Credo in Us

Credo in Us di John Cage.

Dated: New York, July, 1942. Revised October 1942
Instrumentation: 4 performers: pianist; 2 percussionists on muted gongs, tin cans, electric buzzer and tom-toms; one performers who plays a radio or phonograph;
Duration: 12′
Premiere and performer(s): August 1, 1942 at Bennington College in Bennington, Vermont, performed with the choreography by Merce Cunningham and Jean Erdman

The work was composed in the phraseology of the dance by Cunningham and Erdman. For the first time Cage uses records or radios, incorporating music of other composers in his own works. He suggests music by Dvorak, Beethoven, Sibelius or Shostakovich. Cage describes the work as a suite with a satirical character.
Jean Erdman recalls that for the first performance a ‘tack-piano’ was used (a piano with tumbtacks inserted onto the felt of the hammers). The pianist mutes the strings at times or plays the piano body (as a percussionist).

Musical Erratum

Nel 1913, Duchamp creò un ‘musical erratum’ che portava lo stesso titolo del suo Grande Vetro, “La mariée mise à nu par ses célibataires, même” (il che, visto che oggi è un giorno di matrimoni (non il mio) mi sembra appropriato).
Più che di un brano, si tratta di un metodo compositivo che utilizza un imbuto, delle palline e un trenino con vagoncini aperti.
Le palline sono numerate per indicare le note e vengono buttate a caso nell’imbuto posizionato sui vagoncini del trenino che avanza lentamente. In tal modo ogni vagoncino viene riempito casualmente da una pallina e la loro sequenza designa la serie dei suoni nella composizione.
Duchamp non esprime preferenze di organico, salvo indicare che gli strumenti devono essere di nuovo tipo. Questa versione, eseguita da Mats Persson and Kristine Scholz nel 1980, utilizza un panoforte preparato le cui corde sono messe in vibrazione da un disco rotante collegato a un motore elettrico.

Marcel Duchamp
La mariée mise à nu par ses célibataires, même (musical erratum)
Version by Mats Persson and Kristine Scholz

Floating Under Ice

Floating Under Ice (aka Contemplating the Great Whale).

Un nuovo brano del nostro duo.
È un pezzo un po’ trance in cui una serie di oggetti sonori fluttua su una fascia continua.

NB: ancora una volta devo sconsigliarvi di ascoltarlo con gli schifosissimi altoparlantini del computer. Devo dire che sono stato molto indeciso se metterlo qui o meno, pensando a come sarà ascoltato nella maggior parte dei casi. Il problema è che, con altoparlanti di bassa qualità, la fascia in background maschera vari suoni e alcune frasi spariscono quasi completamente; il pezzo perde di definizione e profondità e tutto si confonde. Piuttosto scaricatelo e mettetelo su un cd. Sorry.

A trance piece by our free improvisation duo.
Please don’t listen through the little computer’s speakers.

Federico Mosconi: electric guitar, various effect processing
Mauro Graziani: Max/MSP laptop

Floating Under Ice (aka Contemplating the Great Whale)
Floating Under Ice

Sawako

tiny tiny press image
Sawako is a sound sculptor and timeline-based artist who understands the value of dynamics and the power of silence. Beginning in video art, Sawako shifted her focus from the video camera to sound. Once through the processor named Sawako, fragments in everyday life – field recordings, instruments, voice and electronic sounds – float in space vividly with a digital yet organic texture. Her unique sonic world has been called “post romantic sound” by Boston’s Weekly Dig.

