SynapseLa storica rivista di musica elettronica Synapse, ormai defunta, consultabile e scaricabile online.

Thanks to the this page for info.

Mooges

Questo interessantissimo sistema permette di collegare dei suoni di sintesi alle diverse sonorità generate interagendo in vari modi con una superficie, riprendendole con un microfono a contatto.

Il tutto ideato da Bruno Zamborlin, ricercatore italiano presso l’IRCAM e i Goldsmiths Digital Studios dell’Università di Londra.

Maggiori particolari qui.

Weightless

Secondo studi non ben identificati (sembrano essere della British Academy of Sound Therapy) Weightless, della band Marconi Union. sarebbe il brano più rilassante mai realizzato, in grado di ridurre l’ansia e i battiti cardiaci.

All’ascolto è un incrocio fra il primo Eno e i Pink Floyd vecchio stile. Sembra comunque che la band di Manchester abbia lavorato con dei terapisti per produrlo. I particolari in questo articolo del Daily Mail.

Intanto ascoltatelo (ma vi consiglio di procurarvelo in originale, piuttosto che basarvi sull’audio compresso di YouTube in versione da 10 ore)

…amaris et dulcibus aquis…

Tristan Murail – …amaris et dulcibus aquis… (2004), per coro misto e suoni di sintesi.

Nella prima versione di questo brano erano utilizzati due sintetizzatori DX7 Yamaha che producevano suoni in modulazione di frequenza con componenti microtonali. In questa definitiva stesura sono stati sostituiti da suoni prodotti via computer e memorizzati su hard disk, che vengono fatti partire da un esecutore via tastiera MIDI.

Note di programma dell’autore

This piece was written for a project initiated by the Internationales Forum Chor Musik, which consisted of commissioning choral works by various European composers on the theme of “pilgrimage to Compostela”. This theme does not necessarily imply a religious dimension, but can be considered as being the symbol of a gathering of different peoples – in particular at the time of European unity. The sung texts are excerpts from the Pilgrims Guide to Santiago de Compostela, an anonymous work from the 12th century that describes the famous Way of Saint James and the stopping points that line the various routes.
It is a sort of Michelin Guide from the Middle Ages, where practical information is placed side by side with religious legends, pious advice and descriptions that are picturesque, but often brimming with prejudice toward the peoples encountered along the route.
Four routes cut across France – traces can still be found today. After crossing the Pyrenees, they come together and form a single route that takes the name of the Camino Francés (the French Way).
Parable of a lifelong quest, the Way of St. James is marvellous and perilous: a person encounters hospitality as well as bandits. The water of certain rivers is good to drink – that of others poisonous: sweet and bitter waters…
The text is sung in the original Latin (the Latin of the Middle Ages that is a bit different from classical Latin). It describes the four routes in France and the Camino Francés in northern Spain, lists the cities that are passed through and warns about perils met on the way.
The choral writing is voluntarily rather simple, because the project consisted of writing for amateurs or semi-professionals. Written for eight mixed voices, the choir is enhanced by two synthesizers that reinforce and complement the harmonies, giving them a microtonal colour.

Qui si può scaricare un pdf con alcune note di esecuzione e 4 pagine della partitura

Riverrun

Barry Truax – Riverrun (1986), musica acusmatica di sintesi in 4 canali.

Recentemente Truax ha prodotto una revisione del brano spazializzato su 8 canali. Qui possiamo ascoltare soltanto l’edizione mixata in stereo disponibile in CD sul sito dell’autore.

Riverrun è realizzato completamente in sintesi granulare, un sistema in cui il suono, anche se sembra continuo, è composto da piccoli grani sonori la cui durata può andare da un centesimo a circa un decimo di secondo. Quando la durata dei grani è lunga (> 50 msec) è più facile distinguerli e quindi si percepisce la natura granulare del suono. Con durate comprese fra i 10 e i 30 msec (da 1 a 3 centesimi di secondo) e con grani parzialmente sovrapposti, invece, la granularità non è percepibile e si ottengono suoni continui.

La sonorità dell’insieme dipende sia dal suono dei singoli grani che dalla loro distribuzione in frequenza. La manipolazione di questi due parametri, oltre alla durata e alla densità, permette di ottenere un vasto spettro sonoro in evoluzione.

L’idea della sintesi granulare risale a Xenakis ed è stata implementata su computer da Curtis Roads nel 1978. Qui alcune note tecniche di Barry Truax.

Qui, le note dell’autore su Riverrun.

I Metallica calmano le scimmie

Per l’esattezza si tratta dei tamarini, scimmiette dalla lunga criniera bianca che vivono nelle Americhe Centrale e Meridionale.

BEIJING, Sept. 2 (Xinhuanet) — Monkeys prefer heavy metal to classical music, according to researchers at the University of Wisconsin whose findings are published this week in Biology Letters.

Scientists played a selection of music to a group of cotton-top tamarin monkeys but the only tunes that got a reaction were from the heavy metal band Metallica. They were seemingly disinterested in Led Zeppelin, Miles Davis and Bach, but after the dulcet tones of Master of Puppets by Metallica was played the tamarins calmed down.

“Monkeys interpret rising and falling tones differently than humans. Oddly, their only response to several samples of human music was a calming response to the heavy-metal band Metallica,” said Professor Charles Snowdon, from the University of Wisconsin-Madison.

Rather than making them agitated or aggressive, the heavy metal tracks had a soothing effect.

Fonte: Biology Letters