Digital Journalist, un sito affiliato all’Università del Texas, ha pubblicato le 100 foto che hanno cambiato il mondo, tratte da LIFE Magazine (il link di entrata è in fondo alla pagina introduttiva).
Al di là della retorica nel titolo, la mostra, perché di mostra si tratta, è bellissima, emozionante e a tratti scioccante. Sono quasi tutte immagini storicamente significative e fanno pensare.
Questa è la prima: la ragazzina un po’ malinconica, qui a destra, è Anna Frank.
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Questi impressionanti oggetti erano localizzatori acustici mobili in forza all’esercito giapponese negli anni ’30 (quello a destra nella foto è l’imperatore Hiroito).
Data la loro somiglianza allo strumento, venivano anche chiamati “tube da guerra”. Definizione impropria in quanto non emettevano alcun suono, ma si limitavano a ricevere e sperabilmente evidenziare a distanza il suono degli aerei in arrivo.
Sotto, invece, vediamo un fantastico paesaggio, con dei localizzatori fissi che danno alla scena un aspetto quasi alieno.
Credo che pochi saprebbero dire senza esitazione a che cosa servono queste costruzioni.
Sono (erano) dei localizzatori acustici, cioè delle strutture progettate prima dell’avvento del radar (fine anni ’30, primi ’40), per intercettare le onde sonore e concentrarle in un punto di ascolto, grazie anche ad un microfono.
Quelli che vedete nelle immagini si trovano in Inghilterra, nel Kent e sono stati costruiti intorno al 1930. Erano in grado di intercettare il suono di un aereo a 20/30 miglia di distanza. Muniti di un microfono, avevano una precisione di circa 1.5 gradi.
Oggi, 700 anni fa, l’Ordine Templare veniva distrutto da una mossa a sorpresa di Filippo IV il Bello, gli esponenti arrestati e i loro beni confiscati. La mossa riuscì in quanto venne astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari; i cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati.
Le accuse che investirono il Tempio furono infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una divinità pagana, il Bafometto. Nelle carceri del Re gli arrestati furono torturati finché non iniziarono ad ammettere l’eresia. Il 22 novembre 1307 il Papa Clemente V, di fronte alle confessioni, con la bolla Pastoralis præminentiæ ordinò a sua volta l’arresto dei templari in tutta la cristianità.
Dunque, ieri si celebrava la scoperta ufficiale dell’America (perché quella non ufficiale sembra proprio essere stata fatta dai Vichinghi). Pensandoci, chissà perché, mi sono messo a elencare tutte le cose commestibili arrivate in Europa solo dopo quell’evento e la lista è abbastanza impressionante.
Abbiamo, in ordine sparso:
cacao: come si facesse prima a vivere senza cioccolata è un mistero
pomodori: a quanto sembra quelli antichi erano gialli, da cui il nome. Prima, la pasta, che già esisteva, veniva condita con burro o simili, una montagna di formaggio e a volte, pepe
patate, il che, per uno diventato grande a patatine fritte…
peperoni e peperoncino, altra parte fondamentale della mia dieta
mais (o granturco); la polenta c’era già, ma era prodotta con altri cereali: orzo e farro, segale, miglio, grano saraceno e anche frumento
i cosiddetti fagioli bianchi di Spagna, ma anche i fagiolini verdi (tegoline) e i fagioli di Lima
tacchino
arachidi
vaniglia
ananas
alcune delle mie bevande preferite, come rum, tequila e simili
infine lo zucchero, che arrivava già in Europa, ma solo dopo la scoperta dell’America iniziò ad arrivare in grandi quantità.
In cambio abbiamo portato il frumento, il riso, i cavalli, le mucche, i maiali, il cristianesimo, ma soprattutto le epidemie.
Malattie come il vaiolo, l’influenza, la varicella ecc. erano pressoché inesistenti in America. La maggioranza di questi virus e batteri era presente nei corpi degli animali da soma come cavalli, bovini o suini, che furono trasportati dagli europei. Nel continente antico questi virus erano presenti da millenni per cui le popolazioni di Europa, Asia e Africa avevano sviluppato anticorpi a queste malattie. Nel Nuovo Mondo invece, questi mammiferi non erano presenti e gli indigeni erano stati pressoché isolati dal Continente Antico per più di 40 millenni. Il risultato fu un genocidio (involontario): si stima che circa l’80 per cento della popolazione indigena delle Americhe perì in un periodo di tempo che va dal 1492 al 1550. Circa un decimo dell’intera popolazione mondiale di allora (500 milioni circa) fu eliminato dalle malattie.