Fontana Mix + Aria

Fontana Mix e Aria sono due composizioni di Cage del 1958-59 registrate qui in esecuzione simultanea e sovrapposta.
Fontana Mix è in realtà un sistema compositivo utilizzato per la prima volta nella stesura del Concerto per Piano e Orchestra (1957-58). Consiste di 10 fogli e 12 trasparenti. I fogli contengono ciascuno 6 linee curve. Dei 12 trasparenti, 10 contengono punti dispersi casualmente (7, 12, 13, 17, 18, 19, 22, 26, 29 e 30 punti), uno ha una griglia e uno ha solo una linea retta.
Piazzando i trasparenti con punti sui fogli con le curve e interpretando il tutto con l’aiuto della linea retta e della griglia, si possono ottenere indicazioni compositive.
Con questo metodo, nel 1958-59, Cage ha realizzato, presso lo studio di fonologia della RAI di Milano con l’assistenza di Marino Zuccheri, i due nastri che tradizionalmente compongono Fontana Mix.
Con lo stesso metodo, ha anche composto Water Walk Sounds of Venice, Aria, Theatre Piece e WBAI. Quest’ultimo altro non è che una serie di indicazioni liberamente combinabili per la regia del suono in brani che coinvolgono registratori, controlli di volume/tono e altoparlanti ed è spesso usato nella realizzazione di Fontana Mix.
Aria (1958) è una partitura di 20 fogli ognuno dei quali dura un massimo di 30 secondi. Il testo impiega vocali, consonanti e parole in varie lingue. La notazione consiste di linee ondulate in vari colori e 16 quadrati che rappresentano rumori vocali. I color denotano differenti stili di canto, determinati dall’esecutore.

Flora

Flora (1989) di Tod Machover è un brano audio/video in cui la parte audio è una sovrapposizione ed elaborazione della voce del soprano Karol Bennett.
Ne risulta un contrappunto dal sapore un po’ arcaico che evolve in nuvole di suoni elettronici e moduli ritmici.
Commissionato dalla Fuji Television, la parte video (non disponibile qui) è stata creata dal computer graphics artist Yoichiro Kawaguchi.

This piece was composed by Tod Machover in 1989, on commission from Fuji Television in Tokyo, and as a collaboration with Japanese computer graphics artist Yoichiro Kawaguchi. The music does not attempt to slavishly follow the content or progression of his video; rather it uses Kawaguchi’s astonishing mixture of abstract, synthetic images and organic, life-like evolution as a metaphor for the musical composition, where melodies become splintered, and voices turn into electronic clouds and snap back again into lively rhythmic punctuations.

Dancing in the S.N.O.W. with Tanks

Dancing in the S.N.O.W. with Tanks (danzando nella neve con carri armati) è un altro brano del nostro duo che accosta le vibrazioni delle campanine ortodosse a sonorità di tipo industriale.
Il titolo viene da un mio antico ricordo: quello di un monastero ortodosso con intorno un parco, la neve alta, il vento e il fruscio dei passi della gente che si avvia verso la chiesa mentre diverse campanine suonano ripetutamente creando un sottofondo continuo, ma fuori, subito al di là del parco, si muovono carri armati.
Alla fine, quando i carri hanno preso posizione e i soldati entrano nel parco, io e la mia interprete siamo gli unici rimasti fuori ed è calata una pace minacciosa, ma sensibile, tanto che anche i soldati avanzano lentamente, attenti a non fare rumore…
(ciò non toglie che immediatamente dopo sequestrano la mia macchina fotografica e riducono la pellicola a un groviglio di plastica accartocciata)

NB: con la banda ridotta degli schifosissimi altoparlantini del computer se ne sente metà (forse meno). Mancano i bassi e gli acuti estremi e sia le fasce continue che gli intermezzi rumoristici perdono completamente di profondità. Sorry.

Federico Mosconi: electric guitar, various effect processing
Mauro Graziani: Max/MSP laptop

Dancing in the S.N.O.W. with Tanks

Polina Voronova

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Russian sound artist Polina Voronova creates shimmering tapestries that walk the fine line between pretty and mystical. Minimal and drone oriented, her compositions are often delicate and full are bell-like tones; a city of chimes and tuning forks.
The album is free available from the Excentrica netlabel in 320kbps MP3.

Download all album in from here.