Reverberation as music

Un cantante all’interno del Battistero di S. Giovanni a Pisa, in Piazza dei Miracoli (quella della famose torre) utilizza le qualità acustiche del luogo per trasformare una melodia monofonica in armonia.

Il Battistero ha un riverbero di circa 15 secondi che fa risuonare ogni nota per un tempo sufficiente ad sovrapporne altre. In tal modo il riverbero assume un significato strutturale nella composizione. Ovviamente questo è solo una dimostrazione dell’acustica del Battistero, ma, come potrete sentire seguendo i link ai post collegati sotto a “potrebbero interessarti anche…), a volte vengono scritti dei brani per sfruttare le qualità di certe architetture.

Un brano scritto proprio per il Battistero di Pisa è Voci della Terra e del Cielo di Ian Costabile che si può ascoltare su You Tube. Esiste anche un brano elettroacustico progettato per il Battistero: SiderisVox di Leonardo Tarabella, eseguito nel 2006. Ne trovate testimonianza qui. Purtroppo non sono riuscito a trovare un estratto audio.

Alcune precisazioni sulle note al video: il turista pensa che quel cantante sia entrato per caso, ma non sa che queste dimostrazioni sono frequenti. In certi periodi dell’anno se ne fa una ogni mezz’ora (nelle pagina di questo video, su You Tube ne trovate parecchie). Inoltre chiama l’effetto “eco”, quando ovviamente si tratta di riverbero.

I tempi sono cambiati

Bologna. Il 23 giugno del 1643, su richiesta dei professori e studenti dell’Università fu avanzata al Comune una perentoria protesta affinché fosse fatto divieto al transito per i carri attorno all’Archiginnasio per consentire agli studenti di studiare nel dovuto silenzio. L’istanza fu accolta.
[Tratto da Sounday Times, Il rumore e la città – considerazioni sul convegno la città nel rumore il rumore nella città]

Questo non per fare un elogio dei bei tempi andati, ma solo per sorridere un po’ 🙂 . In fondo parliamo di quasi 400 anni fa.

Zeitgeist 2010

Google ha pubblicato il suo Zeitgeist 2010, lo spirito dei tempi desunto dalle parole introdotte nel suo motore di ricerca.

Se si guarda il segmento dedicato all’Italia, alcuni dei risultati sono:

Le parole più cercate in assoluto:

  1. facebook
  2. youtube
  3. libero
  4. meteo
  5. giochi
  6. streaming
  7. google
  8. yahoo
  9. corriere
  10. alice

I termini di crescente popolarità:

  1. chatroulette
  2. sarah scazzi
  3. stipendi pa
  4. waka waka
  5. mondiali 2010
  6. video mediaset
  7. il fatto quotidiano
  8. autoscout24
  9. megavideo
  10. google traduttore

I termini di crescente popolarità cercati tramite cellulari e smartphone

  1. ipad
  2. pietro taricone
  3. waka waka
  4. iphone 4
  5. mondiali 2010
  6. avatar
  7. ovi
  8. google traduttore
  9. sanremo
  10. classifica serie a

I termini economico-sociali

  1. manovra finanziaria 2010
  2. maturità 2010
  3. stipendi PA
  4. modulistica INPS
  5. prove invalsi
  6. pec
  7. agenzia delle entrate
  8. gdf
  9. servizio civile nazionale
  10. sportello immigrati

I termini più cercati associati alla parola “significato”

  1. bunga bunga
  2. kippah
  3. waka waka
  4. networking
  5. probiviri
  6. concussione
  7. bischero
  8. sarcasmo
  9. namasté
  10. shoah

Due osservazioni banali. Mi lascia un po’ perplesso il fatto che la gente vada su google per cercare “google”. Inoltre, mi sconvolge un po’ il fatto che la gente non conosca il significato di probiviri, concussione, sarcasmo e shoah.

Anche Yahoo ha pubblicato il proprio compendio che si intitola, più modestamente, “I Fatti dell’Anno“.

Contro il suffragio universale

Bossi impone il figlio in regione. Caligola era stato più discreto.
[spinoza.it]

Ebbene sì. Sono ormai contrario al suffragio universale, sia per l’elettorato attivo che per quello passivo. Come minimo per due ragioni:

  1. Elettorato passivo
    Ormai servono una laurea e la fedina penale pulita per fare quasi qualsiasi cosa. Non sto a fare esempi, ne trovate a montagne in internet. Non vedo proprio perché, invece, possano essere eletti cani e porci. Vero è che ormai una laurea non si nega a nessuno. Ragione di più per averla.
  2. Elettorato attivo
    Il suffragio universale è stato una bella idea, ma ormai il potere dei media è tale da mettere in dubbio l’idea di “libera espressione di volontà” da parte dell’elettore. Attualmente anche chi non capisce un cazzo di niente può esprimere la propria opinione su chi deve guidare lo stato. Se la stessa cosa si facesse per il CT della nazionale di calcio sarebbe uno scandalo.
    Propongo quindi un patentino per ottenere il diritto di voto mediante il quale si accerti che l’elettore abbia almeno una vaga idea di cosa sta facendo. Tale patentino si potrebbe conseguire mediante un banale test a crocette con domande basilari tipo:
    Chi fa le leggi?

