Love in the Asylum

Michael McNabb è sempre stato portatore di una elettronica che definirei “leggera”, il che non significa che non abbia fatto della sperimentazione, anzi, l’ha fatta e spesso anche molto avanzata, ma le sue composizioni non hanno mai abbandonato delle suggestioni post-tonali con funzioni prettamente emozionali.

Qui vi presentiamo Love in the Asylum del 1981, un brano che, al suo apparire, mi aveva colpito per la sua liquidità e per le continue mutazioni del materiale audio. Il pezzo è idealmente diviso in vari movimenti e sottosezioni:

  1. Mad as Birds
    illusorio
    allegro ridendo
    accelerando perpetuamente
  2. Pirouette
    vivace
  3. The Magician’s Daughter
    inquieto
    amoroso
    carosello
    lontano

Queste le note dell’autore:

Love in the Asylum is a love song to the calculated insanity and spontaneous magic that one must sometimes call upon in order to live in this strange universe of ours. It features an orchestra of familiar instrumental and vocal sounds, new sounds drawn from the imagination, and—perhaps most expressively—sounds that fluidly shift between the two. The work, which critic Paul Lehrman called “one of the most devastatingly beautiful pieces of electronic music I have ever heard”, is built of two psychological layers. Foremost is a layer of cheerful confidence and exuberance, colored and occasionally overpowered by a dark emotional undercurrent of anxiety and psychological imbalance.

All sounds in Love in the Asylum were synthesized except for the laughter and the player calliope music. It includes a number of musical quotations, including quotations from other works of electroacoustic music. The spatial sound paths at the beginning of the first movement are from Turenas (1972) by John Chowning, who was a primary mentor, and influenced McNabb’s decision to specialize in electroacoustic music and performance.

Love in the Asylum premiered on November 2, 1981, at the Monday Evening Concert Series in Los Angeles.

Love in the Asylum has been realized on the Systems Concepts digital synthesizer at the Center for Computer Research in Music and Acoustics (CCRMA) at Stanford University.

L’originale è in quattro canali. Qui ascoltate la riduzione stereo curata dall’autore.

Altra musica e video di McNabb sono disponibili sul suo sito.

Evidence

Questo è un video di Godfrey Reggio, già regista del famoso Koyaanisqatsi e degli altri due film della stessa serie. La parte interessante (e impressionante) inizia circa 1’30”, con i visi di bambini ripresi frontalmente mentre guardano la televisione.

Il video è stato realizzato in Italia da Fabrica, con Angela Melitopoulos e Miroslav Janek e prodotto da Massimo Cortesi.

Anatomia di Stuxnet

Per chi non conosca la storia di Stuxnet, per quel che sappiamo, la prima vera arma fatta interamente di software, ne abbiamo parlato qui. Ora questo breve video ne riassume le caratteristiche.

An infographic dissecting the nature and ramifications of Stuxnet, the first weapon made entirely out of code. This was produced for Australian TV program HungryBeast on Australia’s ABC1.

https://youtu.be/qeEY7-Q0ViI

https://youtu.be/iKUuuvo_cSQ

Prova di IPV6

Oggi internet prova l’IPV6, il protocollo nato per risolvere l’esaurirsi degli ip numbers che diventeranno a 8 bytes invece degli attuali 4.

Il che significa che gli indirizzi internet passeranno da 4.294.967.296 allo spropositato numero di 18.446.744.073.709.551.616 (in realtà qualcuno di meno, visto che quelli che terminano per 0 e per 255 e alcuni altri non sono assegnabili per motivi tecnici). Il rimanente è comunque sufficiente per assegnarne uno ad ogni essere umano presente e futuro, il che apre interessanti prospettive.

Probabilmente oggi non noterete nulla perché si tratta solo di un test: l’IPV6 verrà attivato da 400 organizzazioni, fra cui Google, Facebook, Yahoo, ma nel frattempo l’attuale IPV4 continuerà a funzionare regolarmente.

In ogni caso, potete verificare se la vostra macchina è già pronta per lo switch semplicemente cliccando qui.

Pubblicato in Web

Partitura

Partitura è un software molto interessante che genera immagini in movimento a partire da una traccia audio.

NB: la generazione non è immediata. Partitura è un linguaggio di programmazione con interfaccia grafica nello stile di MAX/Msp e del suo modulo grafico Jitter.

Il software nasce dalla collaborazione di Abstract Birds e Quayola ed è free per uso non commerciale (la licenza commerciale costa € 500, sconti per quantità). È stato realizzato utilizzando il toolkit vvvv dal cui sito è scaricabile.

Partitura is a custom software built in vvvv.org to generate realtime graphics aimed at visualising sound. The term “Partitura” (score) implies a connection with music, and this metaphor is the main focus of the project. Partitura aims to create a new system for translating sound into visual forms. Inspired by the studies of artists such as Kandinsky, Paul Klee, Oscar Fischinger and Norman McLaren, the images generated by Partitura are based on a precise and coherent system of relationships between various types of geometries. The main characteristic of this system is its horizontal linear structure, like that of a musical score. It is along this linear environment that the different classes of abstract elements are created and evolve over time according to the sound. Partitura creates endless ever-evolving abstract landscapes that can respond to musical structures, audio analysis and manual gestural inputs. It is an instrument that visualises sound with both the freedom of spontaneous personal interpretation/improvisation and at the same time maintaining the automations and triggers of mathematical precision.

Partitura defines a coherent language of its own for the creation of new contemporary abstractions. It is within this system that Partitura creates worlds that expand from a single dot to multiple galaxies, from minimalism to complexity, from rigid to elastic, from solid to liquid, from angular to smoothness, from tentative to boldness, from calm to agitation, from slow to fast, from desaturated to saturation, from dark to lightness, from predictable to unpredictability. Literally ‘everything’ and its opposite… just like a musical flow.

Il mondo attraverso Facebook

Questa immagine è stata creata da Paul Butler, che nella vita si occupa di strutturare i dati raccolti da Facebook, partendo da circa 10.000.000 di coppie di amici.

In pratica, ogni utente è stato geo-localizzato con un punto nella posizione della sua città di residenza. Le varie città sono state poi connesse da linee il cui colore (dal blu scuro al bianco) è funzione del numero di amici che risiedono nelle due città.

Ovviamente non è possibile discernere con chiarezza le singole linee. È invece interessante osservare come il pianeta venga disegnato e soprattutto vedere le zone scure che non sempre sono causate dal digital divide, come è il caso dell’Africa. Spesso, infatti, il vuoto dipende dal fatto che in alcuni paesi, per es. Cina, Russia e Brasile, esistono dei social network locali che Faccialibro non è ancora riuscito a scardinare (rispettivamente QZone, VKontakte e Orkut).

L’immagine è molto grande. Cliccare per ingrandire. Qui l’articolo originale di Paul Butler.

il mondo attraverso facebook

Transfinite

Una installazione in cui Ryoji Ikeda tenta di catturare l’invisibile flusso di dati che scorre attraverso l’intero pianeta. Due enormi schermi affiancati, 13 m. di altezza per 18 di larghezza, ma un’enorme estensione al suolo, su cui scorrono figure generate dal flusso numerico della rete in sincronia con la musica dello stesso Ikeda, fatta di nuvole di rumore, onde sinusoidali, bassi mormorii punteggiati da tintinnii e sibili sulle alte frequenze.

Installata fino all’11 Giugno presso Park Avenue Armory
643 Park Avenue, New York, NY 10065, (212) 616-3930

ikeda - transfinite

ikeda - transfinite

ikeda - transfinite

ikeda - transfinite