Una poesia di Quasimodo (da “La terra impareggiabile”, 1958) scritta in occasione del lancio dello Sputnik-I, prima Luna artificiale.
Alla nuova Luna
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo,
e al settimo giorno si riposò.
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
50 anni fa, lo Sputnik 1 (in russo Спутник, satellite) fu il primo satellite artificiale in orbita nella storia. Venne lanciato il 4 ottobre 1957 dal cosmodromo di Baikonur, nell’odierno Kazakistan, grazie al vettore R-7 (Semyorka). In russo la parola Sputnik significa compagno di viaggio, inteso come satellite in astronomia. Fu progettato dall’Unione Sovietica, anche grazie ai missili tedeschi V2 reperiti nella Seconda Guerra Mondiale. Il programma Sputnik ebbe inizio nel 1948, quando si intuì la possibilità di modificare missili militari in vettori per il lancio di satelliti. L’annuncio del successo del lancio venne dato da Radio Mosca la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1957. Con il lancio dello Sputnik 1 l’Unione Sovietica prese in contropiede gli Stati Uniti, che solo il 31 gennaio 1958 mandarono in orbita il loro primo satellite: l’Explorer 1. Gli strumenti a bordo dello Sputnik 1 rimasero funzionanti per 21 giorni. Lo Sputnik 1 aveva lineamenti ben più semplici di un satellite artificiale odierno, era infatti formato solo da una sfera pressurizzata di alluminio di 58 cm di raggio e da 4 antenne lunghe circa 2,5 metri. Bruciò durante il rientro in atmosfera il 3 gennaio 1958 dopo circa 1400 orbite e 70.000.000 km.
Ecco un’immagine ad alta risoluzione dell’oggetto.
[da Wikipedia]
Un mese dopo, il 3 novembre, venne lanciato lo Sputnik 2 con a bordo la cagnetta Laika.
Il beep-beep dello Sputnik, che si poteva ricevere più volte al giorno, quando il satellite passava sugli USA, fu una doccia fredda sia per la nascente industria aerospaziale americana che per politici e militari. Nell’ottica della guerra fredda, infatti, chi poteva mettere in orbita un satellite avrebbe potuto facilmente fare lo stesso con una bomba.
The Tides of Manaunaun was written as a prelude to an opera based on Irish mythology. In Irish mythology, Manaunaun was the god of motion and of the waves of the sea; and according to the mythology, at the time when the universe was being built, Manaunaun swayed all of the materials out of which the universe was being built with fine particles which were distributed everywhere through cosmos. And he kept these moving in rhythmical tides so that they should remain fresh when the time came for their use in the building of the universe.
[Henry Cowell]
L’Arnold Schönberg Center e gli eredi del compositore, di cui abbiamo già parlato elogiandone la politica di apertura, hanno recentemente piazzato su YouTube vari spezzoni video con esecuzioni, testimonianze storiche, interviste e altro materiale tratto dall’archivio.
Si trovano facilmente cercando in base al nome dell’utente che è ascvideo (Arnold Schönberg Center video). In ogni caso, cliccate qui.
Una delle cose belle è che i video storici hanno spesso come sottofondo la sua musica. Guardandoli pensavo che ormai mi sembra quasi melodica e mi è tornata in mente una citazione di Cage a proposito della sua Winter Music:
We’ve played ‘Winter Music’ quite a number of times now: I haven’t kept count.
When we first played it the silences seemed very long and the sounds seemed really separated in space, not obstructing one another. In Stockholm, however, when we played it at the opera as an interlude in the dance programme given by Merce Cunningham and Carolyn Brown early one October, I noticed that it had become melodic.
Tutto è destinato a diventare melodico, prima o poi….
No, non è un errore di stompa, ne esiste un altro.
Johann Ludwig Bach (1677-1731) era un lontano cugino di JSB ed è stato il primo Bach a trovare un impiego stabile presso una corte, avendo servito alla corte di Meiningen per 28 anni, a partire dal 1699.
Che JLB esistesse si sapeva, ma gran parte della sua musica è andata perduta. Ci sono pervenuti solo 11 mottetti, 22 cantate sacre e 2 secolari, una messa funebre, una suite orchestrale e un doppio concerto per violino, il tutto raramente eseguito.
Su Apple Music potete ascoltare parti dei suoi 11 mottetti