    1. il Presidente della Repubblica
    2. il Parlamento
    3. Il Governo

    E non ditemi che è complicato. Basta delegare il tutto ad un software in un ufficio comunale.
    Se ognuno di noi, anche il più illetterato, dedica qualche ora della propria vita allo studio dei quiz per ottenere la patente di guida, non vedo perché non dovremmo dedicare lo stesso tempo allo studio di un libretto distribuito gratuitamente.

iMussolini

iMussoliniChe cosa sia l’Italia oggi si può anche dedurre anche dal fatto che una applicazione su iPhone che contiene clips audio, video e testi di 100 discorsi del dittatore è stata la più scaricata nel nostro paese nel breve tempo in cui era disponibile, raggiungendo il 2° posto nella classifica del software iPhone in Italia.

L’applicazione è stata rimossa grazie all’intervento dell’istituto che possiede i diritti sul video e l’audio. La minaccia di una causa per violazione di copyright è servita ad indurre il suo creatore, tale Luigi Marino, 25 anni, di Napoli, a ritirarla.

Se ne parla anche sulla stampa estera (NY Times, BBC News), oltre che su quella locale (Corriere).

Berlusconi on Photoshop Disasters

Il nostro elegante commander-in-chief è finito sul popolare Photoshop Disasters per una serie di immagini malamente e dilettantisticamente ritoccate tratte dal libro Noi amiamo Silvio edito da Peruzzo.

Nella fattispecie si vede una foto in cui pezzi di folla sono stati chiaramente duplicati al fine di far apparire più gente intenta ad osannare il nostro. Anche il mazzo di fiori è disegnato gran male. In realtà è probabile che questa immagine sia il montaggio di tre foto: Berlusconi, la folla, piazza Duomo. Il fatto che la menzogna sia utilizzata come normale strumento di propaganda dovrebbe far pensare.

Qui l’immagine ingrandita.

Il commento di Photoshop Disasters:

Oh Silvio. I have no problem with your mafia connections, your masonic lodge business, the tax fraud, the false accounting, the bribing of judges, embezzlement, seducing young girls, etc. We all do that kind of thing. But when you start pumping up your crowds with Photoshop you cross the line, mister.

berlusconi on photoshop disaster

Strage di cervelli

Che la situazione italiana della ricerca non sia mai stata ottimale lo si sapeva ma, secondo questo articolo di Repubblica, che fa il paio con la lettera pubblica di Pier Luigi Celli, direttore della Luiss, al figlio, siamo ormai oltre lo sbando.

Alcuni estratti:

Questa non è una fuga di talenti, questa è una sottrazione di cervelli. Una rinuncia al futuro. Perché c’è in atto una decimazione silenziosa di ingegneri, tecnici, ricercatori. Produttori di conoscenze, di innovazione, di ricchezza immateriale nella presunta epoca del post-industrialismo. In questo terribile 2009 sono saltati quasi 20 mila posti di lavoro nell’information technology, dove si concentra, tra gli addetti, la più alta percentuale di laureati rispetto agli altri settori: il 30 per cento.

Sono un pezzo importante di quei colletti bianchi creativi così decisivi nel far decollare, solo qualche anno fa, il nostro “quarto capitalismo” di medie imprese internazionalizzate, quando ancora non si immaginava la tempesta dei sub-prime. Ora i nostri “cervelli” sono diventati esuberi.

….

E si spiega così che l’Italia si collochi al penultimo posto in Europa in quanto a incidenza dei lavoratori creativi (ingegneri, architetti, matematici, medici e altre professioni molto qualificate) sul totale della forza lavoro: siamo al 9 per cento contro il 18-20 per cento dei paesi del nord Europa come Belgio, Svezia, Irlanda, o il 13-14 per cento dei paesi dell’Europa centrale e meridionale come Germania, Spagna e Grecia. Difficile pensare di vincere le prossime sfide globali schierando solo le nostre, un tempo dinamiche, piccole imprese. Ci vuole di più. Più di quel nostro uno per cento di Pil destinato alla ricerca, pari a circa la metà di quel che investono mediamente dell’Europa a 15, ma addirittura un terzo di quanto indirizzano il Giappone e la stessa Corea del Sud, e un quarto di quanto fanno Finlandia e Svezia.

Sostiene Carlo Dell’Aringa, professore di economia politica alla Cattolica di Milano: “E’ scontato che la crisi porterà con sé un impoverimento della capacità produttiva. Molte aziende marginali, soprattutto nel tessile e nel metalmeccanico, finiranno per essere tagliate via. Per questo bisogna decidere di sostenere i settori più promettenti. Riscoprire una politica industriale dei settori (la biomedica, le nanotecnologie, l’ambiente) più che dei fattori (il costo del lavoro, l’accesso al credito, la sburocratizzazione)”. Il caso della banda larga, però, parla da solo e racconta di un’altra storia: di un investimento complessivo pari alla metà di quello stanziato dalla Grecia e di 800 milioni subito bloccati dal Cipe. Parla di un sistema rimasto nella rete del Novecento.

Saviano

Per una volta la TV serve a qualcosa. E non è vero che non c’entra con questo blog perché questa è una storia estrema. Ed è una storia di cui non ci libereremo mai. Perché per liberarsene bisogna che la politica lo voglia e che la maggior parte del paese lo voglia. E non è così.